La dodici cilindri Ferrari 812 GTS è un connubio perfetto tra sportività ed eleganza; una due volumi dalla coda sostenuta che omaggia la leggendaria Daytona del 1968
Ferrari 812 GTS, laterale
Sono passati 50 anni da quando nel 1969 Ferrari presentò la 365 GTS4, ovvero l’ultima spider a motore V12 anteriore della Casa del Cavallino. Prima di lei però impossibile dimenticare la leggendaria 166 M del 1948 che, vera e propria gran turismo, vinse la Mille Miglia e la 24 ore di Le Mans, le due gare endurance più prestigiose al mondo di quei tempi. Da allora non sono più state prodotte vetture spider di gamma con motore a 12 cilindri a V anteriore, questa architettura è stata invece riservata a quattro modelli prodotti in edizione speciale limitata negli anni 2000. L’ultima in ordine di tempo è stata la F60 America del 2014, realizzata in soli 10 esemplari per celebrare il sessantesimo anniversario della presenza del marchio Ferrari nel mercato statunitense. Oggi però la storia si ripete. La Casa di Maranello ha infatti presentato al pubblico la Ferrari 812 GTS dotata del poderoso, pardon in Ferrari lo definiscono “maestoso” e in effetti questo aggettivo ne rende molto meglio l’idea, motore V12 da 800 CV che la pone direttamente nell’Olimpo delle spider, facendola diventare la più potente sul mercato.
Ferrari 365 GTS4
Di fatto la 812 GTS è la declinazione decapottabile della 812 Superfast dalla quale ha ereditato le specifiche tecniche e il prestazionale 6.5 da 800 CV a 6.500 giri/min che la porta a 200 Km/h in 8,3 secondi, mentre lo scatto da 0 a 100 viene coperto in meno di 3 secondi. Per ottenere un tale livello di prestazioni è stato ottimizzato il design del motore e inserito il sistema a iniziazione diretta a 360 bar; particolare cura è stata data alle impostazioni del Manettino e del cambio a doppia frizione pensati entrambi per esaltare la sportività della vettura e gestirne in tutta sicurezza l’impressionante coppia disponibile sul pedale dell’acceleratore.
Ferrari 812 GTS, posteriore
La Ferrari 812 GTS è dotata di un hard top retrattile che può essere aperto in soli 14 secondi anche in movimento fino ad una velocità di 45 Km/h, il lunotto elettrico funge anche da wind-stop e rende la vettura pienamente godibile a cielo aperto. Ma anche viaggiando con il tettuccio chiuso, il lunotto può essere lasciato aperto affinché il rombo del V12 aspirato possa pervadere l’abitacolo. La presenza del tetto rigido ha posto due grandi sfide ai progettisti in fatto di aerodinamica: da una parte la nuova vettura avrebbe dovuto garantire le stesse performance della sorella coupé, ma al contempo assicurare massimo confort in versione cabriolet. Missione riuscita. Oltre ad una modifica della zona posteriore per il perfetto alloggiamento dell’hard top, lo spostamento delle bocchette d’aria sul fianco posteriore hanno risolto il problema di resistenza aerodinamica. Al contempo è stato svolto un meticoloso lavoro sulle finiture degli interni per minimizzare le turbolenze e la rumorosità aerodinamica nell’abitacolo, così da consentire a conducente e passeggero di conversare senza problemi anche alle alte velocità a cielo aperto.