Lo stilista dall’animo artistico, Gabriele Colangelo, si divide tra il suo brand omonimo lanciato nel 2008 e Giada, di cui è direttore artistico. Una continua influenza dal mondo dell’arte costituisce per lui motivo d’ispirazione. L’abbiamo applaudito durante la Milano Fashion Week, dove ci ha presentato la sua ultima collezione SS2018.
Classe 75, Gabriele Colangelo cresce nell’atelier di famiglia dove si respira una profonda cultura sartoriale.
I genitori sono i suoi maestri, dai quali apprende la cura nella realizzazione delle sue prime collezioni: l’attenzione al particolare rappresenta per lui un nuovo modo di definire il concetto di eleganza.
Dopo gli studi classici, si approccia al mondo della moda, sua vera passione fin da piccolo. Inizia disegnando la linea di Versace Jeans Donna per poi passare a collaborazioni più importanti con la maison Versace e Just Cavalli Donna, dove approccia con i mondi sensuali e colorati di questi due colossi della moda italiana. La sua essenza emerge fin da queste prime collaborazioni: le stampe esagerate vengono sostituite da preziosi ricami figli del suo sintetismo.

Grazie al riconoscimento come talent nel 2008, lo stilista milanese Gabriele Colangelo è pronto a lanciarsi con il suo brand omonimo sul mercato. Caratterizzato da linee pulite, minimal e cura per la qualità, lo stilista, collezione dopo collezione, dà vita a prodotti sperimentali, senza abbandonare l’eleganza e la perfezione. Dal 2015, lo ritroviamo anche come direttore creativo del marchio di lusso Giada, fondato da Rosanna Daolio a Milano nel 2001. Promotore di una moderna eleganza senza tempo, in ogni capo vi è intrisa tutta la bravura artistica e la semplicità.
Ogni collezione, costituisce per il designer, un momento creativo di altissimo livello.
Proprio come un artista quando si accinge a realizzare un’opera d’arte, allo stesso modo opera lui. Ogni bozzetto si trasforma in abito dopo essere passato attraverso continue ed estenuanti ricerche di miglioramento. Così queste fragili figlie della sua mente creativa diventano preziose reliquie da esporre con fierezza.

Guardare un abito di Colangelo da vicino, ti fa apprezzare il grande lavoro che si cela in ogni cucitura e ricamo. L’abilità sartoriale è palpabile con ciascuno dei cinque sensi.
Tra il designer e l’arte sussiste un rapporto molto stretto, spesso influenzato dal suo passato classico. Spesso quadri e sculture ammirate nei musei entrano a far parte del suo immaginario artistico, per poi tradursi in un intreccio di trame ordito, tessuti e colori, capace di creare un’estetica essenziale e perfetta.
Per questa stagione Fall/Winter 2017-2018, ritroviamo nuovi studi volumetrici di geometrie per interpretare in maniera innovativa, il fluido rigore sartoriale. I tessuti maschili a stampa check vengono rielaborati. Cappotti con rever over, asimmetrici, in lane fini, avvolgono il corpo come un caldo abbraccio. Gonne a pieghe plissettate interrompono il verticalismo, introducendo nuove forme. Immancabile la pelliccia, che dona un’eleganza sofisticata, DNA del marchio.

Per la bella stagione SS2018, il punto di partenza è un’antica tecnica di tintura giapponese chiamata nui shibori.
Questo studio delle lavorazioni mette in risalto ancora una volta il suo talento e la sua maestria. ll movimento ondulatorio si poggia delicato su gonne-pantalone e capospalla in viscosa. La linearità si interrompe sostituida dal movimento. Gli opposti si incontrano e scontrano in un racconto per immagini. L’azzurro, il giallo paglia, ma anche il blu, rosso e bianco danno vita a motivi astratti e stampe floreali.
Le leggi dell’armonia, da lui tanto apprezzate, sono, ancora una volta, seguite alla lettera.
