Con l’arrivo del freddo ecco tornare sotto i riflettori il capello, l’accessorio più cool che esista, ma che nello stesso tempo è capace di proteggerci dal freddo e dalle intemperie.
Si fa presto a nominare questo copricapo, ma quanto è difficile dare il nome corretto a ciascun modello? Forse non tutti sanno che le sue origini sono antichissime e molto lontane. Nato in Egitto, Grecia e in Asia giunge nel corso dei secoli anche in Europa Occidentale, dove a partire dall’Ottocento diventa un simbolo di appartenenza e riconoscimento culturale e sociale, mentre la sua produzione dà origine a mode che cambieranno decennio dopo decennio.
L’anno nuovo è da poco cominciato e allora perché non inaugurarlo con un bel cappello per dare un tocco unico e originale ai nostri look? La nobile arte della cappelleria è ormai divenuta forma di interesse per una nicchia ristretta, ma ciò non toglie che a desiderarlo siano ancora in molti.
Uno dei brand che realizza in modo artigianale copricapi originali è Guild Hattery.
Nato nel 2012 con sede e produzione a Tallinn, capitale estone, fonde insieme arte, manualità e ambizione per andare verso prodotti eccellenti in grado di fondere insieme contemporaneità e classicità senza tempo facendoli convivere insieme in un ambiente armonico. Coppole, baschi, ma anche cappelli Fedora e cappelli a tesa larga con cinturini in pelle. Gli stili e le epoche si fondono insieme realizzando capolavori artigianali in lana o feltro. Ricercati e preziosi al tempo stesso, basterà fornire le proprie misure per vedere il proprio realizzato a mano e su misura dal più famoso cappellaio matto estone esistente.

Guild Hattery
La vera artigianalità firmata Borsalino resiste alla crisi segnando una nuova epoca. L’unicità di questi cappelli realizzati in feltro di pelo fine conosce un processo che dura sette giorni e vienetramandato di generazione in generazione. L’antica casa di cappelli fondata nel 1857 è ancora oggi in grado di regalare un sogno a chiunque indossi i suoi copricapi.
“In passato creammo generazioni di stile… oggi creiamo lo stile delle nuove generazioni”.
Eterea ed elegante la collezione Haute Couture firmata Dior.
I baschi in lana o morbida pelle presentano delle velette che scendono e coprono il volto celebrando l’invisibile. Attraverso un importante lavoro di atelier, sapienza artistica e creativa si fondono in delicati copricapi che esaltano la delicata bellezza femminile. Il savoir-faire del grande maestro è qua rielaborato da Maria Grazia Chiuri, sua erede d’eccezione.
Dior Haute Couture f/w 2018/2019
Contaminazione di stili per Jean Paul Gautier Haute Couture.
Il punk non è morto, ma incrocia lo stile rigoroso ed equestre per andare verso copricapi rubati alle popolazioni nord africane. Fez di forma cilindrica, in feltro rosso o nero, impreziositi da grandi nappe attaccate alla sommità che diventano motivo ornamentale, ma anche tempestati di cristalli per illuminare i look e donare un tocco di femminilità a questi cappelli tipicamente maschili.

Jean Paul Gautier Haute Couture f/w 2018/201
Il glamour degli anni ’80 è firmato Alexandre Vauthier.
Uno stile forte e determinato che interseca modernità e abilità sartoriale storica facendo ricorso a nuove tecniche. A dominare la scena vi sono i cappelli total black rubati direttamente da uno spettacolo di cabaret. A tesa larga, con spille gioiello, questi accessori donano un’aura misteriosa e al contempo iper femminile.