Tra i tanti appuntamenti che in questo mese di gennaio (ormai agli sgoccioli) hanno coinvolto stilisti di tutto il mondo, la settimana Haute Couture Primavera Estate 2017, tenutasi dal 22 al 26 gennaio a Parigi, è quella che più ci ha fatto sognare.
Parigi, città di indiscussa eleganza e raffinatezza, è stata la cornice ideale per un evento importante come le sfilate di Haute Couture.
Nel corso dei giorni scorsi, le Maison di moda più celebri hanno mostrato al mondo intero le loro preziose creazioni, capolavori di alta sartoria, figlie dell’abilità e maestria di artigiani esperti. Capi dal design unico e raffinato hanno sfilato sulle passerelle e lasciato il pubblico a bocca aperta.
Maison Schiaparelli apre le sfilate e torna sulle passerelle della Haute Couture parigina.
A distanza di 67 anni, la Fedération Française de la Couture le conferisce nuovamente l’ambito titolo perso nel lontano 1954, quando Elsa, fondatrice della casa di moda, chiuse definitivamente i battenti.
Bertrand Guyon, direttore creativo della maison, reinterpreta lo stile del marchio e riporta in auge la firma della fondatrice, designer surrealista e protagonista della moda nel periodo interbellico. Un viaggio in Oriente è il fil rouge che lega tra loro i capi. Cuori, lucchetti, serrature, segni zodiacali e soli, motivi cari e iconici, rivivono sugli abiti fluttuanti dalle texture leggere e impalpabili. Chiffon e seta, colore e movimento decorano camicie portate con fiocchi annodati e giacche di broccati pregiati. Tuxedo in raso e abitini anni ’60 seguono le silhouette e donano vitalità.
Non c’è Haute Couture senza Chanel.
Nella seconda giornata di sfilate, Karl Lagerfeld ci riporta nel 1920, e in special modo in Rue de Cambon al n° 31, lo storico atelier di Mme Coco. A fare da cornice, il maestoso Grand Palais, costruito in stile belle époque per l’esposizione universale del 1900. Una collezione estremamente bon ton aperta da un delicato arcobaleno di tailleur in tweed realizzati nelle nuance pastello. Malva, pesca, lilla, ceruleo, panna, ghiaccio. Preziosi confetti fermati in vita da alte cinture metallizzate ton sur ton. Una serie di lunghi abiti da sera shining impreziositi da piume di maribù o tempestati da cristalli hanno fatto la loro comparsa in passerella. Lo show si è concluso poi con la comparsa di Lily Rose Depp, giovane musa di Karl, in un abito principesco in tulle rosa a balze. Un sogno per gli occhi e per il cuore.
Applausi per Maria Grazia Chiuri e il suo debutto nell’Haute Couture per Dior.
Un giardino segreto, un intricato gioco di labirinti che ha portato alla scoperta una collezione che immerge le sue radici nella tradizione. Grande abilità sartoriale e maestria artigianale si sono tradotte in poesie di tessuti, fiabe romantiche trasportate nel contemporaneo. Misteriose creature indossano cappe in velluto e maschere in crinolina. A dominare i colori delle passioni: nero, bianco e rosso. Una leggera pennellata di rosa degli abiti da sera in tulle ha donato un tocco di magia alla collezione dedicata a Franca Sozzani, visionaria direttrice di Vogue Italia e da poco scomparsa. Applicazioni provenienti dal mondo della natura, fiori, farfalle, stelle e lune hanno incantato e fatto sognare.
Elie Saab non smette di stupire in fattore Haute Couture.
Un viaggio nello sfarzo e opulenza dei paesi arabi. Una tempesta di pizzi, trasparenze e cristalli ha invaso la passerella del couturier libanese portandoci in un paese lontano. Come eleganti dive del cinema avvolte da un’allure sensuale e misteriosa, gli abiti hanno rapito lo sguardo. Abiti da sera scintillanti, tempestati di cristalli e arricchiti da piume e applicazioni si sono susseguiti in passerella. Realizzati nei colori caldi della terra e nelle note più fredde del blu notte declinati nell’azzurro cielo.