Otto generazioni di Jaguar XJ sono partite dall’Assembly Plant di Castle Bromwich e sono arrivate al Salone di Parigi per celebrare i 50 anni della lussuosa berlina Jaguar.

“Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire”. Con queste parole Anna Magnani, uno dei volti più popolari della cinematografia degli anni ‘50, si rivolse ad uno dei suoi truccatori. Prima interprete italiana a vincere il Premio Oscar come miglior attrice protagonista agli Academy Award del 1956 con il film “La rosa tatuata”, la Magnani non aveva paura di invecchiare. Del resto, la storia ci insegna che il vino buono migliora con il passare del tempo, che la saggezza arriva con l’età e che un mito rimane un mito, anche se gli anni passano. Di tutto questo è ben consapevole la Casa automobilistica Jaguar che, fiera della sua tradizione, affonda le sue radici in oltre novant’anni di successi.

Jaguar XJ: celebrazione del passato e anticipazione sul futuro
Così il 2018 segna un traguardo davvero importante per il marchio britannico che, proprio quest’anno, festeggia il cinquantesimo anniversario di uno dei suoi modelli più iconici: XJ, la berlina di lusso per eccellenza. Era infatti il 1968 quando Sir William Lyons, il fondatore di Jaguar, la presentò per la prima volta al Motor Show di Parigi definendola una berlina di lusso con la guidabilità sportiva della E-Type, grazie ad una sapiente combinazione tra bellezza, equilibrio e prestazioni.

In questi 5 decenni Jaguar XJ, è proprio il caso di dirlo, ne ha fatta di strada
Nel 1972 diventa la quattro posti di serie più veloce in commercio grazie al motore 5.3 V12 e una velocità massima di quasi 220 KM/h. Nel 1974 è stata protagonista insieme a Vittorio Gassman del film “C’eravamo tanto amati”, per poi ricomparire con Alberto Sordi nella pellicola intitolata “L’Ingorgo” diretta nel 1978 dal regista Luigi Comencini. Ma la berlina inglese non passa inosservata neanche nel 21 secolo, la Jaguar XJ 220 è infatti una delle vetture guidate da Nicholas Cage in “Fuori in 60 secondi” del 2000. E poi che dire della versione speciale Jaguar XJ “Greatest Hits”? Realizzata da Jaguar Land Rover Classic Works e destinata al batterista degli Iron Maiden Nicko McBrain, grandissimo estimatore del marchio.
La Jaguar XJ “Greatest Hits” creata per Nicko McBrain
Le sue 50 candeline il modello Jaguar XJ le ha spente al Motor Show di Parigi, là dove fece capolino per la prima volta nella storia
Per celebrare questo importante anniversario, un esclusivo convoglio composto da XJ del passato e del presente è partito dallo stabilimento di Castle Bromwich, dove viene prodotta nel Regno Unito, per raggiungere la Ville Lumière in occasione del Mondiale de l’Auto 2018. Una carovana esclusiva composta da tutte le otto generazioni della XJ prodotte dal 1968, ha quindi percorso un tragitto di 839 chilometri toccando alcune tappe significative della storia del marchio come il Jaguar Classic, il Bicester Heritage Centre, il circuito di Goodwood e quello di Les Mans. A fare da apripista la prima XJ della storia, la Series I, mentre a chiudere la fila c’era la nuova XJ50 Special Edition, presentata proprio quest’anno.
Il convoglio di XJ lungo il tragitto da Castle Bromwich a Parigi
Stile ed eleganza per i cinquant’anni dell’ammiraglia XJ, novità Jaguar giunta al Salone di Parigi
Tutto si può dire tranne che durante i suoi primi 50 anni Jaguar XJ abbia collezionato delle rughe. Dal passato ha tramutato il design elegante, le finiture di pregio e la spinta felina.
Un concentrato unico di stile tecnologia, la serie speciale XJ50 si distingue dal resto della gamma per alcuni dettagli specifici come il paraurti anteriore e posteriore in stile Autobiography, nuovi cerchi Venim da 20 pollici, la griglia anteriore di colore nero e un esclusivo badge al posteriore. La personalizzazione prosegue poi anche a bordo dove ritroviamo il logo XJ50 sul bracciolo centrale e sul battitacco. Il tocco in più? Sui poggiatesta è ricamato un giaguaro in rilievo.