A pochi mesi dall’inizio della produzione della nuova generazione, un prototipo della nuova Land Rover Defender ha completato una serie di test impegnativi sui terreni insidiosi del Kenya partecipando alle operazioni di protezione dei leoni condotte dal Tusk Trust
Land Rover Defender a fianco delle operazioni di protezione dei leoni
Da sempre impegnato in iniziative sociali di grande rilievo a favore dell’ambiente e dei più bisognosi, il marchio inglese Land Rover ancora una volta ha partecipato ad un lodevole progetto mettendosi in prima fila nel programma ambientalista mirato alla conservazione dei leoni in Kenya. Condotto dall’associazione britannica Tusk Trust, nata nel 1990 per proteggere la fauna africana, il progetto ha visto impegnato nelle operazioni di monitoraggio degli animali un prototipo della nuova Defender, caratterizzato da una livrea animalier che gli ha permesso un perfetto mimetismo con l’ambiente.
Land Rover Defender con livrea animalier supera una pendenza rocciosa
Il fuoristrada ha attraversato i 14mila ettari della Riserva del Borana completando una sessione di test impegnativi e al contempo rivelandosi un ottimo alleato per il Trust. Dotato di snorkel, ovvero di quell’accessorio a forma di tubo che durante i guadi permette di evitare che l’acqua arrivi al filtro e danneggi il motore del veicolo, Defender è stata utilizzata per affrontare situazioni di vita reale, per trascinare carichi pesanti e trasportare i rifornimenti durante le operazioni di monitoraggio dei branchi di leoni; tra queste anche la sostituzione di un radiocollare difettoso appartenente ad un leone maschio.
Le operazioni di sostituzione di un radiocollare difettoso di un leone maschio
Land Rover Defender nella Riserva del Borana
Land Rover Defender ottima alleata del Tusk Trust
Il 2019 è l’anno del leone
Il 2019 è l’anno del leone e questa specie in Africa sta assistendo ad un veloce declino. I rinoceronti bianchi e neri infatti sono più numerosi dei leoni africani e nel mondo meno di 20mila leoni sopravvivono rispetto ai 200mila del secolo scorso. Da 15 anni Land Rover è partner ufficiale dell’associazione Tusk Trust che da quasi tre decenni ha avviato un’azione di conservazione di successo degli animali del continente africano, tra questi anche gli elefanti.
Land Rover partner del Tusk Trust da 15 anni
Rinoceronte africano
La fine di un’epoca e l’inizio di una nuova era
Quella della Defender è una storia lunga quasi settant’anni e terminata nel 2016. Nel dopoguerra venne imposto alla Casa automobilistica britannica che costruiva auto di lusso, di produrre un veicolo robusto e più economico dedicato alle operazioni di esportazione di quel periodo; la Rover diede quindi vita al suo primo fuoristrada ispirato alle Jeep usate dagli americani durante la seconda guerra mondiale, con carrozzeria in alluminio per contrastare gli effetti della corrosione e con trazione 4X4 adatta ad affrontare i terreni dissestati. E se il nome Defender, che gli venne dato solo nel 1990, inizialmente rappresentava l’ampio uso che le forze dell’ordine ne facevano in campo militare e della difesa più in genere, nell’immaginario comune ha da sempre portato con sé il fascino esotico dell’avventura. Un sogno che in qualche modo potrebbe essersi infranto il 29 gennaio del 2016, quando, alle 9:25 del mattino, dalle linee di montaggio dello stabilimento di Solihull dopo 68 anni e 2.016.963 esemplari, uscì l’ultimo Defender. Land Rover aveva annunciato ormai da tempo la decisione di interrompere la produzione del “vecchio” modello, decidendo con grande coraggio di guardare oltre e abbracciare il futuro. Sebbene per i più affezionati non sia stato e non è tuttora facile accettare la fine di un’era, la nuova Defender si dimostra una perfetta discendente. All’interno della riserva del Borana ha guadato fiumi, attraversato solchi fangosi, pendenze rocciose e folte foreste con la stessa facilità di sempre.
Land Rover Defender durante il guado di un fiume
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