Nata per festeggiare il primo compleanno del sistema multimediale MBUX, la serie limitata Classe A Sport Extra rappresenta la Mercedes più tecnologica, disponibile unicamente con la motorizzazione 180 d Automatica.
Cosa piace alle donne in fatto di auto? La risposta è: dipende. Dipende dal carattere e dalla sua vita. Fa la mamma? È una top manager? Atletica, ecologista o fa l’alternativa? Beh negli ultimi decenni, Mercedes–Benz con Classe A, le ha messe d’accordo tutte.
Icona dell’universo femminile italiano (e non solo) dei primi anni 2000 quando ancora vestiva i panni di una monovolume, Classe A continua ad attrarre il pubblico in gonnella anche oggi che fa della sportività una delle sue arme vincenti. Ma sebbene esistano donne che, a tacchi alti e borsette griffate, preferiscono una pedaliera in alluminio e tanti cavalli scalpitanti sotto il cofano, diciamoci la verità, la Classe A del presente punta dritto al cuore degli uomini.
Il punto di incontro tra Adamo ed Eva oggi è rappresentato da Mercedes-Benz Classe A Sport Extra, una versione speciale ad alto contenuto tecnologico lanciata dalla Casa di Stoccarda in occasione del primo anno do vita dell’innovativo sistema di infotainment MBUX, al debutto con un aggiornamento ancora più performante.
Mercedes-Benz Classe A Sport Extra distingue per esternamente per la mascherina del radiatore con pin Matrix neri, lamella color argento e inserto cromato.
Classe A Sport Extra, intelligenza sopraffina
Da punto di vista estetico non sono poi molte le differenze con le sorelle in gamma. Basato sull’allestimento Sport, il modello Sport Extra sfoggia, tra le altre particolarità, cerchi in lega da 17 pollici a 10 razze di colore argento e fari LED High Performance; dettagli carbon look e doppi rivestimenti in pelle e tessuto per gli interni dove trova spazio un volante sportivo multifunzione.
Ma come ogni bambino prodigio che si rispetti è solo sul campo, o meglio sulla strada, che questa vettura mostra la sua intelligenza sopraffina. Intanto Classe A Sport Extra parcheggia da sola; grazie al sistema di assistenza al parcheggio attivo, il cervello dell’auto riconosce autonomamente lo spazio adatto e aiuta il conducente nelle manovre di entrata e uscita, gestendo anche sterzo e acceleratore.
I due display aumentano di dimensione, portando a 10,25’’ la diagonale dei singoli elementi e valorizzando al massimo le funzionalità dell’MBUX
Volante sportivo multifunzione in pelle con cuciture decorative nere e mascherina cromo argentato, climatizzatore automatico bi-zona regolabile separatamente per guidatore e passeggero.
Mercedes MBUX, un anno dopo
L’elevato quoziente intellettivo di Mercedes-Benz Classe A Sport Extra è legato principalmente al sistema MBUX. Presentato al pubblico per la prima volta nel 2018 al CES di Las Vegas, ovvero alla fiera dell’elettronica più importante a livello mondiale, l’innovativo sistema multimediale messo a punto dalla Casa della Stella è basato su un’intelligenza artificiale con funzioni predittive.
Grazie all’interazione vocale tra il conducente e la vettura, MBUX è capace di comprendere domande complesse e rispondere velocemente: sport, andamento della Borsa, calcoli e argomenti di cultura generale sono solo alcuni dei campi che MBUX è in grado di gestire. L’effetto è lo stesso rappresentato nel film Navigator, prodotto dalla Disney nel 1986, dove un bambino entra in contatto con un extra terrestre che risponde ad ogni sua domanda ed esaudisce i suoi comandi.
Fantascienza? Tutt’altro! Allo stesso modo MBUX crea un ponte di collegamento tra universo virtuale e mondo reale e, nel caso della Classe A Sport Extra il conducente può vivere l’esperienza della realtà aumentata.
Grazie agli aggiornamenti del 2019 MBUX permette di visualizzare sul display da 10,25 pollici, l’immagine video ripresa dalla telecamera anteriore a cui si aggiungono informazioni di navigazione utili: ad esempio frecce direzionali o numeri civici che vengono automaticamente visualizzati nell’immagine reale dello spazio circostante sul display multimediale.
Il progresso oggi corre molto più veloce di noi. Avreste mai pensato che un film di fantascienza per ragazzi si sarebbe trasformato in realtà dopo 30’anni