In occasione della settimana della moda milanese, appena conclusasi, tanti gli stilisti che hanno dato libero sfogo alla propria creatività andando a definire alcuni dei nuovi trend, che caratterizzeranno l’autunno inverno 2018/2019.
Per Camera Nazionale della Moda Italiana è un anno importante questo: i suoi primi 60 anni di vita. Tra i 61 brand presenti nel calendario sempre più serrato tra presentazioni e sfilate troviamo new entry di rilievo come Moncler, che ha aperto la kermesse, anticipando di un giorno l’apertura della Milano Fashion Week, con il lancio del suo nuovo progetto e Tommy Hilfiger con il suo show uomo/donna presentato domenica 26 febbraio.
La stampa tapestry, il cosiddetto effetto tappezzeria lo ritroviamo per la stagione fredda, e va a contaminare tutti i capi di abbigliamento sia per il giorno, che per la sera verso un codice stilistico di alto impatto visivo, che continua ad evidenziare i tessuti di pregio scelti.
Tra tessuti damascati, dalle antiche origini siriane, di cui oggi ancora conserva il nome della sua capitale o broccati impreziositi con fili dorati e argentati, il risultato finale è quello di un’eleganza rivisitata, per solleticare la sensibilità e il gusto di un pubblico sempre più esigente, attento alla qualità con il desiderio costante di rinnovarsi, all’insegno della creatività.
Non manca Gucci, il brand più amato dai Millennials, dove attraverso una contaminazione di stili e materiali, la libertà di espressione diventa possibile. Dualismi e dicotomie, un esperimento stilistico che sfugge da ogni schema interpretativo. Tessuti tapestry incontrano la stampa floreale, DNA storico del brand, che si fa portavoce di un cambiamento drastico del futuro della moda, verso una frammentazione dell’unità.
Allo stesso modo anche Domenico Dolce e Stefano Gabbana abbracciano una collezione ibrida, che rilegge l’heritage del marchio, ancorato alla loro Sicilia, per muoversi verso un universo contemporaneo dove il broccato, l’oro e il rosso porpora presi in prestito dall’universo ecclesiastico, incontrano felpe, t-shirt e lunghi abiti figli di una modernità indissolubile.
Tessuto damasco, lamé, velluto e piume per Christian Pellizzari che elabora questi preziosi materiali in una collezione ricca e articolata. Il richiamo agli Eighties, ma anche l’eleganza di abiti da sera con spalline fini e scollature profonde, per riscoprire la classe e la femminilità che solo tessuti elaborati possono regalare.

La via della seta mantiene il suo primato, e non abbandona mai le passerelle.
Marras, Pucci, Albino Teodoro ne fanno una scelta stilistica e la declinano con stampe prese in prestito dalle carte da parati più preziose. Motivi geometrici donano ritmo e movimento alle silhouette, mentre il floreale riproposto anche per la stagione fredda, regala bagliori di femminilità incontaminata, trasformando ogni capo in un pezzo chiave da avere.
Poetica e passionale la donna di Antonio Marras, che continua sulla scia del suo stile. Sensualità e mistero enfatizzati da gonne di tulle, e completi in seta o jacquard a stampa dalle grandi rose e capispalla floreali per una storia dal finale affascinante.
Pucci torna a sfilare a Milano nei saloni affrescati di Palazzo Litta, dove lunghe pennellate di colore e stampe storiche del brand, esaltano abitini smanicati in seta, ma anche piumini cocoon per un mix tra sportwear e glamour.
Albino Teodoro si ispira alla couture degli anni ’60 con volumi ampi, broccati e lussuosi tessuti jacquard per una reinterpretazione tutta personale declinata in completi, cappotti e piumini.

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