Quando le linee si trasformano in una filosofia di vita. Nel 1967 il primo abito con l’iconico zigzag firmato Missoni.
Energia cromatica, linee, sovrapposizioni. Un omaggio al colore e all’arte. Un giubilo di stripes, millerighe, bande e macro fasce. Muticolor o bicolore. Verticali, orizzontali e oblique. In stile mannish gessato, in versione “breton” french-chic o in chiave retro- hippie. Non c’è limite all’immaginazione. Non solo d’estate.
L’haute couture le ripropone. Griffes come Prada, Tommy Hilfiger e Hogan hanno rilanciate le righe per la stagione fredda in versione sailor.
Adatte a corpi minuti. Tres chic la scelta della posh Vicoria Beckam che abbina maglie a longuette fascianti rigate dalle tonalità autunnali. Stesso discorso per i pantaloni. La tendenza del momento parla chiaro. Quest’inverno ci infatueremo dei pants morbidi e comodi con righe laterali dai colori saturi.
Un vero must-have con una forte impronta sporty quasi da lezione di crossfit! Ci hanno convinti quelli Versace e Haider Ackermann.
Ma in primo piano, ca va sans dire, c’è Missoni, una delle aziende italiane più longeve.
La moda è sempre stata un family affair per la Maison.
Tre figli, ben nove nipoti e soprattutto una coppia vincente nella vita e nel lavoro. È la storia di Ottavio Missoni e Rosita Jelmini, i primi a intuire il fascino e le potenzialità stilistiche del knitwear di lusso e della combinazione dei colori. Ma non solo.
Corre l’anno 1967 quando in casa Missoni realizzano il primo abito a zigzag.
Una spensierata riga multicolore a forma di fulmine che diventerà un motivo dominante, ripetuto e rinnovato nel tempo, simbolo di modernismo. I Missoni colgono il potere delle geometrie multicolor. Fantasie che in quegli anni diventeranno segno distintivo di un’intera generazione regalando un successo immediato e sbalorditivo anche oltreoceano. Negli anni Settanta aprono negozi monomarca in Europa e negli Stati Uniti. È uno stile che conquista tutti tanto che nel 1971 il New York Times scrive «Se Chanel fosse viva e lavorasse in Italia, farebbe esattamente quello che stanno facendo i Missoni».
La tecnica del “put together” (punti impazziti), così ribattezzata dagli americani, da vita ai celebri maglioni a zig zag e patchwork a righe greche, nel mondo riconoscibili come “maglia Missoni”.
E nel 1973 lo statement definitivo: marito e moglie ricevono il meritato e ambito Neiman Marcus Fashion Award, l’Oscar della moda. Riga e zig zag diventano global.
Così emblematico e inscindibile il legame tra la Casa di Moda e i grafismi che il Fashion and Textile Museum di Londra ha ospitato fino al 4 Settembre l’esposizione Missoni Art Colour.
Una mostra affascinante che ha voluto presentare abiti, materiali d’archivio, studi tessili e arazzi della Maison italiana fondata nel 1953 a Gallarate. Un omaggio anche ai 40 dipinti di artisti del Novecento che hanno influenzato lo stile del brand: Severini, Fontana, Sonia Delaunay.
Una poetica metropolitana declinata con un flair artistico e caleidoscopico tipico del DNA Missoni.
Oggi come ieri spazio alla creatività per distillare un innovativo mix&match tra leggerezza e iridescenza.
La collezione autunno inverno 2016/2017 della figlia Angela è un manifesto del savoir-faire Missoni.
Un occhio al passato e l’altro ad un presente in movimento con una varietà eclatante di tonalità, oltre a manifattura e linee iconiche e alcuni hand made knit che sorprendono per improvvisi volteggi di nuance dall’effetto irregolare.
Missoni ha pensato ad un guardaroba urbano, per uno stile di vita che si compone di colate pittoriche.
Patchwork 3D e grafismi con righe e quadretti electromelange. Il tutto condito da quell’effetto “handmade” che piace e funziona nell’alta moda di oggi.
Un guardaroba urbano per uno stile di vita che, oltre agli iconici zigzag e put-together di filati di cachemire, si compone di colate pittoriche a righe verticali in colori forti su cappotti, maglie fallate compatte, abiti, cardigan e maxi coperte.
Un gioco di sovrapposizioni e layering di capi che vibra per potenza cromatica.
Un uptown look dal sapore newyorchese. Evviva righe e zigzag, protagonisti della moda femminile e maschile da ormai mezzo secolo.