Per la collezione Cruise 2021/2022, Chanel ci porta nel cuore della Provenza, a Les Beaux-de-Provence, per farci vivere in prima persona una scena del film Il testamento di Orfeo di Jean Cocteau, poeta, artista e attore, amico di Madame Chanel, le cui vite si sono intrecciate e legate in un’amicizia sincera. Così Virginie Viard realizza una pellicola in bianco e nero contemporanea, dove i protagonisti sono gli abiti.
Una location suggestiva nel cuore della Provenza
La bellezza della Francia e di tutte le sue sfaccettature. Virginie Viard ha scelto ancora una volta una nuova location di grande impatto visivo: Les Carrières de Lumières, una cava di calcare dismessa, divenuta oggi teatro delle immagini. Grazie alle sue enormi pareti bianche, si generano suggestivi contrasti di chiari e scuri, in grado di emozionare l’osservatore facendolo diventare protagonista. La pellicola di Cocteau fa da fil rouge all’intera collezione. La semplicità, la giustizia e la poesia, che si respirano nel film, hanno portato la Direttrice artistica a realizzare una collezione netta e decisa, fatta di bianchi eclatanti e neri profondi, perfettamente riassunti nella Cava di Luce.
Credits Chanel
Contrasti cromatici ed echi punk
Il contrasto, amato sia da Cocteau che da Chanel, è riproposto in tutti e 66 i look, alcuni dei quali illuminati da sfumature glicine, pesca e cipria. Una collezione che strizza l’occhio ai modelli d’archivio, reinterpretati in chiave contemporanea, con un accento punk degli anni ‘80, ma iper femminili. Pizzi, scolli a V profondi, trasparenze e tailleur dalle lunghezze accorciate, indossati con gilet smanicati. In questo defilé è racchiusa tutta la voglia di trasgressione: uscire dai sentieri classici, per abbracciare una linea giovane e fresca, dove i confini tra giorno e sera si confondono in silhouette trasversali.
Credits Chanel
Uno stile multi sfaccettato e artistico
Un bicromatismo che caratterizza uscita dopo uscita. Perle, paillettes, pelle, frange, piume di struzzo. Materiali alternati tra loro dove, da una parte, troviamo i tailleur rivisitati in tweed, a rievocare echi borghesi, indossati con calze a rete e top a righe bretoni. Dall’altra, invece, completi in pelle borchiati o gonne con frange, che richiamano il rock degli anni Sessanta, e giocano con T-shirt di Blondie, stivaletti argentati appuntiti e pezzi all’uncinetto.
Il bestiario della Maison è qui riproposto: leoni, l’animale a lei più caro, sfingi femminili, ma anche cervi sono stampati su abiti a vestaglia in crêpe nelle nuance più delicate.
Credits Chanel
Echi vintage e giochi di stile inaspettati, per essere sempre al passo con i tempi, senza dimenticare l’archivio prezioso di Gabrielle Chanel. Una collezione straordinaria come la fondatrice della Maison.