110 anni di Haute Couture Chanel. Si è tenuta il 28 gennaio, al Grand Palais la sfilata per la prossima primavera estate
L’infinito nel cuore della Maison
Nel cuore della Navata del Grand Palais, la passerella si srotola come un infinito sospeso. Una doppia C che diventa simbolo di eternità, un omaggio alla maestria senza tempo dell’Haute Couture. Questa stagione, Chanel si immerge nel colore, esplorando ogni sua sfumatura, ogni sua vibrazione, in un racconto che si dipana dall’aurora alla notte. La visione dello Studio di Creazione si intreccia alla scenografia di Willo Perron, che plasma lo spazio come una ruota cromatica, un universo in cui il colore non è solo estetica, ma linguaggio, emozione, memoria. A dare voce a questo sogno sonoro, la colonna musicale curata da Michel Gaubert, con un’inedita composizione di Gustave Rudman.

Pennellate di bellezza
Bianco, pastelli, tonalità accese, nero e blu notte si susseguono come in un dipinto impressionista che cattura il battito del giorno. L’alba si traduce in un ensemble pigiama in crêpe di seta rosa cipria, mentre il sole vibra nelle trame di un tailleur in tweed giallo mimosa. Il crepuscolo si insinua tra le pieghe di un abito lilla, la notte si accende di un cappotto arancio-rosa sopra un vestito in jacquard viola, mentre l’oscurità si scompone in riflessi lunari su un abito bianco interamente paillettato, avvolto da un cappotto in tweed champagne. Le scarpe, come piccoli frammenti di luce, attraversano lo spettro cromatico: azzurro cielo, viola profondo, bianco latte, crema vellutata.

Omaggio alle tonalità amate da Gabrielle
Ogni dettaglio è un frammento di universo. I tweed, lavorati come fossero tele d’artista, rivelano tasche scolpite, bordature preziose, fodere che dialogano con le bluse – a volte fuse alle gonne per un drappeggio perfetto. I bottoni non sono più accessori, ma costellazioni: lune, soli, camelie in cristallo di rocca, metallo e strass, piccoli talismani di un racconto couture. Le cinture in velluto nero incorniciano la silhouette come il tratto sicuro di un carboncino su carta avorio, un omaggio a quella tonalità assoluta che Gabrielle Chanel ha elevato a rivoluzione.
Tecnica sartoriale per abiti preziosi
Gli abiti giocano con le illusioni, oscillano tra lunghezze, si scompongono in balze, plissé, strati impalpabili. La tecnica sartoriale si dissolve nella leggerezza, trasformando la materia in sogno: chiffon ricamati che sembrano polveri di stelle, pizzi dipinti che si fingono tweed, sete scolpite che danzano al minimo respiro d’aria. Un abito rosso fuoco, una cappa azzurro cielo, un vestito in satin giallo pallido con un plastron plissettato: ogni creazione è una nota in un’armonia perfetta tra il reale e l’immaginario.

Codici della Maison in una nuova estetica
Nel suo 110° anniversario, Chanel Haute Couture si riconferma non solo come disciplina d’eccellenza, ma come poesia da indossare. Con la precisione di un’arte antica e la libertà di uno sguardo proiettato nel futuro, la collezione primavera-estate 2025 traduce i codici della Maison in nuove visioni, in un’estetica senza tempo che, oggi come sempre, continua a reinventare il concetto stesso di bellezza.

Perché, come diceva Gabrielle Chanel, “Il comfort ha delle forme. L’amore ha dei colori.”