Stile fuori dall’ordinario, canoni estetici innovativi e tripudio di colori. In due parole: Emilio Pucci, Maison fiorentina, le cui stampe sono entrate nella storia della moda italiana e grande eco internazionale.
Quella di Emilio Pucci è una storia che dal 1947 a oggi ha contribuito a rendere la moda italiana e il concetto di Made in Italy famosi in tutto il mondo. Una pietra miliare che ha influenzato notevolmente lo stile contemporaneo conquistando, nel tempo, un pubblico sempre più vasto. Disegni audaci e innovativi, ma soprattutto trionfo di colore, segno distintivo del marchio fiorentino, che grazie al suo approccio radicale nei confronti della moda del tempo, divenne un fenomeno negli anni ’50. Oltre settant’anni di creazioni che continuano a riflettere il genio creativo del suo fondatore.
Il marchese Pucci Emilio fotografato nel suo palazzo nel 1954. Emilio Pucci archive, Florence
Pucci moda: la bellezza dell’essenziale
Emilio Pucci, marchese di Barsento, nacque a Napoli il 20 novembre 1914. Amante del lusso e della bellezza, il successo arrivò quando nel 1947, da atleta appassionato quale era, creò un completo da sci rivoluzionario, fotografato da Harper’s Bazaar sulle esclusive piste da sci della Svizzera. L’inaspettata attenzione mediatica lo portò ad aprire una boutique a Capri dedicata ad un abbigliamento per le vacanze che univa la filosofia a lui cara: semplicità e bellezza. In perfetta armonia con il fascino naturale dell’isola, con i suoi colori luminosi e sgargianti, il nuovo concetto di prêt-à-porter firmato si fa strada tra la sofisticata clientela dell’isola, entusiasta di avere finalmente accesso a una moda chic e portabile allo stesso tempo.
Maestro del colore
Lasciandosi ispirare dalla magnificenza dei colori del Mediterraneo e dai paesaggi esotici, Pucci riprende gli stessi colori vividi e pieni di energia riproponendola nelle proprie collezioni. Una maestria nell’impiego del colore eccezionale. La sofisticatezza con cui i gialli, rosa Emilio, lavanda, azzurro acqua e verde menta venivano fusi tra loro costituivano una grammatica immediatamente riconoscibile. Un inno alla gioia, enfatizzato dall’essenzialità dei modelli fluidi e morbidi; la sintesi perfetta dello spirito della spensieratezza tipica vacanziera. Conosciuto come Principe delle stampe, dagli anni ’50 la moda Pucci comincia a sviluppare le sue stampe firmate con il proprio nome “Emilio”. Una minuscola scritta a mano che divenne logo. Un vortice di grafiche e forme astratte. Un caleidoscopio di colori i cui motivi geometrici prendono ispirazione dalla natura circostante e dall’arte classica. Tutto diventa motivo grafico: mosaici siciliani, bandiere araldiche del palio di Siena, Batik di Bali, disegni africani. Per la prima volta questi effetti ad illusione ottica venivano utilizzati nell’abbigliamento, con risultati di grande originalità.
Koché per Pucci_ FW2020
Tessuti impareggiabili
La rivoluzionaria maestria dello stilista Pucci risiedeva anche nella scelta dei tessuti impiegati. Grazie a una collaborazione con industrie tessili specializzate, Pucci rivoluzionò il settore dell’abbigliamento, sperimentando per la prima volta la potenzialità e la libertà di movimento dei tessuti stretch, ideali da mettere in valigia senza temere di stropicciarli. Immancabili le sete, che grazie alla fluidità dei modelli disegnati ogni capo diventa figlio del movimento.
L’evoluzione nel tempo
Con la collezione FW2020, gli archivi di Maison Pucci aprono le porte all’innovazione e alla self expression di Koché. Un connubio di sofisticata eleganza e pura reinterpretazione in perfetto equilibrio tra loro. La nuova interpretazione del monogramma del brand diventa parte integrante della proposta creativa che incontra due stampe della collezione Palio, create da Emilio Pucci nel 1957: Lupa e Selva. Lilla, fucsia e blu elettrico sono le nuance predilette in perfetta armonia con il vocabolario cromatico del designer. La grazia del pizzo, segno distintivo di Christelle Koché, incontra il jersey tecnico creando capi dall’allure sportiva unita alla sensualità e fluidità della seta. Un gioco di ossimori caratterizzato da perle e cristalli volto a sedurre anche gli animi più pragmatici.
Koché per Pucci_ FW2020