Azienda leader mondiale nel settore dei filati per la maglieria, Lineapiù Italia, nel corso di Pitti Filati 84, andato in scena dal 23 al 25 gennaio, ha svelato le sue nuove collezioni di filati da sogno Spring/Summer 2020.
Un dialogo continuo tra eccellenza e Made in Italy. Anno dopo anno, Lineapiù Italia, fondata nel 1975 a Capalle, vicino Firenze, da Giuliano Coppini, garantisce ricerca e innovazione al settore tessile. Un brand che ha cambiato il profilo stesso della maglieria in Italia e nel mondo. Un fil rouge che stagione dopo stagione continua a scorrere in trama e ordito di punti maglia e filati da sogno inediti.

Pitti Filati 84-Lineapiù SS20 Collection
Una sfida costante per la designer di Lineapiù Grit Schroeder, che abbiamo avuto il piacere di intervistare e farci raccontare da vicino questa realtà unica e sperimentale.
Da dove nasce la sua passione per il tessile?
Tutto è nato come gioco, già da bambina, quando osservavo cucire mia mamma e mia nonna e desideravo realizzare gli abiti delle mie bambole. Una passione che mi ha portata a confezionare in un secondo momento i miei vestiti grazie a un corso di taglio e cucito. Nel 1991, appena ventenne, mi sono trasferita in Italia, la culla della moda, dove ho studiato al Polimoda di Firenze, una scuola che mi ha dato una grande preparazione sia teorica sia pratica. Dopo essere diventata stilista per tessuti, ho fatto uno stage e ho osservato da vicino la maglieria, che fin da sempre mi ha affascinata tantissimo; infatti come un processo alchemico, il filo viene trasformato in materia tangibile.
Da cosa si lascia ispirare quotidianamente?
Prima di tutto parto da una ricerca a 360°, che va ad analizzare le storie di tendenza importanti per la stagione e a quel punto approfondisco e analizzo gli aspetti principali del materiale scelto, cercando di pensare come realizzarlo. Una volta individuati, vengono comunicati al reparto tecnico che farà una ricerca per trovare l’aspetto più vicino al concetto originario.
Tutto parte infatti da un concetto, trasformato in filato e poi tradotto in maglia. Quando viene creato un filo, non sai mai il risultato della maglia stessa. E’ un processo complesso e articolato. A volte, il punto di partenza è il concetto del filo stesso, altre volte la superficie.
L’innovazione è alla base della tessitura. La ricerca riguarda tutti gli aspetti della performance della maglia che deve essere non solo innovativa, ma funzionale al contempo. E’ inutile creare cose super sofisticate, poesie vere e proprie, che però messe sul mercato il cliente non riesce ad utilizzarle.
Quante prove è necessario realizzare prima di avere una nuova collezione?
Come dicevo, la ricerca nella maglieria è continua. Talvolta servono fino a 300 prove per realizzare una nuova collezione. Si tratta di un processo industriale al quale noi dobbiamo adattare la nostra ricerca tecnologia e giungere al risultato finale.
La moda è frivola?
Per chi non conosce tutto ciò che sta dietro, sicuramente viene considerata in questo modo. Non è necessario che il consumatore finale conosca il processo creativo di un capo. Ciò che è importante per lui è il voler essere alla moda e adeguato per una certa occasione. Ciò che conta per noi come azienda è riuscire, stagione dopo stagione, ad assecondare il desiderio di acquisto. Sicuramente sarebbe bello riuscire a dare più valore alla moda e all’abbigliamento, e in un certo modo, noi di Lineapiù cerchiamo sempre di raccontare la ricerca che facciamo per arrivare a un determinato prodotto, promuovendo il nostro mondo.
Chi sono i vostri clienti principali?
Chanel, Alaia, Alexander McQueen, Dior. Tutti i più grandi brand sul panorama internazionale. Abbiamo una rete vendita capillare e cerchiamo di seguire ciascuno per la sua particolarità di prodotto.
Facciamo ricerche specifiche per ogni nostro cliente. Proponiamo filati da sogno trasformati in maniera idonea e adatta a loro assecondando le loro richieste.

Pitti Filati 84-Lineapiù SS20 Collection
La carta, nuova fibra tessile presentata a Pitti Filati 84
A Pitti Filati 84, abbiamo avuto la possibilità di osservare da vicino alcuni dei tessuti più innovativi di Lineapiù Italia, in cui i limiti della tecnologia sono stati testati per realizzare una nuova fibra tessile che vede la carta protagonista. Questo materiale ricco di fascino diventa parte integrante del processo creativo nella composizione del filo su cui scrivere nuove pagine della moda. Tra questi tessuti, troviamo il WASHI, viscosa abbinata alla carta tessile per divenire un’innovativa e sottile rafia dal look naturale; il RATTAN, una catenella di carta e cotone dalla mano lievemente croccante, per lavorazioni che ricalcano gli intrecci artigianali delle ceste di rafia.
Viscose sperimentali e base creativa firmata Lineapiù
Una menzione speciale va alle viscose su cui Lineapiù trova da sempre il terreno d’esercizio privilegiato per sperimentare. Opere d’arte digitali interattive esplorano le possibilità della luce e diventano specchi rifrangenti, che plasmano luminosità e proporzione. È il caso di ANGIE LUX, viscosa stretch, crêpe e dalla lucentezza delicata che mixa confort e lusso divenendo la scelta ideale per abiti dalle superfici sensoriali differenti.
