“Arriva con la precisione di un rintocco, questo compleanno. Sono passati cento anni. Cento rivoluzioni terrestri che interrogano il fluire del tempo. Cento giri intorno al sole per tornare a quella primavera dove tutto si preparava a gemmare e a rifrangersi. Un tempo importante che deve essere festeggiato”.
Alessandro Michele inizia così a raccontare il progetto Gucci Aria, nato per il centesimo anniversario della Maison e per festeggiare in grande stile il prezioso traguardo. Una festa a tutti gli effetti dove si indossano gli abiti più scintillanti e si attraversa dopo un secolo la porta dell’Hotel Savoy, albergo londinese dove Guccio Gucci, emigrato da Firenze, lavora come liftboy.
Da qui si passa, finalmente, in un club per arrivare poi al cuore della festa, un parco dove si fanno evidenti la potenza della natura e “il soffio vitale che la pervade”.Michele si sente tutta la responsabilità, ma anche il privilegio, di essere fautore di una collezione che “omaggia, ma diviene altro, accarezza le radici del passato e produce infiorescenze inattese, colpendo la materia attraverso innesti e potature”.Lancia un appello alla mescolanza, alle fratture, esce dalle certezze per muoversi alla ricerca poetica “dell’illegittimo”.
“Nell’attraversare questa soglia ho saccheggiato il rigore anticonformista di Demna Gvasalia e la tensione seduttiva di Tom Ford; ho sostato sulle implicazioni antropologiche di ciò che brilla, lavorando sulla capacità risplendente dei tessuti; ho celebrato il mondo equestre di Gucci trasfigurandolo in una cosmogonia fetish; ho sublimato la silhouette di Marilyn Monroe e il glamour della vecchia Hollywood; ho manomesso il fascino discreto della borghesia e i codici della sartoria maschile”.
Trasforma la Maison in una sorta di laboratorio dove sono concesse incursioni, cambiamenti, contaminazioni, ma anche furti legittimi e reazioni impreviste.

Il vocabolario estetico di Michele è senza limiti, ci sono libere citazioni, dettagli fedeli all’originale, ma anche trasposizioni di elementi che hanno fatto la storia del brand e che ne seguono le evoluzioni, con una nuova luce e con un nuovo piglio. Più che mai attuale.