“Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito”, scriveva Gabriel García Márquez in “Cent’anni di solitudine”. Così succedeva 70 anni fa, quando Aldo Gucci nel 1953 lanciò il suo – oggi iconico – mocassino con morsetto. Una scarpa che compie più di mezzo secolo e che, nonostante la sua età, è ancora uno degli items più desiderati da tutti. Super riconoscibile, super apprezzato e che nel tempo è stato reinterpretato da diversi direttori creativi nella minuteria metallica e nei motivi utilizzati in accessori, gioielli e capi ready-to-wear.
Il morsetto è simbolo della comunità rappresentata dalla Maison
Per onorare i 70 anni del mocassino con morsetto, Gucci, durante la settimana della moda uomo, ha deciso di presentare un’ampia esposizione che rende omaggio all’Horsebit loafer a Spazio Maiocchi. In questa suggestiva cornice è stata poi svelata la collezione uomo spring-summer 2024, disegnata dal team interno del marchio e non ancora da Sabato De Sarno, designer che ha preso il posto di Alessandro Michele.
Gucci Horsebeat Society
Come i direttori creativi nella storia hanno reinterpretato il mocassino con morsetto, così per celebrarlo sono state realizzate delle installazioni da parte di dieci artisti, stilisti e creativi internazionali che esplorano l’iconografia della scarpa attraverso reinterpretazioni e trasformazioni che uniscono moda, arte ed elementi audiovisivi. La mostra, chiamato Gucci Horsebeat Society, si identifica come una vera e propria esperienza multidisciplinare in cui immergersi, curata da Alessio Ascari, direttore creativo e curatore di Spazio Maiocchi a Milano. Risalendo alle radici equestri del morsetto, Gucci Horsebeat Society reimmagina la tradizione del country club in uno spazio contemporaneo che si integra con lo spirito della controcultura artistica. Questo concetto si trasforma allora in una casa multidimensionale e aperta in cui le opere dialogano tra di loro in modo inaspettato offrendo una lettura astratta e innovativa del morsetto.
Ad accogliere gli ospiti, nel cortile dello Spazio, è stata l’opera di Harry Nuriev. L’architetto e artista multimediale russo ha creato un patio concettuale utilizzando il morsetto in elementi di arredamento, mentre Anna Franceschini, artista visiva italiana, allestisce una Wunderkammer realizzato con reperti tratti dall’archivio Gucci. Proseguendo nella mostra si arriva nello spazio principale della galleria dove i visitatori si trovano in una sala da pranzo teatrale arredata con un tavolo surrealista creato dallo scultore americano Pitterpatter e una collezione di quadri di creature fantastiche, dell’artista digitale canadese Blatant Space.
È ben nota la passione di Gucci per il cinema e così non poteva di certo mancare in questa casa una sala cinema dove viene proiettato un film del fotografo e regista britannico Bolade Banjo che ripercorre la traiettoria del morsetto attraverso immagini storiche e filmati contemporanei. In questo spazio buio, dall’alto cadono sculture luminose create dal designer sudcoreano Gyuhan Lee, che reinterpreta il motivo del morsetto in hanji, la tradizionale carta coreana realizzata a mano.
Con vista sul cortile è lo spazio camera da letto, che rivela un’immagine di grande impatto visivo del fotografo americano Charlie Engman, completata dall’unica opera storica della mostra: l’installazione Bedroom Ensemble II dell’artista svizzera Sylvie Fleury, del 1998. Opera che è stata messa in un nuovo contesto da una nuova carta da parati con motivo Morsetto, realizzata per la mostra e che fa da sfondo alla décolleté con morsetto rossa di Tom Ford parte dalla Collezione Gucci Autunno-Inverno 1995.
La collezione Gucci spring-summer 2024
Negli anni ‘60, il mocassino entrò a far parte del guardaroba di celebrità e icone culturali quali Francis Ford Coppola, Fred Astaire e Alain Delon. E proprio in quell’armadio, rivestito dal pavimento al soffitto con una carta da parati a collage realizzata da Ed Davis, viene svelata la nuova collezione di Gucci spring-summer 2024. Una proposta fashion che omaggia il morsetto che si declina su camicie hawaiane, bermuda leggermente oversize e nei completi a doppio petto. Ai piedi, ovviamente, il mocassino con morsetto, perché Gucci è pronto a percorrere una strada nuova senza mai dimenticare, però, le proprie origini. Dal vecchio nasce il nuovo.