All’interno del cortile cerimoniale del Palazzo Gyeongbokgung del 14° secolo, situato nel cuore di Seoul, martedì 16 maggio, è andata in scena l’ultima sfilata Gucci Cruise 2024. Passato e presente si sono incontrati in una collezione che rappresenta l’espressione di conversazioni culturali differenti.
25 anni di storia senza fine
Dal 1998, Gucci tesse un legame unico con la Corea del Sud. Da quel momento, la Maison ha aperto il suo primo flagship store a Seoul: creatività e cultura risuonano e riecheggiano sia in questo Paese che nelle trame della collezione del brand dalla doppia G. Per Gucci celebrare un desiderio condiviso capace di creare un impatto sociale duraturo si declina in codici di abbigliamento cosmopoliti, intesi come espressioni di conversazioni culturali figli di una grammatica visiva nata da diversi elementi geografici e storici. Il linguaggio di stile condiviso è coltivato da una generazione digitale di comunità connesse attraverso i continenti. La collezione Gucci Cruise 2024 esplora questo scambio tra il patrimonio della Maison e l’impatto sudcoreano che la influenza oggi. Le manifestazioni di moda multiculturali nella vita quotidiana della città, si trasformano in una collezione che riflette la comunità globale al centro di Gucci stessa: un’eredità creativa secolare ora sviluppata da designer e artigiani di diversa provenienza, che interpretano l’archivio della Maison attraverso il proprio sguardo individuale e culturale.
Una location che unisce futuro e tradizione
Lo spettacolo è il primo del suo genere a svolgersi all’interno del cortile cerimoniale del Palazzo Gyeongbokgung del 14 ° secolo, situato nel cuore di Seoul. Con lo skyline futuristico della capitale all’orizzonte, uno scambio tra tempi e tradizioni si sviluppa in una partitura che include brani del compositore seul Jung Jae-il. Le costellazioni illuminano uno studio del guardaroba urbano globale rinvigorito dall’inimitabile istinto per la moda espresso per le strade di Seoul che riecheggiano in tutto il mondo, e dai costumi dell’abbigliamento sudcoreano.
Accessori minimal e rivisitazioni d’archivio
Tra i look, le silhouette evocative di Gucci alla fine degli anni 1990 cedono il passo alla palette cromatica del 2010. Ogni capo riflette una forma di ibridazione: dallo “streetwear” borghese con gonna bouclé, camicetta di seta e tacco bon ton, all’abbigliamento sportivo che rispecchia lo stile quotidiano di Seoul con mute e skateboard che fanno la loro comparsa in pedana. Costruire e decostruire fino ad arrivare ad accessori semplificati. Il bomber si trasforma in una gonna da sera e la giacca biker si allunga in un cappotto. Le borse si intensificano nell’espressione: le borse Gucci Horsebit Chain in pelle appaiono deformate o ristrette nella forma e il morsetto è evocato all’interno della pelle. Le borse Gucci minimaliste dell’archivio sono reinterpretate in colorati adattamenti subacquei e ornamentali. Una sensibilità da club kid evocata negli stivali stomper cyber-goth, mentre il motivo degli sport acquatici della collezione riecheggia negli stivali subacquei rianimati dalla fine del 1990 e re-immaginati.