Giunto alla sua 73^ edizione, il Festival della canzone italiana non solo racconta la storia musicale del nostro Paese, ma è anche palcoscenico di stile, dove vengono sfoggiate mise uniche e affascinanti prese in prestito dal mondo della moda. Tra abiti tailor made e prêt-à-porter scopriamo insieme i look più belli mostrati sul palco dell’Ariston.
Tendenze dallo spirito contemporaneo
Pelle, velluto, total white, glitter all-over, ma anche abiti manifesto, richiami alla Y2K e completi sartoriali classici. Tra i tanti look che sono stati sfoggiati sul palco dell’Ariston in occasione della settantatreesima edizione del Festival di Sanremo, andato in onda dal 7 all’11 febbraio, spiccano look irriverenti, classici e qualche proposta più audace.
La moda come manifesto
Abiti come statement, mezzi di comunicazione estensivi ai testi delle canzoni e alle personalità dei loro interpreti. In una delle edizioni più seguite in assoluto, la pressione mediatica è stata alta, soprattutto per la presenza di Chiara Ferragni nelle serate di apertura e chiusura. I suoi look, studiati in ogni singolo dettaglio, sono la sintesi perfetta di quello che la moda dovrebbe sempre fare: lasciare un segno dietro di sé. I quattro abiti Haute Couture firmati Dior, realizzati da Maria Grazia Chiuri, e indossati nel corso della prima serata del Festival, hanno sintetizzato le abilità sartoriali della Maison. Tra linee architettoniche e tessuti materici, ciascuna uscita è stata un percorso concettuale da seguire e comprendere nel profondo. Dall’abito nero, in crêpe, accompagnato dalla stola con la scritta “Pensati Libera”, all’abito trompe-l’oeil in tulle interamente ornato da cristalli che mostrano il corpo nudo e le sue forme, all’abito in seta bianco ricamato da frasi prese dai commenti dei social dell’influencer, passando per l’abito gabbia. Oggetti d’arte e affermazioni importanti, per un manifesto raggiante che dà voce alle donne. Le proposte firmate Schiaparelli indossate nel corso dell’ultima serata, invece, sono un tripudio perfetto di quanto l’arte riesca a essere al servizio della moda. Tra eco Surrealisti e messaggi contemporanei, il corpo femminile è ancora una volta al centro. Armature dorate, gioielli bold e bustini sagomati portano sotto agli occhi di tutti un corpo, non solo da ammirare, ma da accettare e interpretare.
Dior Haute Couture
Schiaparelli Haute Couture
Pelle e vinile per un animo più ribelle del Festival
Tra i look in pelle e vinile che hanno provocato l’Ariston, troviamo quelli dei cantanti più giovani. Da Lazza, secondo classificato con Cenere, che ha scelto per la finale un look total red Missoni, a Gué Pequeno ospite della terza serata, che veste un blazer doppiopetto in pelle rossa e pantaloni con banda laterale black firmati 1972 DESA. Mentre Rosa Chemical ha scelto per l’ultima serata una camicia in cotone bianca con dettaglio cut-out sul davanti abbinata ad una gonna a portafoglio in pelle nera Moschino. A completare il look, gli inseparabili combat boots alti in vernice con lacci e fibbie laterali, che lo hanno accompagnato per tutte le serate, cravatta in pelle nera e guanti dallo stile biker.
Lazza Missoni custom made
Gué Pequeno_1972 DESA custom made
Rosa Chemical_Moschino
Il completo sartoriale in bilico tra classico e rivisitato
Non solo tailleur e tuxedo dalle forme più classiche, ma anche versioni cut-out rivisitate. Da quello di Ariete, in gara con il singolo “Mare di guai”, che ha scelto di indossare sul palco del Teatro Ariston un tuxedo Marni nero oversize, interamente impreziosito da cristalli termostrass ed elementi ricavati da CD laserati cuciti a mano e beauty look Sephora. Mentre Tananai in competizione con il brano Tango, per la sua ultima esibizione, che gli ha fatto aggiudicare il 5° posto in classifica, ha indossato un elegante tuxedo nero Gucci con giacca con revers sciallati in raso, camicia bianca con plastron, papillon in velluto nero, spilla fiore in seta bianca e scarpe in vernice nera. Un trionfo di classicità mixata allo spirito floreale del Festival. Completamente rivisitato, l’abito di Sethu firmato Annakiki. La pierced jacket, con tagli sui gomiti è indossata sulla pelle nuda, mentre il pantalone 3D star regala movimento alla mise, il tutto rigorosamente all black.
Ariete in Marni
Tananai in Gucci_Ph IPA Agency
Sethu in Annakiki
Total White
Molti sono stati i cantanti che si sono presentati sul palco dell’Ariston indossando un look total white. Complici sia il FantaSanremo, il fantasy game basato su squadre virtuali, che chiedeva, infatti, ai cantanti in gara di presentarsi con un outfit tutto bianco per acquisire punti, che lo stile, una cosa è certa: il bianco è stato una delle nuance più gettonate tra le apparizioni maschili. Marco Mengoni, vincitore indiscusso di questa edizione, ci ha deliziati nel corso della quarta serata del Festival, con un outfit custom made Atelier Versace composto da un top in cristalli Swarovski abbinato a un pantalone laminato in eco pelle argento. Ad accompagnare, un lungo cappotto candido con revers e gioielli firmati Tiffany, che hanno regalato alla mise un tocco grintoso e ribelle. Per la finale, Mr.Rain ha optato per un completo bianco custom GCDS, giacca e cargo, realizzato in cotone con top impreziosito di perle bianche ricamate a mano e scarpe della collaborazione GCDS X CLARKS. Mentre Antonio Di Martino, del duo Colapesce e Dimartino, ha scelto un abito di Carlo Pignatelli realizzato appositamente per il cantante e composto da giacca monopetto con bottoni sulla manica e pantalone della stessa nuance. Ai piedi, un paio di stivaletti color neve ha ultimato l’outfit.
Marco Mengoni in Atelier Versace
Mr.Rain in GCDS
Antonio Di Martino in Carlo Pignatelli
Morbido velluto
Sinonimo indiscusso di eleganza, il velluto non cede il passo a trend e tendenze. Per la 73^ edizione del Festival, molte le cantanti che hanno scelto abiti sensuali, ma ricercatissimi per esibirsi nel corso delle serate. Giorgia ha optato per un abito Dior dalla silhouette allungata e sciarpa al collo. Elodie, per l’ultima sera, ha preferito per un abito Atelier Versace intarsiato dalla scollatura profonda in velluto e pizzo chantilly rebrodé, con cuissards in raso e gioielli Tiffany. Mara Sattei, invece, ha scelto un tailleur Giorgio Armani Privé con revers in satin, illuminato dai gioielli Chopard. Un trionfo di femminilità che ha saputo scaldare i cuori di tutti.