Che Alessandro Michele fosse affascinato dal mondo del cinema lo si sapeva. A pochi giorni dall’inizio del Festival del Cinema di Venezia, Gucci lancia la sua campagna Exquisite. Un vero e proprio omaggio alla settima arte e a uno dei suoi più luminosi maestri, Stanley Kubrick.
Il cinema per Alessandro Michele: inesauribile fonte di ispirazione
Il cinema da sempre fonte di ispirazione per Alessandro Michele racconta storie in grado di mettere in luce le avventure umane: attraverso la sua abilità visionaria di scavare nella realtà facendola diventare oggetto di interrogazioni immaginifiche e vertiginose. Con lo stesso sviluppo creativo di un regista cinematografico, il Direttore creativo del brand immagina le sue collezioni, sempre vicine a chi le indossa. L’abito diventa mezzo attraverso cui narrare una delle molteplici sfaccettature della nostra personalità. Un modo per dare formai ai nostri desideri e senso alla nostra esistenza. Collezione dopo collezione il designer dall’animo poliedrico riesce a dar vita a una nuova pellicola, una nuova storia tutta da raccontare, come aveva già avuto modo di cimentarsi nella sfilata Love Parade o Cosmogonie. Un tocco cinematografico pervade ciascuna delle collezioni, e rievoca film del presente: una partitura di storie, eclettiche e dissonanti, capaci di sacralizzare l’umano e la sua capacità metamorfica.
Stanley Kubrick oltre ogni genere
Con la campagna “Exquisite” viene celebrato uno dei suoi più luminosi maestri, Stanley Kubrick. Cineasta filosofo, ha saputo, meglio di altri, restituire la magia di quell’intreccio inestricabile attraverso cui il cinema trasuda la vita stessa. La carica sperimentale su temi differenti di Kubrick supera le varie categorizzazioni. Ogni film condensa anime molteplici in cui il distopico si incastra alla parodia, il dramma diventa commedia umana, l’orrore assume le sembianze di un trattato psico-filosofico, il sentimento del vero sfocia nel perturbante. Scultore di storie, Kubrick anticipa i tempi e va oltre ogni genere. Una capacità inaspettata di costruire racconti sempre eccedenti di significato, al fine di veicolare narrazioni in grado di valicare i confini e distaccarsi da ogni etichetta.
Approcci incendiari privi di etichette
Nella campagna, i film vengono riabitati e mescolati, scomposti e riassemblati dal regista. Come un Frankenstein fedele alla prassi creativa dello stilista, la pellicola si risemantizza. Popolato da abiti firmati Gucci, questo nuovo film riscopre approcci incendiari privi di etichette. Ritroviamo l’abito di adidas, come costume vittoriano privato dal suo statuto di oggetto sportivo nella sceneggiatura di Barry Lyndon. Il vestito, disegnato da Laura Whitcomb, indossato da Madonna negli anni ’90 inserito nelle scene gotiche di Shining. Le scene oscure di Eyes Wide Shut abitate da una venere in pelliccia, impreziosita da sensuali perle di stampo borghese. Fotogrammi di Arancia Meccanica vengono contaminati dalle scarpe di ispirazione 90s. Infine, il più sognante degli abiti da sera intessuto con ruches di tulle fa irruzione nello spazio distopico di 2001 Odissea nello spazio.
Tutto diventa altro e immagine iconica
In questo gioco si mescolano in perfetta simbiosi piani storici e referenze differenti. Il passato esplode nel presente e diventa altro. Inaspettato, come nella vita. Tutto diventa immagine iconica, simbolicamente raffinata ma capace di depositarsi all’interno di una cultura popolare alla quale aderire.