Una Milano Fashion Week 2020 insolita, come il momento di grande difficoltà che stiamo vivendo.
Tra chiari e oscuri, luci e ombre anche la moda ha mostrato il suo lato più umano e solidale per chi, durante questa settimana piena di energia e di entusiasmo, non è potuto esserci. Il fitto calendario della Milano Fashion Week 2020 ha messo in evidenza la grande sinergia e il forte connubio che lega imprescindibilmente il sistema moda e il tessuto cittadino, sapendo fare un passo indietro quando è stato necessario. Un filo a doppia trama, che dal 18 al 24 febbraio ha dato vita a un momento di grande internazionalità e inclusione.
Milano Fashion Week 2020: dalle sfilate libertà di espressione
Ora come non mai, la libertà di espressione non è mancata nelle collezioni di stilisti e designer, che ci hanno dato le istruzioni per il prossimo autunno – inverno 2020/2021. Trend e tendenze hanno fatto capolino sulle cinquantasei passerelle milanesi, raccontando la stagione che verrà e i gusti che sapremo amare. Tra i debutti, Ports 1961, Gilberto Calzolari e Vièn, questi ultimi supportati da CNMI. Centrale, la tematica della sostenibilità, che ha fatto da fil rouge a tutti i 188 appuntamenti della settimana.
Frange ovunque!
Fili, intrecci, ma soprattutto frange! Impossibile non notare le frange, che hanno fatto la loro comparsa in molte delle collezioni presentate. Surreal Glamour di Prada ha unito uniformi di bellezza. Una riflessione sul ruolo della donna e sulla sua forza autoritaria, intrinsecamente innata. Una celebrazione di fascino e bellezza unite alla delicatezza, fragilità e sensualità tipiche femminili. Giochi di contrasti, ma anche di luci e ombre. Una forza nuova dettata dalla tattilità materica degli abiti e il dinamismo di una collezione che si racconta attraverso frange stratificate, aperture, pieghe destrutturate. Movimento figlio di energia cinetica. Il quotidiano è corrotto dal glamour, la praticità dall’estetica. Tailleur austeri si contrappongono a lingerie, mentre i fiori sono un motivo ricorrente. Volumi stretti in vita, forme a clessidra, misuratore del tempo antico. Una donna fluttuante, ma determinata a rincorrere la propria identità composta dai molteplici sé.

Prada_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Prada
Il designer artista Antonio Marras cuce e ricama una nuova storia fatta di trame, dedicata a Maria Lai, amica geniale, musa, custode dell’anima, scomparsa nell’aprile 2013. Il viaggio ci porta alla scoperta di nuovi significati e tracciati sconosciuti. L’ordine e il consueto lasciano spazio a universi inesplorati. Fili, cristalli e pietre preziose si intrecciano ai capi della collezione. Le favole incontrano i sogni. Un gioco di patchwork: pizzi, ricami, ruches, intarsi. Velluti, broccati, jacquard, galles, pellicce ecologiche. E’ un tripudio di tessuti, una festa di originalità. Non esiste uno stile univoco. I fili rosso porpora delle lunghe camicie pendono e fluttuano nell’aria a rincorrere un corpo in movimento. Capi unici e splendenti in cui il segno distintivo di Marras è sempre presente.

Antonio Marras_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Antonio Marras
Gabriele Colangelo ci regala stagione dopo stagione delicate poesie di pelle e intrecci. Colorazioni di trame e ordito dai contorni screziati ed indefiniti presentano un effetto e una sfumatura verticale, che si stempera nello sfondo. I tagli laser corrono per tutte le lunghezze e creano frange infinite. Fenditure perpendicolari aprono la superficie rendendola elastica plasmando il movimento. Le colorazioni sono quelle della terra dove impunture sartoriali con fili da imbastire fanno capolino su giacche maschili con spalle definite. Un rigore apparente, che mostra morbidezza in una collezione dai contrasti sottili. Ceruleo, panna, marrone Siena Bruciata, paglierino si combinano mentre il verde menta illumina e dona gioia. Le maxi bag sono portate sotto braccio, segno distintivo del designer, che la prossima stagione diventerà trend.

Gabriele Colangelo_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Gabriele Colangelo
Fermare il punto
Il mondo femminile esplorato da Salvatore Ferragamo attraverso un caleidoscopio di diversi look e identità. Le stampe e foulard dall’archivio storico della Maison vengono rivisitate su tessuti, fodere e ricami. L’artigianalità è tangibile nelle calzature e borse che accompagnano i look. L’occhio cade su sandali a listino ripresi dall’archivio indossati con tailleur fermati in vita da cinture, ma anche abiti smanicati in pelle.

Salvatore Ferragamo_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Salvatore Ferragamo
Una forma di difesa contro il superfluo per abbracciare l’essenziale e il minimalismo. Così Calcaterra sceglie di presentare, per l’autunno/inverno 2020/2021, una collezione decisa, caratterizzata da echi di semplicità provenienti da epoche differenti. Anche in questo caso la cintura esalta il punto vita, che sia sui cappotti in lana ghiaccio e cammello o su soprabiti senape. Eleganza sussurrata, che lascia spazio a una poetica del ricordo.

Calcaterra_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Calcaterra
Milano Fashion Week 2020: Giardini di inverno
Impossibile non innamorarsi (ancora) della collezione di Vivetta Ponti. La natura protetta, incontaminata, difesa con amore e cura è la premessa della collezione. Così questa fiaba di inverno ci presenta abiti dai colletti tondi, delicatamente ricamati con prati in fiore. Sui cappotti spiccano distese verdi e rigogliose. Dolly punk, eleganti e gentili, dall’animo ribelle e moderno al contempo. La palette colore spazia dal cipria, rosa bubble, rosso, ma anche verde muschio; sprazzi di azzurro e blu cobalto per terminare con un black&white puro e romantico. Come noi.

Vivetta_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Vivetta
Un Winter Garden per Luisa Beccaria che non smette di incantare con il romanticismo di un’epoca passata. I cappotti di tweed, con boccioli ricamati a mano, sono indossati con jeans e camicia pensata per la sera, e si alternano ai lunghi abiti in chiffon e organza dalle mille infiorescenze. La palette colore sceglie rosa cipria, polvere, passando per nuance più fredde come azzurro e ghiaccio.

Luisa Beccaria_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Luisa Beccaria
Laura Biagiotti, invece, per il suo autunno/inverno 2020/2021, ci trasporta in un giardino incantato. Un richiamo alla natura e al desiderio sempre più forte di un mondo green e pulito. I colori sono quelli del bosco, mentre i look caldi e cozy rievocano l’atmosfera di una campagna chic. Le maglie in cashmere sono realizzate con fibre riciclate, i volumi morbidi e delicati sfociano nell’eleganza e ricercatezza tipica del brand precursore del Made in Italy. Il giorno si alterna con proposte per la notte. Un gioco di luci e ombre ideali per questa stagione.

Laura Biagiotti FW2020/2021_ Courtesy Laura Biagiotti
Stile libero.
Lo stile libero dello streetwear si ritrova nelle proposte di Frankie Morello, che pensa a look serali e proposte caratterizzate da un senso di utopia. Un rave a cielo aperto, dove la sensualità audace e moderna si incontra con l’ironia. I tagli di abiti stretch sono decisi, i trench dai volumi over sono caratterizzati da motivi grafici scarabeo, simbolo del marchio, ma anche spalmature grafiche sui capospalla. Un’interpretazione personale e unica dello stile.

Frankie Morello_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Frankie Morello
Il privato diventa pubblico e l’attesa si annulla. L’imperfezione umana diventa vita.
Il sipario si alza, i respiri sono collettivi, l’invisibile diventa visibile. Siamo nel backstage e sul palcoscenico al contempo. Una ruota che gira, un alveare di api impazzite pronte a prepararsi e andare in scena. Così Alessandro Michele per Gucci si immagina la prossima stagione. I codici stilistici sono quelli classici del brand. Un incontro di stili, un’epifania di momenti laici e religiosi. L’irreale diventa reale, il domani diventa presente e tutto continua a ruotare.

Gucci_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Gucci
Libertà di stile e contemporaneità di momenti. La collezione di Annakiki si presenta come una denuncia nei confronti del sovraccarico di informazioni che il cervello riceve quotidianamente. Un nuovo modo per concepire la realtà in equilibrio tra tecnologia ed esigenze dell’essere umano. Le lavorazioni classiche del brand sono qua ripoproste, ma rivisitate attraverso le moderne stampe digitali. Rouches destrutturate proteggono il cervello. I colori spaziano tra le tonalità più classiche e le tinte più forti, decisive come il verde e arancione.

Annakiki_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Annakiki
Elegante borghesia rivoluzionaria
La rivoluzione degli anni Settanta è più viva che mai in casa Cividini. L’armadio dei ricordi è stato aperto per la collezione Fall Winter 2020/2021, che ripesca le emozioni estetiche, le memorie iconografiche e le sensazioni cromatiche. La morbidezza delle lunghe sciarpe con le frange, accessorio essenziale per l’intera collezione, spicca sui completi in lana dalle texture differenti. I colori sono quelli caldi del marrone, arancio, fucsia e bordeaux. I lunghi cardigan si alternano a maglioni con le trecce. Morbidi abbracci scivolano sulle note di Patty Pravo “I giardini di Kensington”.

Cividini_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Cividini
I pavimenti mosaico di Milano, pennellate di colore e geometrie incrociate. Lo stile inconfondibile di Arthur Arbesser colpisce ancora durante il primo giorno di Milano Fashion Week 2020. La palette colore ruota intorno alle tinte dell’autunno: marrone, bordeaux, ma anche bianco avorio. Clogs ai piedi in raso completano i look. Le gonne si accorciano sopra il ginocchio per evidenziare il minimalismo della città meneghina. Cristalli al collo illuminano i look, mentre le cromie a contrasto generano un piacevole effetto agli occhi e al cuore.

Arthur Arbesser_ FW2020/2021_ Foto Courtesy Arthur Arbesser
Oltre alle novità della Milano Fashion Week 2020, potrebbe interessarti anche l’articolo sulla sfilata della collezione Gucci uomo