Con la Paris Fashion Week Fall-Winter 2019/2020, andata in scena dal 25 febbraio fino al 5 marzo, un altro capitolo della moda si chiude.
Colori, creatività, poesia e forme raccontati dagli stilisti a Ville Lumière per descrivere come sarà l’autunno inverno 2019/2020. Parole declinate in abiti per vestire la società, influenzare il costume e dialogare con tutte le arti.
Qual è il senso della moda?
Eterni ritorni e addii commossi. Questo è ciò che le passerelle parigine nel corso della Paris Fashion Week Fall-Winter 2019/2020 ci hanno restituito oltre che mostrarci il frutto del genio creativo di ciascuna Maison. Ragione e sentimento, classicismo formale rivisitato in chiave nuova e avanguardista. Le collezioni partecipano al futuro dell’estetica globale.
Il ritorno degli anni ‘70
Jacquemus ci propone un autunno inverno 2019/2020 multicolor. Stivali cuissard in pelle colorata mixati con capi morbidi e versatili dai colori tenui, per una donna capace di reinventarsi dalla sera alla mattina grazie ai cappotti over double-face e maxy bag portate sotto braccio. Un ready-to-wear innovativo e concreto.
Anche Natacha Ramsay-Levi direttore creativo di Chloé ripropone le linee e lo stile degli anni ’70 nelle giacche di montone dagli ampi rever. Capi portabili, rubati dal workwear, ma estremamente femminili. A dominare, troviamo le stampe floreali proposte su abiti al ginocchio morbidi e svolazzanti.
Celine fa un passo indietro e riscopre i codici stilistici del brand. Gli abiti dalle stampe Seventies sono portati con cuissards in pelle o con bordo in shearling al ginocchio e camicie con foulard al collo. Pellicce over e blazer sciancrati in velluto completano i look.

Jacquemus FW2019/2020 – Chloe FW2019/2020 – Celine FW2019/2020
La pelle come fil rouge
Già presente sulle passerelle milanesi, ritroviamo la pelle anche tra le collezioni autunno-inverno 2019/2020 degli stilisti che hanno sfilato a Parigi.
Quando si parla di pelle, non si può che parlare di Hermès. Declinata in tutte le sue forme: dagli shorts, ai completi tailleur, alle longuette con cinturina in vita, ai bomber jacket. Una lavorazione sapiente di questo materiale che rende i look grintosi, grazie alla combinazione di maglie e lupetti dai colori fluo, ed estremamente elegante al contempo. Le donne di Balmain? Troblemakers. Completi total leather, per look genderless. Abiti aggressivi, caratterizzati da pelle, borchie e dinamismo. Incontri – scontri di materiali. Il classico permane rivisto però con layer a base di plexy e denim.
L’estremismo di Rick Owens non si smentisce. Spalle strutturate per le giacche, indossate come armature, pantaloni in pelle con maxi tasche, iconiche forme riproposte. Un esercito di creature aliene provenienti da universi paralleli.

Hermès FW2019/2020 – Balmain FW2019/2020 – Rick Owens FW2019/2020
Il noir della Paris Fashion Week
Come in un film noir, le linee misteriose e dark fanno capolino nella collezione di Rochas. I toni inchiostro dominano sulle creazioni firmate Alessandro Dell’Acqua. Maxi cappelli donano un’aura di mistero ed eleganza sine tempore. Il bianco crea un gioco di contrasti visivi dall’accento italiano.
La donna Saint Laurent veste in smoking rivisitato e shorts fermati in vita con maxi cinture in pelle. Per la sera, via libera a camicie in taffetà trasparenti, con spalle imbottite e abiti elaborati dalle linee architettoniche e volumetriche, che trasformano i look. Volumi over per i capospalla firmati Balenciaga. Dai cappotti couture, ai bomber jacket, ai piumini, ai trench fermati in vita alle giacche doppio petto. Look che donano mistero, trasformano e ridisegnano le silhouette grazie alle spalle importanti. Viaggiatrici o parigine. Il dubbio rimane.

Rochas FW2019/2020 – Saint Laurent FW2019/2020 – Balenciaga FW2019/2020
Poesie d’amore
Giambattista Valli ci ha da sempre abituati ad abiti couture figli di laboriosi impieghi di tulle e taffetà. La stessa bravura la ritroviamo nella collezione pret-à-porter. Una carrellata di abitini fluttuanti, dalle silhouette aeree che sprigionano femminilità. Paillettes, rouches, volant e stampe floreali si incontrano e parlano un unico linguaggio: il sublime.
La donna firmata Dior è una teddy girl. La sottocultura inglese è presente nei look proposti da Maria Grazia Chiuri in un mix di codici stilistici che spaziano dai macro check, ai velluti, passando per i classici abiti Dior, le cui lunghe gonne in tulle e i corpetti fascianti raccontano la grinta e la femminilità moderna delle ragazze di oggi.
Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, manda in scena l’amore. Un racconto puro, sentimentale, dal profondo del cuore, trasformato in arte, poesia, scultura e musica. L’ampia palette di colori spazia tra tutte le nuance, purché diano tono e carattere. Stampe di statue marmoree si combinano con quelle floreali astratte e farfalle svolazzanti. Cappotti oversize incontrano mini dress e top. Per la sera, i lunghi abiti in chiffon e tulle trasparente, mostrano il corpo senza mai cadere nel volgare. Abilità sartoriale promossa a pieni voti!

Giambattista Valli FW2019/2020 – Dior FW2019/2020 – Valentino FW2019/2020
L’ultimo addio commosso a Karl Lagerfeld
Anche Parigi ha omaggiato per l’ultima volta il grande couturier Karl Lagerfeld. Il Grand Palais cambia nuovamente volto. A fare da sfondo, troviamo un paesaggio innevato. Il paese immaginario ricorda una località montana, mentre i look riprendono tutti i codici stilistici di Maison Chanel. Dal tweed alle immancabili perle passando dai tailleur pantalone. Proprio questi ultimi proposti in macro check e pied de cock hanno sfilato insieme a look caldi, caratterizzati da abiti al ginocchio con motivi invernali indossati con piumini colorati e imbottiti. Per la sera, gli abitini tempestati di cristalli e piume si sono inscritti perfettamente nel paesaggio e hanno raccontato una fiaba d’inverno.
