Pandemia o meno Parigi non si ferma e sfodera per la Paris fashion week 2021 un calendario corposo con ben 92 brand di ready to wear, una decina di new talents e debutti da non perdere.
Da segnalare il ritorno di Sonia Rykiel, dopo il fallimento, lo slittamento di Dior all’8 Marzo per far coincidere lo show con la Festa della Donna, l’assenza di Balenciaga, Saint Laurent, McQueen e Comme des Garçons, il debutto di Gabriela Hearst da Chloé e di Nicolas di Felice da Courrèges.
Acne Studios
L’uscita dall’isolamento è anche un risveglio cromatico pastello, prima di arrivare a una visione chiara e definita fatta di bianchi e neri. Le silhouette sono voluminose, ma mai lasciate al caso, i tessuti soft e used, i drappeggi si fanno elemento ricorrente, così come le rouches e le forme avvolgenti.
I cappotti simil vestaglia hanno stampe floreali, la maglieria-peluche vuole orli sfatti e abbottonature irregolari l’abito in lino ha pannelli di jersey a contrasto che attraversano le maniche, le maglie a costa mettono in mostra la pelle. Per rifinire il tutto gli animali in ceramica dell’artista Apollinaria Broche portati come borse.
Acne Studios
Dries Van Noten
Abiti in movimento, danze liberatorie e un’intimità cruda. Dries Van Noten sceglie di presentare la nuova collezione con un gruppo di ballerini e modelli, filmati da Casper Sejersen, pronti a raccontare tutte le sfaccettature emotive personali, e del periodo che stiamo vivendo, sul palco del teatro deSingel ad Anversa. Una danza catartica dove maschile e femminile si fondono, tagli morbidi, ampi richiamano a gran voce la libertà, paillettes, piume e tessuti liquidi sono portavoce di una squisita sensualità, mentre fiori colorati esplodono prepotenti su top, abiti e blazer brevi.
Dries Van Noten
Courregès
Debutto digitale per Nicolas Di Felice, che si interroga sull’evoluzione dell’abbigliamento femminile e le mutate esigenze, rileggendo con entusiasmo le reference storiche del brand. Tornano il motivo check, le linee a trapezio, ma in morbido jersey, i tagli cut-out e le lunghezze brevi, il vinile, ma in versione eco friendly. Non possono mancare le costruzioni geometriche e il workwear per i capispalla, gli stivali seventies e un’alternanza composta di colori decisi e fluidi.
Courregès
Loewe
Geometrica, satura di forme e colori, elettrica. La nuova collezione disegnata da Jonathan Anderson si muove su più livelli coinvolgendo composizioni grafiche, tagli astratti, geometrie. Linee sinuose e dritte, leggerezza e pesantezza, imbottiture e grafiche, stampi e intarsi, frange e risvolti ondeggianti. I cappotti sono trapuntati, le giacche lunghe, i pantaloni corti, la pelle scamosciata disegna completi, le applicazioni fanno brillare gli abiti total white.
Loewe
Hermès
Nadège Vanhée-Cybulski sceglie di raccontare la nuova collezione con un viaggio virtuale in tre atti, partendo con una coreografia a New York, passando per lo show a Parigi e finendo con altre ballerine a Shanghai.
L’artigianalità alla massima potenza si occupa anche del denim che apre lo show con giacche brevi, pantaloni e cappotti dai dettagli in pelle, si prosegue con ricami, check black & white e frange decoro, suede impeccabile e rigoroso, ci si sposta verso l’evening wear con abiti midi quasi liquidi strizzati in vita da cinture ton-sur-ton e rifiniti da stivali con tacco massiccio.
Hermès
Jil Sander
Un’ode alla libertà, al cambiamento, all’individualità. Stampe e colori si mettono in mostra, i colori smantellano le regole della palette invernale con gialli, blu, cipria, lampone, lilla e bruciati, mentre i capi vengono ricombinati con effetti visivi ad alto impatto. L’artigianalità, in primo piano, è per i capispalla in lana e pelle o in fil cupè raffinato, dress e camicie vogliono la seta plissè, la lingerie ispira gli abiti in pizzo e i body in maglia, i volumi morbidi si alternano a tagli dritti. Tra geometrie e floreale c’è gran voglia di rinascita.
Jil Sander
Givenchy
Lusso e utilità, protezione e comfort sono il fulcro della nuova FW disegnata da Matthew M. Williams deciso a portare alla Paris Fashion Week 2021 un senso di realtà, stravaganza e protezione. Faux fur e shearling avvolgono, il knitwear si lascia scolpire, i volumi sono il risultato di stratificazioni; non mancano le linee lunghe e asciutte contrapposte a ricami, drappeggi e una ben manifesta sartorialità architettonica. Maxi i capispalla, mentre la maglieria enfatizza il punto vita e le maniche sfruttano l’abilità artigianale delle costruzioni impeccabili.
Givenchy
Miu Miu
È indiscusso che la creatività digitale, causata dalla situazione globale, abbia portato a creare spettacoli talmente incredibili da non lasciare spazio alla malinconia dei catwalk.
Miu Miu fa parte dei grandiosi progetti e con il suo Mountain Club organizza uno spettacolo tra le montagne innevate di Cortina d’Ampezzo, un’impresa grandiosa e coraggiosa di un gruppo di donne esploratrici e unite.
I look creano personaggi differenti, uniscono capi da interno ed esterno, “protezione e seduzione”: l’abbigliamento sportivo da montagna lascia la sua impronta sulla pelliccia finta, sugli strati imbottiti, sulle maschere protettive in maglia, quello più prezioso, a contrasto, sfodera raso di seta, pizzi e decori luminosi. La funzionalità diventa piacevole, gli imbottiti sono in raso pastello, gli abiti sottoveste in lana pesante, le borchie metalliche sottolineano l’animo forte e coraggioso, fantasioso, ma estremamente pratico.