La settimana di Alta Moda parigina è un turbinio di sogni, provocazioni, spettacoli volti ad incantare e lasciare a bocca aperta il pubblico. Creazioni sofisticate e poesie di tessuti rendono possibile l’impossibile omaggiando il savoir-faire artigiano e l’abilità sartoriale delle Maison.
Lasciate fuori ogni speranza o voi che entrate.
La sfilata Haute Couture firmata Schiaparelli è un viaggio introspettico che ci porta a riscoprire l’Inferno dantesco. Un omaggio al dubbio della creazione, agli impulsi e alle ambivalenze. Tutto ciò che spaventa porta ad agire e a fare meglio, a creare qualcosa di nuovo e sconvolgente. Ogni uscita è parte di un insieme: tre look per ciascuno dei nove gironi dell’inferno. A catturare l’attenzione di tutti, gli abiti con le tre fiere: il leopardo, il leone e la lupa che rappresentano la lussuria, l’orgoglio e l’avarizia. Le creazioni costruite magistralmente portano l’attenzione alla precarietà e alla fragilità di questi animali. Ogni uscita racchiude un rimando al canto più spaventoso e attraente della Divina Commedia. Perline in legno, pioggia d’oro, pietre dure, velluti e madreperla. Materiali inusuali acquisiscono un coraggio inaspettato. Un omaggio a Elsa, che da sempre ha investito nel proprio lavoro riservando sorprese. Un ensemble in bilico tra ciò che è reale e ciò che non lo è.
Courtesy Schiaparelli Haute Couture
Un dialogo inaspettato tra Couture e Clubbing da Valentino
Valentino le Club Couture è la collezione Haute Couture primavera estate 2023 che ci porta nei meandri misteriosi di un rendez-vous fluido, eccentrico, colorato. In una parola: libero. Questo mood immaginato da Pierpaolo Piccioli crea un dialogo inaspettato tra due mondi distanti: la Couture e il Clubbing. Un vocabolario dicotomico, ma allo stesso tempo performance di eccellenza o di sé stessi. La purezza diventa meraviglia, un sogno in divenire. Le uscite oscillano tra colori e motivi grafici inaspettati, volant e volumi si inventano architetture sempre nuove intorno ai corpi. Pois, righe, ricami e drappeggi, piume, fiocchi in concerto per un nuovo significato di glamour. In occasione dello show, la Maison ha stretto una collaborazione con La Reserve des arts con l’obiettivo di recuperare scenografie e prodotti e dare loro nuova vita. Una nuova milestone nel percorso della Maison che volge lo sguardo alla consapevolezza ambientale.
Credits Valentino Garavani Haute Couture
Le poesie di tessuto per Giambattista Valli
Giambattista Valli elogia la delicatezza di un momento sospeso nel tempo, raccontando una donna alla ricerca di punti fermi. Le nuance sono quelle più tenui e candide come: il rosa confetto, l’azzurro pastello e il giallo limone. Uno stile che oscilla tra abiti d’epoca e creature contemporanee, con cut out e drappeggi. Fiocchi, cappe, strascichi. L’immancabile artigianalità permette di portare avanti un intricato lavoro giocato sugli eccessi, ma mai disturbanti.
Credits Giambattista Valli Haute Couture
La leggerezza di Fendi Couture
Per Fendi la Couture è questione di leggerezza. Kim Jones celebra l’artigianato e la sua componente emotiva rendendo ogni capo indossabile, senza dimenticare le tradizioni più insite della sartorialità che si possono vivere e respirare in ciascun capo. Trasparenze, tecniche passate, ma mai obsolete, si muovono verso il futuro. La leggerezza e luminosità sono palpabili in ciascuna uscita. Il senso di fluidità si concentra nella forma e negli abiti. Un’idea rinnovata, dove le maniche sono spesso staccabili, la lingerie è designata come parte del look e spesso ricamata con tessuti inattesi. I cappotti intensamente ricamati si combinano ad abiti reversibili. Un velo, una carezza che esalta l’abituale eleganza dal gusto raffinato. I tessuti impalpabili alla vista e al tatto si inscrivono in un limbo e richiamano le colorazioni più naturali di cielo, panna, mare, argento e oro. Esercizi di sottrazione materica incontrano creature ricamate e sculture tessili da indossare.
Credits Fendi Haute Couture
Il sottosopra di Viktor&Rolf
Viktor&Rolf racconta la collezione Haute Couture come se fosse un sottosopra. Un dietro le quinte dove tutto è costruito e decostruito sui corpi. Gli abiti in tulle sono fermati in vita e accentuati, mentre gonne millefoglie, caratterizzate da infiniti strati di tulle, si lasciano contaminare da colori pastello e quadri d’epoca. Un sogno anacronistico che brama una femminilità delicata. L’ideale viene manipolato e messo in questione, il corpo si sposta dall’abito, mentre l’abito diventa alieno e si libera in modo surreale da ogni costrizione.
Viktor&Rolf Haute Couture
Un meraviglioso viaggio nel tempo chez Dior
Per Maison Dior l’Haute Couture non è mai un gioco da sottovalutare. Questa volta Maria Grazia Chiuri ci presenta il manifesto del corpo. Il punto di partenza è Joséphine Baker, la cantante e ballerina afro-americana che negli anni ’20 lasciò il nuovo continente per avventurarsi nella città degli artisti: Parigi. Gli abiti provocatori, il mondo del cabaret sono qui trasposti. Dal camerino al palcoscenico. Ricami, lavorazioni e savoir-faire francese giocano con le geometrie di abiti in velluto, cappotti, che richiamano accappatoi e abiti smanicati. Velluti, tailleur e preziose trasparenze, il tutto in sinfonia.
Maison Dior Haute Couture
Geometria pop per Alexis Mabille
L’oro in apertura, gli abiti asimmetrici, le cinture ricamate e i tessuti di lamé. Alexis Mabille omaggia l’artista illustratore e designer Erté, che lavorò per il leggendario cabaret Lido vicino agli Champs-Elysées. Il monocromo lascia spazio al colore: blu, fucsia verde e arancione. Un caleidoscopio cromatico nel quale perdersi. Organza, voile, paillettes e seta. Un’esplosione cromatica e materica da ammirare, che con la sua joix de vivre contagiosa ci porta tutti a viaggiare sospesi nel tempo.