Pitti97. Il rito del vestiario maschile proiettato verso la nuova stagione 2021 acquista un nuovo valore, fatto di regole spesso trascendibili ma non per questo scontate. Un discorso di una liaison senza fine quello che ha luogo tra l’uomo e il suo guardaroba, ricercando nuovi codici sartoriali, dove il classico si aggiudica ex novo i riflettori, dopo essere passato da mille modifiche e rivisitazioni.

Luigi Bianchi Mantova
Che ne direbbe Bernhard Roetzel del vestire maschile se mai dovesse riscrivere il suo condensato prezioso dei fondamentali e generali per vestirsi secondo i canoni dell’eleganza timeless “Guida allo stile” Ne rimarrebbe assai confuso nel vedere le scelte degli uomini diventare sempre più intercambiabili tra loro e lontane da una precisa frontiera stilistica d’impatto sartoriale. Uno dei seguaci della moda più fanatici del secolo scorso, Egon von Fürstenberg disse, a proposito di cambiamento fluttuante delle tendenze, che è moderno soltanto ciò che passa di moda. Che dire del formale? Quello che con gli anni resta invariabile, che muore solo in maniera organica e non per decisione del diktat periodici.

Tagliatore, Trailblazer Chiara Boni, Lardini
Per la prossima stagione autunno inverno 2020-2021 che sarà presentata al Pitti97 a Firenze, in particolare, non resta che celebrare il suo attesissimo ritorno, che si avverte nella rinascita delle sagome maschili all’origine del nostro guardaroba odierno.
Autentici abiti a monopetto e doppiopetto, capispalla e maglieria si aggiudicano ex novo i riflettori, dopo essere passati da mille modifiche e rivisitazioni.
Il loro temporaneo exploit rispetta appieno la versione primaria, quella metaforica invasione britannica degli anni 30 che soffocò per lungo tempo le morbide spalle sagomate dei sarti napoletani. L’eredità riconquista il proprio valore e la normalità si ripropone come il più inaspettatamente innovativo dei trend del prossimo inverno 2020-2021.

MCS
Regnano il grigio, il check, il velluto millerighe, mentre il blu abbinato al cammello si concede ritocchi moderni, un po’ più rilassati, che fanno pensare all’incontro del casual che oggi si chiama workout.

Gabriele Pasini, Traiano, Sartoria Latorre
Senza certo dimenticare il grande ritorno del cappotto. Il vero nuovo codice stilistico rimanda alla comodità assoluta, che si manifesta nella ricercatezza dei tagli e materiali, dal tenero suede alle finissime lane pettinate.
La vera classe è fondata sul principio della comodità. È rilassata e non lascia spazio all’eccesso e all’appariscenza. Ne consegue il grande tributo agli evergreen da parte delle aziende, che riscoprono con piacere gli attributi più spiccati della propria identità. Forme, tematiche e tecnicismi già adoperati in passato, diventano gli ingranaggi riformatori di una moda conservatrice, agendo così anche sui codici più recenti

Doppiaa, Baracuta, American Vintage
È arrivato il momento per il ritorno della lavorazione artigianale, sartoriale dei dettagli e accessori rifiniti a mano con grande accuratezza. Tutto all’insegna di uno stile a grandi linee più maturo, che affida le proprie scelte alla consapevolezza.
Il lusso ha una vita propria che supera le barriere delle correnti momentanee, mentre la vera eleganza è solida, e sa soprattutto passare inosservata.

Moaconcept, Herno Laminar, Arkistar
Che lo stile maschile oggi stia vivendo un nuovo momento di gloria e sia sempre più al centro dell’attenzione, nonostante la generale diminuzione del potere d’acquisto, lo dimostrano anche i numeri dei marchi presenti nella prossima edizione del Pitti97: 1203 marchi
di cui 540 esteri (45%) 265 tra nomi nuovi e rientri su una superficie espositiva 60.000 metri quadrati. Si prevedono 36.000 visitatori in totale del salone pari al 23.800 dei compratori all’ultima edizione estiva dei quali oltre 9.100 i buyer dall’estero con i principali mercati esteri di riferimento: Germania, Giappone, Regno Unito, Olanda, Spagna, Turchia, Francia, Svizzera, Belgio, Stati Uniti, Cina, Corea, Russia, Grecia, Portogallo, Austria, Svezia, Danimarca, Canada, Norvegia.

Caliban, Bagutta, Xacus
Suggestione, allusione, richiamo sono le chiavi di lettura con cui l’uomo opera una rinnovata sintesi della personalità.
Senza prendersi troppo sul serio, sa muoversi agilmente tra abiti e accessori che narrano alcune pagine della sua storia, del suo diario, del suo passaporto. Reali o fittizi, poca importa. La cosa fondamentale però è che viva il momento di vestirsi non più come un’imposizione, ma come un momento piacevole.

Mackage, Herno, Tatras
È il momento anche degli uomini sportivi che scelgono di praticare di sfidare i propri limiti. Macchine perfetta che non conoscono barriere, grazie agli allenamenti e una forza di spirito senza tentennamenti. Convinti delle proprie possibilità si spingono oltre, indossando giacche tecniche dai materiali innovativi che soddisfano comfort, estetica. I tessuti sono sempre più leggeri in linea con lo sforzo di chi li indossa.

Gavazzeni, Artioli, Il Bisonte
Allo stesso tempo non trascurano l’autorità di uno stile che anche in movimento rivendica la sua prestazione. Si sfidano temperature proibitive con piumini o parka che permettono piena libertà di movimento. Microfibra acetato anche per i pantaloni ad alto tasso protettivo che consentono quella rapidità e agilità necessaria per combattere la velocità estreme e scalare alte quote. Sotto i giacconi spuntano dolcevita, abbinate alle camicie macrocheck per very cow-boy dell’outdoor.
Il prossimo inverno 2020-2021 si impone un nuovo guardaroba che acconsenta ogni tipo di pretesa da quella stilistica a quella più high tech.
