Nel corso della terza giornata di Milano Fashion Week, sancita tra appuntamenti in bilico tra fisico e digitale, Miuccia Prada e Raf Simons firmano un inedito e attesissimo capitolo nella storia della moda, mettendo in luce un nuovo linguaggio, che parla al futuro.
Prada Dialogues, rigore sperimentale
La sfilata Prada Dialogues, realizzata a quattro mani tra Miuccia Prada e Raf Simons segna l’inizio di un innovativo percorso caratterizzato dal rigore formale e sperimentale dei due co-direttori creativi. Un incipit che dà il via a un lungo viaggio, tutto in divenire, e spalanca le porte al possibile e al necessario. Un dialogo serrato tra menti creative con due punti di vista autentici, ma differenti, che pongono nella collezione primavera-estate 2021 echi di passato, presente, ma soprattutto futuro. Memorie, visioni e idee pronte a interpretare la moda del domani, figlia di un presente incerto. Segnata da linee avanguardiste, minimali, che gettano lo sguardo agli archivi storici, la collezione per la bella stagione 2021 è un inno alla creatività. Costruire e ricostruire senza dimenticare mai l’anima fondamentale e centrale che sta alla base dei 71 anni di vita dell’azienda di famiglia Prada.
Uomo e tecnologia. Principio fondatore
La praticità e il fascino della linearità dei capi è la base di partenza di questa nuova collezione estremamente contemporanea e inevitabile. Un progetto ipotizzato da anni, ma che oggi si presenta come riflesso e risposta del presente. La sfilata digitale, conclusasi con un dialogo aperto tra i due designers, ha costituito lo specchio di un momento in cui la tecnologia è entrata nelle case di ciascuno di noi al nostro fianco, trasformandosi in aiuto fondamentale e concreto per accorciare le distanze e unire le persone. Ed è proprio a questo principio, a cui la collezione si è ispirata.
Codici stilistici riconoscibili
La sfilata esplora l’idea dell’uniforme, caratterizzata da codici stilistici ben riconoscibili, appartenenti a una rappresentazione visiva identitaria, che presenta valori condivisi ed accettati dalla comunità. Le linee semplici ed essenziali degli abiti uniscono eleganza, femminilità e sperimentazione. Via fronzoli e dichiarazioni superflue! I soprabiti in re-nylon industriale, filato in nylon rigenerato, riflette e interpreta i cambiamenti del nostro pianeta, e porta Prada a perseguire la strada della sostenibilità. Bluse smanicate in chiné, pantaloni dritti realizzati con tecniche sartoriali e completi in tessuto felpato, ma anche gonne a ruota vanno ad inscriversi tra i 40 look presentati. Fulcro della sfilata, il simbolico ‘The Wrap’. Un rettangolo di tessuto, realizzato nelle diverse manifatture che compongono le varie uscite, prodotto logico di questa esplorazione dell’essenziale, trasforma il pragmatico in sofisticato e viceversa. Gli abiti dialogano con il corpo. Perfettamente disegnati sulle linee dello stesso, sono tenuti insieme da una mano come gesto che diventa linguaggio.
Armonia dicotomica
Dualità e pluralità, per un’armonia dicotomica difficile da immaginare. Stampe d’archivio incontrano opere d’arte immaginate e create da Peter de Potter, collaboratore storico di Raf Simons. Discorsi estetici differenti costellano lo scambio di idee nato tra i due co-direttori creativi: per un nuovo inizio e una primavera-estate 2021 rinnovata.