La collezione Fall-Winter 2021/2022 firmata Schiaparelli è un omaggio alla sua fondatrice, genio di stile, che unì per la prima volta arte e moda in un connubio inscindibile. Nel corso del tempo, la Maison ha continuato a portare avanti l’audacia e l’irriverenza che contraddistinguevano Elsa Schiaparelli, esplorando e rivisitando le innumerevoli creazioni d’archivio, perpetuando l’inedito linguaggio stilistico che caratterizza il marchio
Rielaborazione d’archivio
Fili d’oro, sete rosa, gioielli dai volumi importanti. Così la collezione Haute Couture di Schiaparelli per questo autunno inverno esplora il percorso artistico che ha caratterizzato il marchio nel corso del tempo. Un crocevia di stili rivive sui capispalla dalle forme curve e colori regali. Le giacche ricamate prendono in prestito i motivi di Christian Lacroix e l’iconico reggiseno a cono di Jean Paul Gaultier. Continua il percorso del direttore artistico Daniel Roseberry, che ne rielabora l’archivio creativo di Schiap in chiave contemporanea e indossabile, esattamente come vorrebbe la sua fondatrice.
Costruire e decostruire
Immancabile l’eccesso, che diventa il filo conduttore dell’intera collezione Haute Couture. Un grande lavoro di altissima abilità artigiana e artistica, capace di catturare l’essenza surrealista che ha reso il marchio il suo più grande manifesto. Place Vendôme, sede storica della Maison, racconta quasi un secolo di moda. Impossibile rimanere impassibili dinanzi a queste sculture, come l’abito fiorito con una maxi rosa di seta. Un fiore simbolo della femminilità più seducente e romantica al contempo. E’ la volta poi dei fili d’oro di Lesage, la famosa Maison di ricami, che ha aperto i suoi magazzini per attingere dalle sue scorte. Un gioco di costruzioni decostruite, come la giacca realizzata con ben 11 paia di jeans Levi’s provenienti da un negozio vintage locale.
Metamorfosi di stile
Ogni look è una metamorfosi di uno stile inconfondibile: le lunghezze si accorciano, i volumi diventano over, e tutto è costruito sul corpo, proprio come una corazza, tra tessuti e gioielli, che ricalcano le forme umane e sono un evidente richiamo al Surrealismo, il movimento che a partire dagli anni ’20 si diffuse in Francia. Orecchie, occhi, dita, polmoni e bronchi, che diventano visibili e ci ricordano la loro essenzialità nel nostro organismo. Una connessione velata alla pandemia in corso, una provocazione stilistica sussurrata.
Favolosamente eretica
Ciascuno dei 26 look presentati racconta la storia del tempo, come il bustier in argento accessoriato da una stola con frange realizzata con sacchi neri di immondizia triturati. Favolosamente eretica, perfetto stile Schiap!
Eleganza borghese. Tocco di classe
E’ la volta poi degli abiti colorati, dopo aver intrapreso un viaggio surrealistico, non resta che lasciarsi incantare dall’eleganza borghese, che richiama le origini della fondatrice. Gli abiti da cocktail giocano con il colore simbolo: il rosa shocking, affiancati da una nuova nuance, il lavanda, mai usato prima. Accenti di arancione vivace colorano i lunghi abiti tubino neri. Glamour surreale per un’esplosione stilistica positiva e moderna. I tessuti ricercati, esplorano le tinte metalliche, come i gioielli indossati per un’estensione inusuale.
Look 26. Per una sposa contemporanea
A chiudere la collezione, il look numero 26. Un abito da sposa in taffetà di seta dal volume esagerato. Il bustier ricamato da strass e pezzi di vetro dipinti a mano danno un tocco di vissuto, antico. A completare il look, i maxi orecchini a forma di croce dorata, per un forte impatto emotivo nel giorno più prezioso.