Sperimentazioni azzardate, anticipazioni futuristiche e sovversione degli ordini per una moda pervasa di contemporaneità da un lato.
Dall’altro, il ritorno ai codici stilistici di base, la classicità senza tempo, la sartorialità e il bel vestire ripercorrono territori noti, in cui il Made in Italy è pura eccellenza. Una dicotomia identitaria che la moda autunno inverno 2019/2020, caratterizzata da una doppia anima, ci ha appena presentato nel corso della settimana della moda di Milano.
L’aria frizzante, vivace e magica che si è potuta respirare, dal 19 al 25 febbraio, è unica e gli addetti ai lavori la conoscono bene. La creatività come specchio identitario e innovativo, forma di comunicazione e di racconto è sempre il motore di azione della Milano Fashion Week.
Il grunge degli anni ’90 torna in passerella
Le influenze del grunge degli anni ’90 tornano alla ribalta sulle passerelle milanesi. E’ la volta di una dicotomia stilistica ed identitaria: il romanticismo lascia il posto alla disillusa fragilità della condizione umana contemporanea. Con la collezione Anatomy of Romance Prada fonde insieme daywear pratico e perfetto per tutte le occasioni con elementi militari, come anfibi e giacche multi tasca, con maniche bombate, ma anche dettagli tipicamente femminili e floreali applicati sui cappotti.
Anche Marni, con la collezione NeuroErotik, tagliente e provocatoria, incontra l’espressionismo di Brecht ed Otto Dix raccontato con la malizia di chi la sa lunga in fattore di moda. Un gioco di culture underground, per evadere dallo schema come in un escape game. Il corpo viene avvolto da gonne e impermeabili in pelle, altro grande trend di stagione in cui è il daywear a dominare.
Agnona porta in scena una collezione delicata con un soffio di grunge anni ’90, in cui cachemire e la maglieria deluxe si fanno portavoce di un savoir faire noto.

Prada FW2019/2020 – Marni FW2019/2020 – Agnona FW2019/2020
Nuova vita alla pelle
Abbandonata la pelliccia, le case di moda portano in auge la pelle. Daniel Lee, il nuovo direttore creativo di Bottega Veneta, trasforma il volto dello storico brand. Ready-to-wear e maestria artigianale fanno da guida, il minimalismo ultra moderno segue. L’intreccio della pelle, diventato marchio di fabbrica, lo ritroviamo proposto su gonne al ginocchio e abiti perfetti. Una sfida che connette le nuove generazioni senza perdere di vista il cuore del marchio.
Gabriele Colangelo attraverso un incessante contrasto materico tra pellami e tessuti di pesi diversi racconta una donna moderna, in carriera, che non rinuncia all’eleganza delicata, mai strillata. I toni inchiostro vengono illuminati da pennellate di bianchi candidi e giallo ocra. Tra gli accessori, troviamo le maxi bag in cuoio, portate sotto braccio, che giocano sulle proporzioni e lunghezze di capispalla in lana e giacche ampie in cotone smerigliato.
Simonetta Ravizza sceglie di raccontare una donna classica, capace di sorprendere abbandonando la pelliccia come elemento cardine della collezione. La pelle si trasforma e segue il ritmo del tempo: lunghe tute rubate dal workwear vengono rivisitate in chiave contemporanea, intervallate a shorts annodati con ampi fiocchi e pantaloni alla caviglia. Giacche sporty in tessuto tecnico sono impreziosite da cappucci in pelliccia o colli in shearling: un piccolo lusso per il daywear.

Bottega Veneta_ FW2019/2020 – Gabriele Colangelo_ FW2019/2020 – Simonetta Ravizza_FW2019/2020
L’ultimo addio a Karl Lagerfeld in casa Fendi
L’ultima collezione disegnata da Karl Lagerfeld firmata Fendi è stata a dir poco divina. Semplice ed iper femminile, l’eleganza ha spiccato e il logo classico ha contrassegnato il tempo della Maison. Un ritorno del bel vestire, in cui stile minimal e linee pulite sono sinonimo di salvezza.

Fendi FW2019/2020
Caos e movimento per le nuove stampe Fall/Winter 2019
Il processo creativo per le collezioni Fall Winter 2019 comincia dallo studio, luogo intimo e personale. Stilisti e stiliste ci hanno proposto nuove stampe, figlie di una ricerca ossessiva, volta ad analizzare diversi territori e a esplorare l’ambiente circostante. Passato, presente e futuro si incontrano in un unico viaggio che si declina in architetture innovative.
Arthur Arbesser abbraccia la precisione dell’architettura facendola riecheggiare nelle stampe e nei volant riproposti sulle maglie, gonne e capispalla. Il colore, da sempre punto cardine del designer austriaco, trova ampio spazio nella palette scelta sfidando i limiti e muovendosi tra il bianco, panna, lilla, rosso profondo e oro. Le contrapposizioni di stampe, che si articolano in griglie multicolore, costituisce la cifra stilistica che lo contraddistingue.

Arthur Arbesser FW2019-2020
Incontro tra presente, passato e futuro, verso una moda nuova
La maglieria protagonista di un percorso cominciato nel 1989. Cividini omaggia François Hardy, per presentarci una donna mascolina nell’abbigliamento, ma estremamente femminile nel suo modo di essere. Cachemire per un pubblico adulto e consapevole. Un lusso tangibile, che resiste alle mode e agli entusiasmi legato alla produzione artigianale.
La nuova collezione di Au-jour le jour è composta da silhouette, mix cromatici e volumi inaspettati per andare a comporre un codice stilistico errato. Un guardaroba vitaminico e classy allo stesso tempo, in cui la realtà è ribaltata, mentre le forme over ad abiti iper femminili e sensuali.
Marco Rambaldi riscopre la costruzione sartoriale classica per passare attraverso un motivo femminile puro. La decorazione articolata fa capolino su stampe e motivi jacquard e disegni pavone. Colore, e decorazioni fotografano l’oggi manifestando lo spirito radicale e femminista ereditato dagli anni Settanta.
Angel Chen ci regala una collezione colorata e vivace. Tessuti sostenibili e design ricercato è il cuore di questi abiti dalle stampe che richiamano l’antica tribù nomade Qiang della Cina occidentale. Una ricerca sapiente che combina moderni effetti visivi 3D con ricami indiani accuratamente scelti e cuciti a mano.

Cividini FW2019/2020 – Angel Chen FW2019/2020 – Marco Rambaldi FW2019/2020
La moda anticonformista di Antonio Marras
Antonio Marras ci invita ad entrare nel suo atelier d’artista. Uno spazio intriso di emozioni, colori, pensieri e idee. Gli abiti sono creature magiche, dalle linee sciolte e rigorose, arruffate e arzigogolate. La stampa geometrica richiama le ombre proiettate nella stanza dalla luce di una candela. Tulle e lane check di maglie a motivi jacquard e geometrici fanno sentire la propria voce. Movimento, azione, racconto. Abiti audaci e anticonformisti, polemici e provocatori proprio come l’arte.
