Uscito negli USA il 5 novembre, il film Spencer di Pablo Larraín promette di riscaldare i toni della stampa e probabilmente portare Kristen Stewart sul palcoscenico degli Oscar per la sua prima statuetta.
Il biopic racconta tre giorni vissuti da Diana nel 1921, ospite nella tenuta di Sandringham durante le feste di Natale. Giorni di tormento, intimismo e tristezza, avvolti dalla consapevolezza che il suo matrimonio con Carlo è ormai alla deriva. Una questione di tempo a cui mettere fine. Nella pellicola, magistralmente diretta da Larraín, Stewart regala una interpretazione senza precedenti per una favola moderna la cui atmosfera è alimentata dallo spirito della Maison Chanel. La casa parigina ha lavorato a stretto contatto con la pluripremiata costumista Jacqueline Durran, aprendo i propri archivi e creando ad hoc alcuni capi dal sapore vintage perfetti per l’allure da sogno di una principessa.
Chanel e il cinema
La Maison possiede uno stretto legame con la settima arte. La stessa Gabrielle Chanel in passato, Karl Lagerfeld e oggi Virginie Viard sono stati fondamentali nella definizione di innumerevoli personaggi all’interno di pellicole di grande successo, dirette, per esempio, da Luchino Visconti, Pedro Almodovar e Quentin Tarantino. Già sostenitrice del progetto Revelations all’Académie des César dal 2018 e partner del Deauville American Film Festival dal 2019, Maison Chanel sarà fino al 2023 il principale mecenate della Cinémathèque française. Una partnership che conferma la relazione intima tra cinema e universo couture, nella quale si iscrive anche la pellicola Spencer. Secondo Kirsten Stewart: “È stata una collaborazione totale. Eravamo tutti insieme: io, Pablo, Jacqueline e CHANEL. Ed era così intimo”. Una vera e propria simbiosi secondo le parole della costumista Jacqueline Durran: “Penso che il costume sia sempre importante per un attore che crea un personaggio, ma a volte più di altri, e penso che questo fosse il tipo di lavoro in cui era importante per Kristen e Pablo riconoscere il personaggio dall’esterno e vedere la nostra interpretazione di Diana venire alla luce”.
“Diana aveva una lunga relazione con Chanel, amava la Maison” – ha spiegato l’attrice che impersona Lady D alla stampa – Se guardi alcune sue fotografie, sembra che qualcuno l’abbia vestita. Il suo corpo, il suo spirito, la sua energia fuoriescono dai vestiti e, anche se l’abito è bello, si sente così prigioniera. Quello che ho notato durante tutte le ricerche è che ogni volta che Diana indossa Chanel, non si sente così. Si sente sé stessa. Quando sembra forte e potente, molto spesso indossa Chanel. Quindi, quando abbiamo incorporato i look nel film, mi sono assicurata che, nelle scene più difficili o in quelle in cui si sentiva minacciata, le mettessimo un abito Chanel, per fornirle un supporto emotivo. Anche se dentro non si sentiva bene, quelli erano i momenti in cui si alzava davvero in piedi e brillava. Quando guardi il film, tutti i look di Chanel sono indossati quando ha bisogno di aiuto. C’è una delicatezza e una vulnerabilità che la rendono ancora più bella. È così sincera e onesta che quando indossa quei vestiti, puoi sentire che li ama davvero”.
Per la Stewart, che ha iniziato a essere ambasciatrice della Maison durante la direzione creativa di Karl Lagerfeld, la presenza dell’allure Chanel era imprescindibile per la buona realizzazione del film: “Se non avessi avuto una relazione con Chanel, avremmo pregato la Maison di utilizzare i loro vestiti e se non ci fosse stato permesso, probabilmente li avremmo imitati. Il personaggio ne aveva bisogno, fa parte di lei”.
Le immagini di making of del cappotto rosso protagonista di una delle scene del film Spencer, realizzato a mano negli atelier Chanel.
La maggior parte delle foto che, agli esordi della collaborazione, Jacqueline Durran ha mostrato al regista erano successive al 1992, ma tra esse un vestito più di altri è stato considerato significativo e indispensabile nelle apparizioni della Kristen. Un cappotto rosso, indossato da Lady Diana nel 1988 in una visita a Parigi, è divenuto protagonista nella scena della chiesa di Natale. “Non era una replica esatta di uno dei look Sandringham di Diana, – ha spiegato la costumista – ma era direttamente ispirato. Volevamo catturare lo spirito dello stile della principessa Diana ma non copiarlo servilmente e il cappotto rosso è stato il nostro punto di partenza”!
Alcuni scatti nei laboratori alta moda di Chanel dove è stato ricreato l’abito disegnato da Karl Lagerfeld nel 1988.
Immergendosi negli archivi storici della Maison, la Stewart racconta che è stato amore a prima vista per un abito Haute Couture della collezione Primavera Estate 1988. Il capo era un originale disegnato dal grande Karl Lagerfeld negli anni ’80, troppo prezioso per essere indossato ripetutamente durante i giorni delle riprese comprese gli esterni. La Maison si è quindi offerta di ricreare l’abito nei laboratori Couture, replicando esattamente l’originale nella sua interezza: “l’abilità degli artigiani che lavorano a Chanel è incredibile; quando l’abito è arrivato era una copia perfetta, nulla della bellezza era andato perduto. Siamo rimasti elettrizzati oltre le parole.” – racconta Jacqueline Durran. Evocativo, sublime e suggestivo secondo la Stewart: “È semplicemente perfetto. E ne ho una tale nostalgia. Di solito non provo una reazione emotiva alla locandina del mio film, ma ogni volta che vedo quella di Spencer, mi viene da piangere”.
L’uscita nelle sale cinematografiche italiane di Spencer, prevista per il 20 gennaio, è stata posticipata al 24 marzo.