Moncler Genius, Il terzo drop disegnato da Craig Green, verrà presentato con un evento presso il concept store Ssense di Montreal, ridisegnato dall’archistar David Chipperfield.

Un’ esplosione di energia creativa, questa è la forza vitale del progetto Moncler Genius 2018.
Un capitolo nuovo del brand fatto di molteplicità, di apporti liberi che convivono disegnando un mosaico composto di differenze e di straordinarie individualità.
Voci e approcci diversi, anche totalmente lontani, linguaggi molto connotati, riuniti in un solo molteplice itinerario pro- gettuale voluto da Moncler.
Moncler continua ad esplorare le infinite possibilità del suo essere unico attraverso uno speciale mix dai significati autonomi e peculiari. Come dire, leggere il presente nelle sue linee contrastanti per proiettarsi in un futuro che comincia ora.

“Abbiamo scelto designer molto differenti tra loro perché da sempre parliamo a diverse generazioni”, afferma Remo Ruffini, Presidente e Amministratore Delegato di Moncler, che ha ideato questa svolta epocale per Moncler “e abbiamo bisogno di offrire di continuo nuove emozioni e idee”.
Sono otto le sezioni che contribuiscono a formare l’insieme espressivo del progetto Moncler Genius, coinvolgendo figure creative diverse.
Una task force per realizzare altrettanti ambiti creativi che definiscono l’identità del marchio. Il DNA del brand vi si rivela secondo le diverse visioni e ne asseconda e coltiva le molteplici possibilità di realizzazione.
“È cambiato il mondo”, conclude Remo Ruffini “l’era digitale ci ha dato una forza nuova. Il consumatore vuole avere un rapporto meno filtrato, più diretto e soprattutto continuo. Questo mutamento di rotta strategica è proprio la risposta a quest’esigenza, ma è anche un desiderio”.

Moncler lancia il terzo drop del progetto Moncler Genius collection con un evento esclusivo presso SSENSE MONTREAL: 5 MONCLER CRAIG GREEN.
Il designer Craig Green è uno degli stilisti più innovativi nell’abbigliamento maschile della scena londinese e continua a riscuotere successo di critica e di pubblico in tutto il mondo.
Dopo il grande successo della prima e della seconda collezione, questa si focalizza su elementi strettamente legati all’uomo, dove protezione e funzione sono i temi dominanti. Ispirato da sempre da un approccio altamente pragmatico, Green disegna sagome esagerate e scultoree, costruite come la somma di elementi cubici che mantengono un senso di funzione, concentrandosi esclusivamente sui piumini in nylon opaco e in cotone.

Da sempre esploro nel mio lavoro i concetti di protezione e funzionalità. Ho pensato che sarebbe stato interessante interpretare ulteriormente queste specifiche caratteristiche della storia di Moncler, per sviluppare una collezione resa possibile grazie agli anni di esperienza e di conoscenza tecnica del brand.
Craig Green.
Per quanto radicali le sue silhouette scultoree possano apparire, nel loro ribaltamento del dialogo tra capo di abbigliamento e corpo, in quel loro look da salvagente o da zattera di salvataggio, quelle forme sono state progettate per essere indossate e usate.
L’imbottitura importante conferisce ai capi proporzioni monumentali, eppure è estremamente leggera, quasi fosse fatta d’aria.

La protezione giunge ai massimi livelli, trasformando il piumino in una sorta di moderna armatura, con il cappuccio che cela il volto.
Amplificati nella loro simbolica seppur funzionale presenza, i capi assumono la valenza di veri e propri habitat: unità autosufficienti in cui rifugiarsi e vivere in condizioni estreme.
Craig Green esprime una visione futurista che pone fieramente al centro l’essere umano. Proposta in una rigorosa palette di bianco, nero e blu notte, la collezione si impone in tutta la sua radicalità. Le impunture nere creano un effetto gessato, dando un tocco grafico.
In un’epoca di agitazione e instabilità globale, l’approccio di difesa di Green è particolarmente significativo.
“Ho sempre considerato la moda come un modo per evadere” dice. “Anche nei momenti più difficili la gente ha bisogno di sognare e di fantasticare.”
Ma l’evasione non è solo una rassicurante distrazione, è un lavoro necessario, perché ogni mondo possibile nasce prima di tutto dalla fantasia.
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