
Jeremy Scott torna a sfilare per la terza volta a Los Angeles, città degli angeli, presentando la menswear e la Moschino resort 2019.
Sotto il tendone tra trapezisti, acrobati e pagliacci e domatori, il Direttore Artistico di Moschino porta un messaggio chiaro: c’è sempre speranza nelle avversità.

Signori e Signore! Ragazzi e Ragazze! Bambini di tutte le età!
Benvenuti al più grandioso, incredibile, affascinante circo dove luccicano lurex broccati, abiti in tulle color peonia, paillettes, arlecchinate in lurex broccato e vestiti in georgette di seta con applicazioni floreali giganti e miscrospecchietti.

Moschino Resort 2019 e Menswear collection: la moda è un circo!
Come in ogni circo moderno ci sono trapezisti, acrobati, monocicli e pagliacci mentre alcuni portatori di popcorn e di zucchero filato sorridono per portarci nella casa degli specchi di Moschino per sentire la gioia di vivere e la leggerezza in quest’epoca d’incertezze.
C’è un lato oscuro anche nella frivolezza e nell’allegria perché siamo consapevoli che è il nostro circo quotidiano. Una visione per Jeremy Scott che gli viene naturale come suddividere e rappresentare tutte le persone che lo circondano, comprese le maggiori personalità della vita pubblica, in base alla dialettica tra clown bianco e augusto.
Le due maschere immortali del clown: il bianco, il cui trucco ricorda Pierrot, che rappresenta la lucidità, l’eleganza, l’armonia. E l’augusto che incarna la comicità, la follia, la goffaggine.
Per dirla con Moschino e Jeremy Scott, il bianco costituisce la figura dominante, che ordina e vuole imporre le sue regole, rappresenta l’uomo borghese per la sua volontà di apparire meraviglioso, ricco e potente.
L’augusto è colui che si ribella e diventa tutto il contrario rispetto alle regole e allo stile del clown bianco, presenta un po’ i caratteri del ʻclochardʼ, ha un’immagine sottoproletaria, da corte dei miracoli, è il più amato da tutti noi, soprattutto dai bambini, perché è più simile a loro.

Ed ecco apparire un body letteralmente coperto da colombe è contrastato da ricami di corde soutache d’oro modellate nella sagoma di uno scheletro, tema chiave dei tuxedo e delle tute.
Il ricamo di perline rosso sangue sull’abito in tulle color carne crea un effetto visivo di tagli e strappi sotto il cappotto operistico in tulle arricciato.
Le microsfere metalliche cucite con maestria pendono dai pois colorati su un abito bianco, incompiuto e quasi dimenticato, creando l’illusione della vernice gocciolante.

Il messaggio è chiaro: c’è sempre una speranza nelle avversità. E lo scopriamo nei vivaci gingilli metallici cuciti sul tulle nero trapuntato, lievemente oscurato ma abbagliante. Nella tuta da supereroe sotto il mantello di raso rosso. Nello smoking da domatore di leoni con stampa tigrata ricamata con paillette e perline. S’inchinano di fronte all’ignoto e lo abbracciano senza alcuna paura.
Quando la società si sente come un funambolo in equilibrio nel vento, Scott arriva per divertire e stupire.
“Tutti sono i benvenuti nel mio circo”, spiega Jeremy Scott, al termine della sfilata nel backstage dell’Equestrian center di Burbank, Los Angeles, “voglio portare gioia e divertimento. La moda è questo e il mondo attuale ne ha bisogno più che mai”. È un inno all’inclusione, alla diversità, alla fantasia e anche alla stravaganza. E perciò che lo spettacolo abbia inizio.
