Per scoprire cosa fosse in passato il peplo occorre tornare indietro nel tempo per un viaggio virtuale nella Grecia classica. Mentre poeti e filosofi stavano gettando le basi della cultura raccontando alle generazioni future la vita quotidiana, gli scultori immortalavano nel marmo più bianco la società dell’epoca.
Grazie alle preziose testimonianze, che ci sono state lasciate in eredità, dee e muse moderne indossano ancora oggi il tipico capo di abbigliamento più antico: il peplo.
Bianco avorio o color zafferano, il peplo greco era l’abito tipico delle donne; in lana oppure in lino, chiamato chitone, era fermato da una fibula d’oro sulla spalla o da una cintura in vita.
Come la storia del costume insegna, rimanere impassibili dinnanzi a questo capo di abbigliamento è stato a dir poco impossibile.
Produttori cinematografici tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, trasformarono Roma e nello specifico Cinecittà, in un’acropoli metropolitana.
La dolce vita era cominciata.
Gianni Versace fu creatore di femminilità. La sua poetica stilistica, caratterizzata dall’amore per la bellezza e segnata da canoni classici, riviveva in ogni creazione. Con i suoi abiti peplo, seppe intrecciare arte e moda, storia e passione.
Oggi come allora, la collezione Haute Couture, presenta abiti peplo ridottissimi, intrecciati e trattenuti da corde in Swarovski. Portati con sandali alla schiava mettono in luce il savoir faire dell’atelier.

Karl Lagerfeld per Chanel Cruise 2018 (Clicca qui per leggere l’articolo “Le dee greche di Chanel”) ha trasformato il Grand Palais di Parigi nel monte Olimpo, dove hanno sfilato dee dalle lunghi vesti bianche o colorate, arricchite da preziosi ricami e accessori dorati: cerchietti, collari, bracciali, perché, come afferma lo stilista: “per creare il futuro, non bisogna dimenticare il passato, nemmeno nei suoi piccoli dettagli”.

Elisabetta Franchi rappresenta dee moderne, sicure dal carattere temerario.
Per una moderna Penelope in attesa del rientro del suo Ulisse a Itaca, gli abiti in chiffon fermati in vita da cinture tempestate di cristalli e dagli spacchi e scollature profonde mettono in risalto il lato più femminile.

In versione rivisitata, il peplo firmato Carolina Herrera.
Black & White, l’abito lungo mono spalla con profonda scollatura, evidenzia le forme e segue le linee del corpo. Indossati con disinvoltura sono portati con gioielli da braccio come le antiche divinità.

Antonio Grimaldi sottolinea la magia di chiffon e organza per presentare lunghi abiti dai drappeggi morbidi.
Un’Afrodite contemporanea, che fa della bellezza la sua chiave di volta indossando abiti color cipria eleganti e raffinati, dove i tessuti quasi impalpabili lasciano spazio all’immaginazione.

Il glamour delle dive del cinema di un’epoca passata splende nelle creazioni Haute Couture di Elie Saab. Ava Gardner, protagonista di “Il bacio di Venere” avrebbe adorato questi abiti che parlano da soli.
Chiffon, organza, pizzo e seta, ma anche tulle, cristalli e piume per pepli leggeri pronti a fluttuare nel vento.

C’è tutto il fascino della Maison storica francese Vionnet, in questi eleganti abiti pepli.
Color pesca o nero antracite, sono la soluzione ideale per brillare nelle sere più scure di una notte di mezza estate.

Gli abiti firmati Marchesa sanno sempre come conquistare.
Creazioni delicate e impalpabili come i petali del fiore più prezioso, questi abiti dai tessuti pregiati racchiudono una maestria artigianale non indifferente. Che sia in versione gold, per una vera regina, o color ciclamino sgargiante, questi pepli sono figli della storia.

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