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È tempo di energia vitale, di creatività contagiosa. Pitti Uomo, baluardo di un certo classicismo all’italiana, di una compassata sprezzatura, riconosce e avalla.
Boom, Pitti Blooms è il tema guida, un omaggio ai fiori che diventano pattern originali e contrasti cromatici su facciate, spazi, oggetti, perché è la natura che nutre la creatività, cuore pulsante del mondo della moda.
L’industria della moda maschile si tinge di energia vitale per fiorire di nuove idee: dal 13 al 14 giugno 2017, a Firenze, principalmente alla Fortezza da Basso, ma in un tour che coinvolge l’intera città, produttori, buyer e cool-hunting si danno il tradizionale appuntamento di metà anno per Pitti Immagine Uomo 92 (clicca qui per leggere Pitti Immagine 91).
Mille e duecento aziende, sia italiane sia estere, delle quali duecentoventi, tra nomi nuovi e rientri al Salone, porteranno alla ribalta le collezioni primavera-estate 2018, strizzando l’occhio ai consumatori di tutto il mondo a caccia di stile.
Il Made in Italy, in particolare, ha ottime chance sui mercati internazionali, dove gli uomini stanno aumentando la propria propensione allo shopping, con percentuali decisamente più alte rispetto a quelle delle donne.
Diversi mercati, come il Sol Levante, sono ancora in fase di crescita per la moda maschile italiana, e il potere economico, saldamente nelle mani degli uomini, spinge gli acquirenti verso oggetti status-symbol italiani e francesi.
Sempre più spesso vanno a caccia di quelle vere e proprie chicche, ben rappresentate dalle produzioni artigianali, nicchie esclusive del classico contemporaneo, che possono essere apprezzate proprio dagli intenditori.
Non mancano, poi, i marchi specializzati nel casualwear e nello sportswear, due segmenti ad alta vocazione di crescita, visto che la tendenza porta ormai verso un abbigliamento dècontractè, che, anche nel mondo del lavoro, sta conquistando nuovi e inaspettati spazi, anche negli ambienti ove tradizionalmente era necessario vestirsi in modo formale.

The Ducker ha individuato, in Boom, Pitti Blooms, dieci territori, nei quali poter scegliere il proprio look ideale: si va dalle evoluzioni che riguardano il microcosmo dei makers di tutto il mondo – nella sezione Make alla Sala della Ronda – alle collezioni luxury underground – in Uncoventional con una superficie espositiva raddoppiata, che si estende fino alla sezione Archivi. E ancora gli stili più all’avanguardia e le punte di design cutting-edge – nella sezione Touch dei Padiglioni Medici, il concept lab delle più evolute espressioni del menswear – in Futuro Maschile, nella storica location della Sala delle Nazioni ed anche in Arena Strozzi.
Mentre, il connubio di lifestyle e trasversalità appartenenti al guardaroba maschile, visto da aziende di eyewear, calzature, borse e accessori da viaggio sono – nella sezione I Pop Up Store – le new generation, che vanno oltre il concetto stilistico, –nella sezione Open -, lo stile crossover che lega il mondo creativo e i modi del vivere urbano all’abbigliamento tecnico degli sport autentici – in I Play.

Per completare, il menswear e le sinergie con il design, con collezioni che rileggono in chiave contemporary classic la ricerca sartoriale – nella sezione Padiglione Centrale – il territorio di confine delle avanguardie dello stile in un set pensato dallo studio di progettazione Andrea Caputo- in L’Altro Uomo- e le nuove culture giovanili 2.0 nei loro link tra tecnologie, musica, arte e design- in My Factory.

Dieci codici che differenziano gli stili, anche di vita, dei rispettivi clienti e che definiscono, in ogni caso, la qualità delle produzioni in mostra a Pitti Uomo 92, dove sono attesi oltre 30mila compratori da negozi e department store di tutto il mondo.

E dove, come sempre, sono in calendario altri appuntamenti da non perdere: l’ecclettismo del designer nordirlandese Jw Anderson, dallo streetwear fuori registro di Off-White c/o Virgil Abloh, i nomi più promettenti della scena fashion australiana con Guest National Australia in collaborazione con The Woolmark Company, passando per la masconilità e contromoda ribelle di Yoshio Kubo, e un coinvolgente evento sportivo di Christian Louboutin nella cornice di una storica location nel centro di Firenze .
Una città trasformata in un polo di fashion entertaintment ovviamente connesso con il mondo del business, perché il fine primario di ogni rassegna fieristica è il contatto diretto fra aziende e compratori.