
C’è del rosmarino, che significa ricordo – ti prego amore, ricorda – e ci sono le viole, che stanno per i pensieri. (Shakespeare – Amleto, atto IV, scena V).
Ofelia, ingenua ed esile come un fiore, è uno dei personaggi più amati della letteratura Shakespeariana, al punto che pittori e poeti le hanno dato un volto raffigurandola in molti dei loro capolavori, circondata da fiori, fragili come la sua essenza, dai petali delicati e impalpabili come le sue vesti. Giovane fanciulla piena di amore per il suo Amleto, e sogni infranti in un battito di ciglia si ritroverà presto dinnanzi a un destino crudele e abbietto.
“Bianca Ofelia come un gran giglio, fluttua lentissima, distesa sopra i suoi lunghi veli”.
Rimbaud
Sarah Burton per Alexander McQueen si ispira alla poesia dei giardini inglesi ed al romanticismo artistico di pizzi e applicazioni per la prossima primavera estate 2018.
L’amore per la natura e il suo spirito intriso di magia e mistero risplende nei drappeggi di gonne avorio in chiffon e tulle. Corpetti destrutturati eccentrici e rivoluzionari riprendono un’estetica ribelle, proprio come il cuore dell’eroina dal destino nefasto. Emozionanti e charmant i lunghi abiti, affascinanti e aristocratici i trench ricamati con motivi floreali, dal taglio maschile e tradizione British.

“Nelle sue mani ghirlande di fiori, nei suoi capelli riflessi di sogni, nei suoi pensieri i mille colori”
Rimbaud
I mille colori di Luisa Beccaria risplendono sui suoi abiti primaverili.
Ninfe acquatiche, dalle vesti morbide in tulle arricchite da un tappeto di applicazioni floreali. Una palette pastello che richiama la natura: ceruleo come il cielo, rosa come le corolle di delicati anemoni, ma anche rosso acceso di rose selvatiche, che spiccano sul bianco più candido e puro. La femminilità più rigogliosa è espressa in modo chiaro e deciso. Un inno all’eterna bellezza, che non può sfiorire mai.

“ […]E il tuo cuore ascoltava la Natura cantare, nei sospiri della notte, nei lamenti dell’albero”
Rimbaud
Il garbo di Simone Rocha, la sua grazia incontaminata percorsa da squarci malinconici è palpabile nella collezione dedicata alla primavera estate 2018.
È un inno alla donna più pura, dalla personalità complessa, ma nello stesso tempo scura e fragile. Un gioco di contrasti, chiari e scuri, giorno e notte, vita e morte. Gli abiti classici, dalle linee ampie e i volumi vaporosi, ricordano gli abiti ottocenteschi, frapposti a stampe barocche con colletti candidi. È il nero a dominare. Illuminato da fiori stilizzati ocra e rosso vermiglio.

“Ophelia la seta e le ombre nere ti avvolgono leggere, ma dormi ormai e sentirai cadenze di liuto.”
Rimbaud
Morbide balze avvolgono i corpi delle giovani fanciulle che sfilano per Giambattista Valli.
Una schiera di poetesse fresche e giovani, che si muovono sospinte da una brezza leggera. Sapiente maestria Couture rivive in ciascuna cucitura. Tessuti leggeri e fioriti, forme ampie e vaporose. Un gioco asimmetrico che esprime un garbato equilibrio dove preziose texture incorniciano il corpo e lo valorizzano. La grazia e l’armonia risplende in bilico tra le pieghe di pizzo, chiffon e taffeta, materiali delicati, ma bellissimi, proprio come le spoglie di Ofelia sospinte dalle correnti sulle acque del fiume.
