Monsieur Hubert Barrère, direttore creativo della Maison Lesage, ci svela l’anima dell’antico mestiere del ricamo custodito tra le eccellenze dei Metiers d’art di Chanel.

Coco Chanel scopre Venezia nell’estate del 1920 per mano all’adorata amica Misia Sert, pochi mesi dopo la scomparsa di Boy. Iniziato sulle ali della malinconia, il viaggio si rivela benefico e Gabrielle torna così a sorridere alla vita. La Venezia barocca, piena di fascino e di follia creativa, entra nelle corde più intime di Mademoiselle e si scatena sotto l’influsso della creatività regalandole nuove intuizioni artistiche e fervide ispirazioni. Il linguaggio stilistico della Maison si arricchisce di lamè, broccati, ricami incrostati di perle e oro. Come di una nuova arte. Più tardi nel 1983 la Maison Chanel, sotto la direzione del maestro Karl Lagerfeld, avvia una preziosa collaborazione con Lesage, il celebre atelier del ricamo parigino che da un secolo realizza meraviglie di Haute Couture per i grandi nomi dell’alta moda. Ed anche in quel frangente sboccia l’amore. Sfilata dopo sfilata, gli abili artigiani della Maison Lesage traducono in cristalli iridescenti, fiocchi e perline, l’idea della nuova donna Chanel fino ai nostri giorni. E pare destino che proprio a Venezia, abbiamo incontrato Monsieur Hubert Barrère, direttore creativo della Maison Lesage, a rappresentare l’eccellenza dei Mestieri d’arte in seno alla Maison Chanel durante il grande evento di Homo Faber. Un artigianato, quello nel cuore dell’atelier Lesage che richiede tempo, pazienza, passione, ma che ha saputo comprendere i cambiamenti della nostra era, pur rimanendo profondamente coerente nell’anima.

Lesage resta ai nostri giorni la preziosa custode di un’arte rara e antica realizzata con ago e filo, il ricamo, un Mestiere d’arte tramandato da 160 anni attraverso le generazioni.
Come riuscite a coordinare l’estetica della Maison Chanel insieme alla vostra secolare esperienza?
Con quasi 75.000 campioni di ricami, Maison Lesage possiede la più grande collezione di ricami artistici al mondo. La nostra grande ricchezza risiede anche nel disporre di circa 60 tonnellate di forniture, un vero tesoro che ci consente una creatività illimitata. Il mio ruolo, come direttore artistico, è dare vita, attraverso il ricamo, alle idee e ai desideri di Karl Lagerfeld e dello studio Chanel.
Quante persone lavorano nell’atelier Lesage?
Sono circa 70 le persone che lavorano nella nostra Maison e quasi un terzo ha una età inferiore ai 35 anni. I giovani sono per lo più assunti nei team di realizzazione del ricamo e nel laboratorio di disegno, in base alle nostre esigenze.
Come viene perpetuato questo Mestiere d’arte?
Esistono scuole – a Lunéville, Sartrouville, La Rochelle e Parigi – che formano ricamatrici e ricamatori preparandoli per CAP, BEP, BMA (Brevetto dei Mestieri d’arte) e DMA (Diploma dei Mestieri d’arte). Occorrono infatti almeno 5 anni di formazione interna per acquisire padronanza, accuratezza e velocità. Anche nella scuola Duperey di Parigi, ad esempio, sono stati istituiti dei corsi di formazione per disegnatori di ricamo. Ma i giovani appassionati possono provenire anche da universi correlati, come le Arti Decorative, scuole di moda e di ingegneria tessile; sono studenti competenti nel disegno, attratti dalla creatività e in particolare dal ricamo che apprendono nella nostra Maison tutte le tecniche nell’ambito dell’eccellenza artigianale della “Broderie”.
Come viene conservato il patrimonio della vostra Maison? I vostri archivi costituiscono un tesoro impareggiabile ed ancora oggi sono una fonte inesauribile di ispirazione…
Siamo fieri del nostro heritage suddiviso in ben 75’000 archivi. Un patrimonio inestimabile di cultura che ripercorre, come un filo di Arianna, la storia della Haute Couture da Charles Frédérik Worth fino ad oggi. Lesage è l’almanacco del gotha della moda.

Nel Mestiere d’arte del ricamo, come si instaura la relazione tra il talento umano e le nuove tecnologie? Quali sono le sfumature tra due universi così dissimili che però nella nostra era contemporanea giungono ad incontrarsi?
Siamo in un periodo di profondo sconvolgimento. Direi anche crisi di civiltà, il ricamo è inevitabilmente influenzato da questo profondo cambiamento. Se il ricamo esiste ancora oggi, anche se è una professione che risale alla notte dei tempi, è perché si è evoluta per essere contemporanea in ogni epoca. Il ricamo infatti è un mestiere in movimento. L’arrivo negli ultimi anni di nuove tecnologie ci consente di utilizzarle in aggiunta ai nostri gesti tradizionali che sono essenziali e devono continuare. È la ricchezza che nasce dal confronto tra la manualità umana e le nuove tecnologie a creare una risposta alla nostra domanda sulla definizione e l’eternità del ricamo contemporaneo.
Il ricamo nasce grazie ad un’ardente pazienza. La passione che ci guida deve essere lì per darci energia, follia creativa e padronanza per la nostra professione. Questa maestria non è associata alla lentezza ma al tempo necessario per fare bene le cose e creare un’opera d’arte. Ovviamente oggi tutto sta andando molto velocemente, ma troviamo dei compromessi in modo che il lavoro sia fatto secondo i giusti canoni.
La scuola Lesage è stata aperta nel 1992. A chi è dedicata?
L’Ecole Lesage è nata per tutti gli amanti del ricamo che desiderano scoprire e perfezionare quest’arte. Questa scuola non è riservata soltanto ai professionisti che desiderano arricchire il loro curriculum in vista di un approccio professionale futuro, ma anche ai dilettanti, animati da una pura passione, che qui possono scegliere il proprio percorso di studio. Ogni studente viene ricevuto e sulla base dei suoi desideri, sono pianificati i corsi su misura, come per esempio l’insegnamento del ricamo “Haute Couture” e dell’ uncinetto di Lunéville.
Lesage non è soltanto la chiave di lettura per l’arte del ricamo. Negli anni ’90, guidato dal desiderio di diversificare le attività della Maison, François Lesage fondò un laboratorio tessile. Nel 1998, l’atelier ha così iniziato a creare un tweed speciale. Potrebbe parlarci di questa avventura che compie già 20 anni nel 2018?
La storia tra Maison Lesage e Karl Lagerfeld è iniziata con un tweed molto innovativo, chiamato “serpière”. Da allora l’avventura continua ancora oggi. La creatività è il cuore della nostra professione: assembliamo materiali molto diversi, per tipologia e per colori, utilizzando processi semi-artigianali per la loro tessitura.

Ogni anno Lesage è partner di Chanel per dieci collezioni annuali. Esiste un ricordo speciale di questa proficua collaborazione che la vede spesso interagire direttamente con il Maestro Karl Lagerfeld?
Penso che il più grande ricordo creativo con Monsieur Lagerfeld, sempre presente nel mio cuore, sia quando Karl mi ha chiesto: “Vorrei realizzare qualcosa che ai tempi di Mademoiselle Chanel era inimmaginabile”. L’obbiettivo di spingere i limiti della creazione, andando oltre il possibile, non è solo un fattore stimolante ma profondamente correlato alla natura di Monsieur Lagerfeld: un grande visionario sempre alla ricerca di qualcosa che prima non esisteva. E’ questa la vera sfida! Di conseguenza abbiamo lavorato insieme all’idea di realizzare dei completi “Haute Couture” attraverso una stampante 3D interamente ricamati a mano. Combinando le nuove tecnologie con la tradizione del ricamo, l’umanità del nostro Mestiere d’arte rende questo prodotto non solo innovativo, ma di altissima qualità, una opera ricca di una creatività che guarda al futuro.