Sexy, incalzante la donna Saint Laurent disegnata da Anthony Vaccarello racconta la storia di sé in ogni istante. Una collezione che diventa presenza eccezionale in un guardaroba femminile. Da indossare con unica consapevolezza: l’emozione di essere femminile senza il passare del tempo.
A quasi due anni dalla Première della prima- debutto della collezione Saint Laurent, Anthony Vaccarello presenta a sud della Torre Eiffel una donna dall’identità forte, che oltrepassa le convenzionali frontiere della moda. Riprendendo un esercizio caro a Yves Saint Laurent che abilmente trasponeva delle touches maschili nella sua visione di femminilità.
Il set della sfilata era un’enorme piscina d’acqua nera profonda sette centimetri circondata da un lato da dieci lucenti palme tutte bianche, che emanano strani vapori, forse il ricordo del magnifico giardino di Majorelle in Marocco tanto caro a Yves. Da una parte il pubblico, collocato su 100 metri di posti a sedere su una tribuna, dall’altra il pubblico comune assiepato intorno alla Fontana del Trocadero. Le modelle sfilano con i piedi nell’acqua mentre il pubblico presente si duole di vedere stivaletti d’oro e sandali da gran sera tutti inzuppati.
Look decisi e contemporanei per Saint Laurent SS 2019
La collezione primavera estate 2019 s’impone per lo stesso calibrato dosaggio tra elementi femminili e altri più tradizionalmente maschili. In una sfera orientata su valori estetici decisamente più convenzionali, Saint Laurent offre con coerenza un’altra visione del tempo quella del presente. È quanto ci spiega Anthony Vaccarello, direttore creativo della Maison, dietro le quinte “Le ragazze sfilano con le mani in tasca – spiega Vaccarello – perché rappresentano donne sicure di sé, che se ne fregano, che non hanno bisogno di gesticolare per farsi notare. Sono sexy e anche molto rock, ho ripensato gli anni Quaranta ma soprattutto i Settanta, i celebri anni della maison ma riportati nei nostri giorni con tutte le contraddizioni del momento che stiamo vivendo”.
Il raffinato minimalismo, la purezza del design e l’estrema qualità di ogni dettaglio, ne sanciscono già un défilé da ricordare, iconico in perfetta sintonia con la filosofia avanguardista di Yves.
Luci e riflessi: la sfilata Saint Laurent è un chiaro omaggio al grande stilista
Una sensualissima donna che cammina sull’acqua in shorts di pelle nera e camicia di seta bianca col fiocco, le gambe sempre in bella mostra, l’allure del mitico tailleur smoking viene rivisitato nelle proporzioni contemporanee, il gilet maschile è portato sbottonato talvolta sul seno nudo, i sandali borchiati, le canotte see-through tempestate di cristalli, i veri nude-look di Saint Laurent sono i metri di chiffon nero di capi, che velano il seno con grinta ma anche con grazia.
In testa sempre una fascia, che può essere anche solo un cordino alla Talita Ghetti, per spiazzare tutti meglio presentarsi col cappello nero come quello che amava portare nei Settanta Paloma Picasso, una hippy chic come poche. Non mancano i miniabiti, le giacche di velluto abbinate con una paglietta in testa, i fiori di lurex, la giacca con gli alamari d’oro che ammiccano alle marsine degli ussari, portata su pantaloncini inguinali.
E certamente quello che Yves aveva colto e oggi Anthony Vaccarello ha riconosciuto nell’allure disinvolto e androgino della garçonne la quintessenza della donna moderna.
Nella moda Yves Saint Laurent si è spesso ispirato alle sue numerose sfaccettature, un attimo prima un eremita capriccioso, un attimo dopo un affascinante intellettuale, e quello ancora successivo completamente sexy. Con questa collezione possiamo parlare di un’attinenza o esercizio analogo?
Si tratta dello stesso esercizio, siamo partiti dal corpo femminile e vi abbiamo integrato alcune caratteristiche tradizionalmente considerate proprie del carattere di Yves Saint Laurent. Il risultato sono pezzi che restano certamente femminili e sexy ma che arrivano anche alla frontiera maschile. Si possono vedere nelle dimensioni un po’ più grandi delle spalle, nei dettagli dei revers ma anche questi tratti più maschili sono attenuanti da una dimensione più emozionale.
La collezione è una declinazione della maison Saint Laurent. Quali sono le sue specificità?
Mi viene da dire che più di una declinazione si tratta di un nuovo percorso. Ci sono due punti in comune: la forma e un’indicazione precisa nella collocazione temporale di quando usare un capo. Ma questo è tutto.
Su quali considerazioni ha basato la collezione e pensato questo set?
Cerco di rispettare la volontà dell’equipe creativa. Da Saint Laurent i creatori sono i “re”: sono loro che decidono se un modello deve essere realizzato o meno. Non sono considerazioni da mercato. Direi che sono esclusivamente delle considerazioni legate alla creatività. Il set è stato creato sui vari ricordi dedicati al mare da parte a Yves al suo faro di vita e compagno, Pierre Bergé.
Quanto conta in termini d’ispirazione il patrimonio iconografico di Saint Laurent?
È fondamentale. Le ispirazioni vengono dall’universo di Yves, che costituisce un riferimento essenziale e il mio team passa molto tempo nel suo archivio e nella fondazione per ispirarsi e per trovare nuove idee.
La parte finale diventa molto erotica. Cosa immaginava?
Per me è un sexy senza fare il sexy. È più un mostrare il corpo senza riferimenti al sesso. Non capisco perché uomini e donne debbano coprire il corpo come se ci fosse vergogna. Non bisogna avere vergogna. Voglio che tutto sia femminile, perché la nostra è sempre stata una casa di moda dalle linee femminili.
In prima fila tanti personaggi e tanti vip dello star system di ieri e di oggi. In prima fila tanti personaggi e tanti vip dello star system di ieri e di oggi: Catherine Deneuve, Charlotte Gainsbourg, Kate Moss, Cindy Crawford, Matt Dillon, Lindsay Lohan, Nicole Richie, Carla Bruni, Salma Hayek, Chiara Ferragni. Tutte ad applaudire una collezione decisamente votata alle vendite, che diventerà icona per le donne.