Tornano, in versione aggiornata, le famose scarpe da vela, con stringhe di cuoio e suola “razor-siping”. Dentro e fuori le imbarcazioni. Comode, antiscivolo e resistenti a sale e acqua per mare e città.

Il capo iconico è quel pezzo dell’abbigliamento maschile che ha fatto la storia, perché ha incarnato lo spirito di un tempo, un modello tipico di un periodo, oppure perché nato in un contesto specifico e settoriale per poi spostarsi nel guardaroba dell’uomo contemporaneo.
I capi iconici sono dunque dei classici del guardaroba maschile. Nati dalla tradizione o dallo sportswear, ma ormai diventati cult, senza tempo. Come spesso accade le invenzioni scaturiscono da necessità contingenti per risolvere i problemi quotidiani.

È proprio questo il caso della scarpa da barca, nata negli Stati Uniti negli anni Trenta per risolvere un problema di Paul Sperry, dipendente di della Abercrombie & Fitch, che dopo aver scoperto e rimesso in condizioni di navigare un vecchio due alberi, la prima volta che il ponte di coperta si bagnò divenne come una lastra di ghiaccio, sulla quale le sue vecchie scarpe non ebbero alcuna presa.
Dopo vari tentativi, tra i quali quello di migliorare l’aderenza della coperta cospargendola con polvere di smeriglio, rendendo però la superficie della barca simile alla carta vetrata, l’attenzione si rivolse a modificare le scarpe dopo aver osservato che il suo cane non aveva gli stessi problemi di equilibrio. Infatti, le zampe del suo cocker avevano una maggiore presa grazie alla tipica rete di screpolature e intagli di polpastrelli.

Paul Sperry decise dunque di replicare quello che aveva osservato dalla natura e intaglio un motivo a spina di pesce sulla suola di gomma di un paio di scarpe. Dopo averle testate anche sulla superficie scivolosa della barca, il sistema detto “razor-siping” ( intaglio a lama di rasoio) fu brevettato.

Dai primi ordini fatti da influenti membri del prestigioso Cruising Club d’America, contattati con lettere personalmente scritte a mano, Paul Sperry ottiene nel 1939 il contratto per fornitura di calzature per la Marina Militare: non prima di aver chiamato il modello “Sperry Top Sider”, aver avuto una collaborazione con Converse nei primi anni di attività, per poi alla fine cedere l’attività alla United States Rubber Company, la stessa che all’inizio dell’attività aveva rifiutato di acquistare l’idea perché ritenne la lavorazione troppo complicata e non concorrenziale.

Nella costruzione del perfetto guardaroba dunque la scarpa da barca secondo me è imprescindibile, portata semplicemente in vacanza al mare, per una serata allo Yachting Club oppure in città calzata per andare in ufficio nel free-day pronto a partire per il weekend.
Sempre più imprenditori e personalità legano la loro immagine a questa façon de vivre (Patrizio Bertelli, Ernesto Bertarelli, Larry Ellison, Jimmy Sphittil e Vincenzo Onorato) e soprattutto di vivere il mare che si riflette anche nell’abbigliamento.

Direttamente dall’invenzione di Paul Sperry e dalla tradizione marinaresca si reinterpreta un rigoroso dress code dettato dalla praticità dei materiali ma anche in uno stile raffinato e aristocratico così come fu agli inizi.

Calzature perfette per salire sull’ultimo gioiello nato in casa Baglietto, il 46M Fast. Clicca qui per leggere l’articolo di Cesare Lavia sul megayacht disegnato in collaborazione con Francesco Paszkowski Design.