I fiori sbocciano, sotto forma di stampe floreali, su abiti e accessori visti in passerella.
Nelle collezioni primavera – estate 2017, la bella stagione è ormai alle porte e i suoi richiami non si fanno attendere.
Un crescendo di nuances, dai tenui pastello ai brillanti colori accesi, illuminano il guardaroba trasformandolo in floreali giardini segreti.
Emblemi di vita e sinonimi di rinascita, le stampe floreali abitano da secoli sete e velluti facendo la loro comparsa su abiti monarchici e principeschi. L’iconica Marie Antoinette, regina di Francia del XVIII secolo, indossava creazioni regali e artistiche, in pieno stile Rococò, dove arabeschi floreali, e balze li caratterizzavano. La sua eccentricità e amore per la moda hanno mosso il regno, per trasformare il suo guardaroba in qualcosa di unico e originale.
Grazie alla loro bellezza e delicatezza, i fiori hanno donato femminilità e sensualità alle donne nel tempo. La storia del costume ci riporta alla memoria molti esempi di impieghi del floreale.
Colore e poesia si uniscono e creano armonie di prati e alberi in fiore. La bellezza di ogni singolo capo viene esaltata dalla cura per i dettagli e l’attenzione a comunicare una stagione in transito. Oggi come allora, queste melodiche sinfonie rivivono nelle nuove collezioni.
Il direttore creativo Josep Font del marchio storico madrileno Delpozo continua, stagione dopo stagione, a ispirarsi alla natura.
Come un artista contemporaneo trasforma le sue creazioni in libere danze floreali che risplendono su cocktail dress e gonne rigide.
I colori delicati della lavanda, menta e avorio dipingono i capi rendendoli un insieme unico e speciale, che raggiunge un equilibrio tra loro. Gli irrinunciabili tessuti naturali come l’organza, il tulle di seta e il popeline sono abbinati al moderno neoprene e applicazioni tridimensionali. Gli orecchini in plexiglas ricordano fragorose cascate.
Il romanticismo e la vena artistico-poetica risplende sui lunghi abiti floreali, fluidi e drappeggiati, di Luisa Beccaria.
La fashion designer milanese fa rivivere sulle sue creazioni eleganti e raffinate le tele del padre dell’Impressionismo, Claude Monet. Il pittore delle ninfee e degli specchi d’acqua, è fonte di ispirazione per questa collezione. Gigli acquatici, fiori e libellule splendono sui tessuti pregiati e impalpabili nelle tinte tenere dei colori pastello come, turchese, verde acqua e rosa. Sapienti lavorazioni artigianali rendono ogni abito unico e prezioso.
Accanto alle stampe classiche e romantiche, troviamo la vitalità dei colori del Sud America nella collezione di Peter Pilotto. Uno spirito solare e positivo ci catapulta dall’altra parte dell’emisfero attraversando i lunghi abiti e gonne arricchite da volants e balze dall’allure folk. Fiori astratti rendono la collezione gioiosa e ideale per sofisticate donne cosmopolite.
L’allure tropical contamina anche Max Mara. Sporty chic il mood scelto. Tute e body sensuali puntano su fantasie con foglie di palma. La jungla e i suoi abitanti rivivono su jumper in cachemire. Un ecosistema piacevole alla vista e al tatto.
Sono le donne borghesi degli anni ’60 a ispirare Miuccia Prada per Miu Miu.
I ritmi visivi delle stampe – tappezzeria danzano su cappotti di spugna e abitini al ginocchio fermati in vita. Maxi fiori trovano posto su costumi da bagno interi e cuffie d’altri tempi. Una collezione ironica e giocosa che rivisita forme e silhouette classiche.
Stesso decennio, ma tutt’altro scenario per Antonio Marras che ci catapulta a Bamako, nel cuore dell’Africa, in un periodo storico in cui il popolo festeggia l’indipendenza politica conquistata. La natura risplende rigogliosa: i rami fioriti di alberi da frutto e i fiori stilizzati di stampe differenti si mischiano e si sovrappongono. Una contaminazione tra abitini bon ton e Kaftani, un melting pot di stili che marcia verso la libertà (clicca qui per leggere l’articolo sulla mostra a lui dedicata).
La Sicilia e i suoi giardini floreali, roseti e campi di girasole sono la fonte di ispirazione per il duo Dolce& Gabbana.
Dedicata ai Milliennals, le nuove generazioni, è un tuffo nell’italianità che si sta perdendo nelle piccole realtà di paese. Un’esplosione di colore per Daizy Shely. Papaveri rossi sono collocati sui mini dress dai volumi architettonici, che ci permettono di sognare e immaginare caldi pomeriggi d’estate. Le balze delle longuette regalano movimento, tagli diagonali compaiono su maniche a sbuffo e tubini.
Un tuffo in oriente per Ferragamo (clicca qui per leggere l’intervista a James Ferragamo).
Il Giappone e i suoi alberi di ciliegio in fiore sono riletti in chiave elegante. Stampe floreali sono scelte per gli abiti bustier o i tailleur portati con sandali a listini con platform in legno che rimanda all’allure nipponica.
Sovrapposizioni di tulle e ricchi drappeggi nei colori vitaminici del giallo, mandarino e mandorla che ricordano le corolle di tulipani olandesi. Così Rochas propone per la bella stagione, una carrellata di abitini bon ton da giorno. Per la sera, il nero sostituisce il colore e i ricami floreali impreziosiscono i tessuti donando un’aura di mistero.
Si dice che la viola del pensiero sia il fiore degli innamorati. Andrew GN ci regala una collezione estremamente romantica caratterizzata da ricami su abiti drappeggiati e mini dress dagli orli ondulati, che seguono il contorno dei petali. I colori della primavera come turchese, rosa confetto, bianco avorio sono scelti dallo stilista.
Sensuali signore delle camelie sfilano per Lanvin. Pennellate ampie e profonde dipingono i lunghi chemisier in seta che svelano le silhouette. Spille floreali proposte in black&white compaiono sui revers delle giacche da smoking proveniente dal menswear e sulle spalline di abitini stripes. Un incontro scontro tra universo maschile e femminile.
Una carrellata di stili diversi accomunati da un unico denominatore comune, il fiore.