Lo stile Boho-chic è un omaggio al fascino di uno stile di vita anticonformista e non convenzionale.
Figlio dei grandi artisti bohème francesi di fine Ottocento che hanno caratterizzato un’epoca, questo fenomeno sociale è oggi fonte di ispirazione per molti stilisti.
Parigi di fine Ottocento, una fucina creativa per i tanti artisti provenienti da ogni parte d’Europa.
Poeti genio, pittori e letterati incompresi dalla società, si rifugiano nei valori della propria arte e nelle loro vite vagabonde, indipendenti e libere da vincoli. Curiosi e attratti dalle altre culture, indossano foulard, orecchini e camicie dal colletto slacciato. Tutto ciò li rende bizzarri ed estranei ai valori tradizionali della società, mettendoli al bando e facendoli vivere tra soffitte e caffè. Le Chat Noir, Le Lapin Agile, il Cafè de la Nouvelle Athèns, sono solo alcuni dei locali dove queste tribù cariche di fascino e mistero sono solite bere assenzio per perdersi e ritrovare grandi ispirazioni da applicare alle arti.
Un vero stile di vita moderno, che attraversa la musica, il cinema e la letteratura. Un periodo molto produttivo da un punto di vista artistico, che con l’avvento dei regimi, la bohème sembrerebbe finita. Ma il suo mito è destinato a risorgere nella California degli anni Cinquanta con la Beat Generation. Rifiuto di norme imposte, innovazione nello stile e la sperimentazione delle droghe, sono elementi che caratterizzano questa gioventù-bruciata. I beat avevano poco da perdere e non molto in basso da cadere. Uomini spirituali, flessibili, che desideravano muoversi attraverso lo spazio.
Una bomba atomica letteraria si sgancia sulla società, che nel frattempo stava vivendo il famoso American dream.
Allo stesso modo, gli anni ’60 si fanno portavoce dell’insoddisfazione che stava serpeggiando tra gli studenti e i giovani in generale. La guerra in Vietnam che mieteva vittime innocenti, i valori dei borghesi che non rispecchiavano più gli ideali della nuova generazione, tutto stava cambiando. Autori e registi non persero l’occasione di documentare ciò che stava accadendo divenendo testimoni di un’epoca.
Il Laureato, ad esempio, film cult del momento, fu una delle pellicole che riscosse nel mondo un successo clamoroso. Tratto dall’omonimo romanzo di Charles Webb, il film, insieme alle opere letterarie della beat generation, influenzarono la cultura americana di quegli anni e favorirono la rinascita del cinema hollywoodiano.
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La moda, attraverso una sorda ribellione fatta di tessuti e abiti, si fa portavoce dell’eco che scosse generazioni intere riproponendo ancora oggi creazioni dal sapore di libertà e avventura in perfetto stile Boho Chic.
Molti gli stilisti che ne hanno fatto una filosofia, e che collezione dopo collezione la continuano a seguire, come Roberto Cavalli, la cui firma inconfondibile caratterizza gli abiti lunghi in chiffon, dall’aria gitana. In un caleidoscopio di immagini, Peter Dundas, ci porta in una dimensione suggestiva, dove gli ordini vengono sovvertiti e mescolati, il velluto si fonde con il denim, le stampe si mescolano e i ricami diventano preziosi dettagli che arricchiscono lunghi caftani e gonne a balze. Allo stesso modo la designer Cinthya Rowley racconta il fascino di un’epoca attraverso abiti lunghi in seta e chiffon dalle consistenze impalpabili e dalle stampe astratte.
Anche la collezione Boho Chic di Alberta Ferretti per questa stagione racconta una donna romantica, attraverso una carrellata di abiti leggeri e sensuali strizzati da cinture in cuoio dai ricami floreali a bustier.
Pizzo, chiffon, pelle e seta. Un mix audace che riprende le linee gipsy dal carattere forte e audace.
Per le viaggiatrici Boho Chic contemporanee, cosmopolite e temerarie, Veronica Etro dedica la nuova collezione Spring Summer 2017.
Kimoni rigati, mantelle, abitini, poncho e caftani. Un incontro di culture straniere che si scontrano con l’occidente rievocando, grazie al largo impiego dei colori della natura, terre lontane e tribù sconosciute. Come Gertrude Bell, esploratrice ed eroina del ‘900, queste creazioni esplorano lo spirito di giramondo, insaziabili di cultura e sapere. Ricami, nappine colorate e sposalizi di tessuti dalle diverse stampe riscoprono il gusto della famosa archeologa.
Il savoir faire di maison Valentino ci porta in un viaggio attraverso il tempo e all’interno dell’evoluzione di epoche differenti. Gli abiti dalle silhouette allungate e le forme verticali celebrano la femminilità e l’unicità di ciascuna donna. Le gonne foulard seguono i movimenti del corpo e sono accompagnate da borsette postino mignon. Le stampe delicate adornano gli abiti come serigrafie. E mentre in California, il Coachella Festival apre ufficialmente i battenti, questa collezione risponde esattamente al mood del concerto. Allo stesso modo, le proposte di Oscar de la Renta si concentrano su preziosi abiti da cocktail arricchiti da dettagli all’uncinetto. Sapore etnico d’ispirazione seventies. Un puro trionfo dello stile boho-chic.
La joie de vivre Boho Chic e l’estate risplendono sui capi di Blugirl.
Anna Molinari racconta la spensieratezza di una generazione attraverso abiti in chiffon e ricami etnici, pizzi in Sangallo e cappelli gaucho. Ricami provenienti dal mondo della natura impreziosiscono i tessuti e nappine in cotone illuminano e regalano colore. Ci piace!
Credits: Camera della Moda