Un capo che ha rivoluzionato la storia della moda e del costume: il tailleur.
Corrispettivo del completo da uomo, ha attraversato i secoli diventando simbolo di libertà e di emancipazione femminile.
Dalla sua ideatrice, Coco Chanel, alla first Lady Jackie Kennedy, il tailleur non conosce tempo e occupa un posto d’onore nel guardaroba di ciascuna donna.
Stella Tennant portant une veste en tweed en 1996 Karl Lagerfeld_Credits Chanel Portrait of Mademoiselle Chanel Douglas Kirkland Corbis_Credits Chanel Marie Helene Arnaud the Allure of Chanel in 1958 Condenast Vogue France Photo Sante Forlano_Credits Chanel
La storia del tailleur affonda le sue radici molto lontane nel tempo, quando il sarto inglese John Redfern confezionò il primo modello nel 1885 per la principessa del Galles Alessandra di Danimarca.
Ideato principalmente per cavalcare, lentamente si fece notare tra le nobildonne dell’epoca di cui riconobbero la praticità, sebbene a causa dell’intelaiatura di crine e le spalline imbottite, rendevano i movimenti poco agevoli e complicati. Fu solamente nel 1917, che questo capo così ambiguo, perché proveniente dal guardaroba maschile e riadattato, trovò un vero posto nella storia e sovvertì ogni regola, grazie alla giovane e irriverente Coco Chanel.
Pensato per la vita di ogni giorno, venne realizzato in morbido jersey per favorire e agevolare i movimenti: aderente al corpo, senza sottolineare il punto vita, era costituito da una giacca maschile dotata di tasche, gonna dritta sotto al ginocchio e abbinato a una camicia rigorosamente bianca. Non a caso, una delle donne più influenti della storia, Jacqueline Kennedy, lo fece suo valido alleato, accompagnandolo con accessori come i grandi occhiali da sole e il cappellino a tamburello in tinta con l’outfit, per tradursi in una solida armatura protettiva dagli sguardi della folla.
Jackie Kennedy, icona di stile degli anni ’60, scrisse un importante capitolo nella storia americana.
Perfetta ed elegante, ma anche forte e coraggiosa, seppe affrontare con grande fermezza il mondo subito dopo la morte del marito J.F.Kennedy, avvenuta il 22 novembre 1963 a Dallas, Texas. Jacqueline Lee Bouvier, nata a Southampton il 28 luglio del 1929, fin da giovane fu travolta da un dinamismo disarmante. La dedizione per la famiglia e i figli, la sua naturale sofisticatezza e allure francese posero l’accento sulla sua personalità, riservata, ma di grande rilievo.
Le immagini della First Lady, con indosso il tailleur rosa, modello Chanel, macchiato di sangue del marito subito dopo l’incidente, furono sotto gli occhi di tutti.
Da quel terribile giorno, quel capo così sobrio, riservato e rigoroso, specchio della sua personalità, divenne un simbolo che entrò nell’immaginario collettivo americano.
L’apparente fragilità, venne confutata dall’integrità che seppe mostrare fin dai primi momenti dopo l’assassinio. Con freddezza e indifferenza, riuscì nella sua mise, confezionata da Chez Ninon di Park Avenue, ad essere la donna più ammirata del pianeta, portando avanti l’influenza del suo stile sulle donne borghesi anche quando si ritirò a vita privata.
Jackie “rivive” i quattro giorni successivi alla morte del marito nell’omonima pellicola di Pablo Larrain.
Protagonista, la sofisticata Natalie Portman la cui somiglianza con la First Lady americana è enfatizzata dalla perfetta ricostruzione dei celebri tailleur e dai gioielli Piaget indossati nel film, tanto amati da Jackie Kennedy (clicca qui per leggere l’articolo completo).
Oggi come allora ritroviamo il tailleur sulle passerelle.
Tante le proposte degli stilisti per la nuova stagione primavera/ estate 2017. Ad aprire questa carrellata, i tailleur color pastello in tweed di Maison Chanel Haute Couture fanno sciogliere il cuore. Malva, pesca, lilla, ceruleo, panna, ghiaccio. Preziosi confetti fermati in vita da alte cinture metallizzate, accompagnate da cappellini bon ton della stessa nuance. Un tuffo indietro nel tempo, direttamente nell’Atelier di Mme Coco.
La proposta del tailleur da giorno di Salvatore Ferragamo, è un’esplosione di colore.
Rosso fragola. La giacca, nella versione kimono con cerniera dalle maniche in tessuto tecnico o monopetto classica, con grandi tasche anteriori, è allungata sulla gonna ton-sur-ton al ginocchio. L’eleganza storica rivive in ogni singola cucitura e balza delle gonne.
Anni ’60 per i tailleur Prada.
Le stampe optical di completi giacca e pantalone, ricordano pigiami con bordi in marabù e colli asimmetrici portati con scarpe flat. Le lunghezze di maniche e orli si accorciano, dando l’impressione di un’eleganza fuori da ogni schema.
E per la sera, Giorgio Armani regala energia e positività usando spruzzate di arancione nei suoi tailleur pantalone.
Re Giorgio, continua a portare la donna a riconsiderare l’abbigliamento maschile più classico, evidenziando la sua femminilità grazie all’impiego dei tessuti e dalle stampe scelte. Le giacche monopetto, dalle spalle strutturate sono portate con pantaloni neri dritti.
Allo stesso modo, anche Yves Saint Laurent riporta alla luce il tuxedo, icapo iconico della Maison, lanciato nel 1966. In questa nuova collezione, ritroviamo un’allure tipica degli anni ’80. Ribelle e anticonformista, seducente e anti-borghese, il classico completo giacca pantalone, si riprende lo scettro. Taglio maschile, profonde scollature e revers in raso, sono fermati in vita da una cintura con fibbia o proposti nella versione con giacca accorciata e camicia trasparente. Iper femminile.