Il debutto a Pitti Uomo della collezione maschile di Takahiro Miyashita TheSoloist al di fuori del Giappone, che nasce dal comune milieu culturale e sociale della scena punk di Tokyo e della grande passione per la musica.

Dreams come true. Quello di Takahiro Miyashita è l’entusiasmo di chi vive la moda come un sogno che si sta realizzando. Come qualcosa che prende forma di giorno in giorno attraverso dedizione e determinazione. Con una buona dose di musica che spazia dai Beatles ai Nirvana fino a Nine Inch Nails, o di cinema d’autore, come quello di Gus Van Sant.
Così il creativo dietro la label giapponese TAKAHIROMIYASHITATheSoloist (il nome simboleggia il suo desiderio di essere il vero autore del suo lavoro) riesce a trasmettere le sensazioni positive del suo mondo frenetico e dinamico, senza perdere l’occasione di strappare un sorriso a chi ha di fronte.
L’anima di uno dei brand emergenti e più cool e seguiti del momento è un giovane giapponese che ha iniziato il suo percorso nella moda decostruendo e ricostruendo abiti, quando era ancora adolescente. Dopo aver collaborato come designer per il famoso negozio di Tokyo Nephentes ad Harajuku, lancia la sua prima collezione, Number (N) nel 1996, in seguito presenta la sua prima collezione menswear a Parigi nel 2003, ottenendo un ampio successo di critica, nel 2009 fonda TAKAHIROMIYASHITATheSoloist.

“Mi definisco uno storyteller – racconta in un’intervista – è il design a interessarmi, ed ho sempre sognato di diventare un designer. Mi piace lavorare per la moda, perché si possono usare diversi strumenti espressivi di ognuno di noi: dalla musica alle influenze di culture diverse e soprattutto l’arte visiva della quotidianità. Le mie collezioni sono certamente autobiografiche e m’interessa mescolare memorie della mia vita che si adagiano sui tagli dei tessuti e dei volumi dei modelli che creo”.
In termini stilistici, ha tradotto le silhouette strutturate in continua ricerca a livello di design. Aggiungendo dettagli tailoring e trasformando ogni capo in qualcosa di assoluto. Per dare una nuova direzione ai capi, mantenendo comunque allo stesso tempo quel concept romantico che permea il brand fin dalla sua nascita.
“All’inizio di ogni stagione mi sento come un regista. Amo particolarmente analizzare il periodo di trasformazione che si chiama adolescenza, dove tutto cambia velocemente come il mondo in cui viviamo. Guardare i giovanissimi significa guardare il cambiamento, e il futuro di quella società che si sta formando ed evolvendo. Con loro è impossibile annoiarsi: si è investiti da un flusso di libertà ed energia”.
Il culto dell’adolescenza, età per definizione irrepetibile, fa di Takahiro Miyashita, un nostalgico romantico, ed è proprio questa vena di poesia a regalare nuance e fascino al suo lavoro.
