Ha origini francesi, nell’omonima città, il vichy, tessuto evergreen, ha alle sue spalle secoli di storia che risalgono all’età elisabettiana. La stampa dei famosi quadretti stile provenzale, che profumano di estate, ci racconta l’evoluzione della moda e del costume.
È un grande classico che non conosce confine e continua a essere di ispirazione per molti stilisti. Il tessuto Vichy, la cui nomea è ormai radicata nell’immaginario collettivo, fa subito affiorare alla memoria i lontani pomeriggi soleggiati della nostra infanzia, quando giocavamo spensierate e le giornate erano una continua scoperta.
Quale declinazioni per il tessuto Vichy? Blu, rosso e nero, ma anche rosa confetto e giallo tenue.
Durante il dominio della regina Elisabetta I, Il motivo vichy venne importato dalla Malesia oltre il canale britannico, e prese il nome di gingham, dal dialetto malese genggam, che significa righe, poiché originariamente il tessuto era a righe.
Fu solo in seguito, nel XVII, quando a Manchester si iniziò la produzione di scampoli per l’arredamento, che ci fu la variante con i quadretti. Il tessuto senza dritto né rovescio, in quanto il disegno è già presente sulla stoffa, e dalle fibre già tinte, è particolarmente conveniente grazie a queste importanti peculiarità.
Con l’avvento di Napoleone III, la città di Vichy, già famosa località vacanziera per i parigini conosciuta per le sue acque “miracolose”, divenne la sede di produzione di questa stoffa, detta anche cotone Zephir. Nobildonne e principesse di tutta Europa non riuscirono a resistere al fascino della vibrante trama bicolore, scelta e indossata durante le scampagnate o le passeggiate in riva al mare nel tempo libero.
Anche il cinema si lasciò tentare, e se già negli anni’20 e ’30, Judy Garland, alias Dorothy, nel film “Il Mago di Oz” indossava un abitino con bretelle a quadretti bianco e azzurro, fu con Katharine Hepburn in Scandalo a Filandelfia, pellicola risalente ai primi anni ’40, che la stampa vichy venne lanciata e a cascata contaminò il guardaroba di altre grandi icone di stile dal nome importante: Joan Crawford, Jackie Kennedy, Marilyn Monroe, per citarne qualcuna.
Il french mood si conquistò lo scettro nel 1959, quando una giovane Brigitte Bardot sposò l’attore Jacque Charrier e venne immortalata, con il suo modello a ruota a quadretti provenzali bianco e rosa firmato Estérel, sulla copertina di Elle Francia.
Oggi come allora, il quadretto rivale dello scozzese, torna a fare la sua comparsa sulle passerelle riproponendo creazioni dal sapore di una classicità timeless.
Lo spirito frizzante e allegro dell’estate viene presentato da Peter Pilotto nella sua collezione Spring Summer 2017, dove il Vichy approda in un mix di colori freschi dall’allure tropicale. Ottimismo e solarità risplendono su chemiser con appliques o top fiocco annodato off the shoulders e manica lunga.
Il fascino di Brigitte Bardot rivive nelle creazioni di Antonio Marras che ci riporta nei favolosi anni ’60.
Un collage tra passato e moderno, in cui le texture si mischiano e sovrappongono. Il tessuto gingham si trasferisce su borse e scarpe ed è subito St. Tropez, per una donna femminile e maliziosa.
Carolina Herrera riprende l’eleganza delle decadi passate, e realizza abiti fantasia vichy in bianco e nero: un incontro tra positivo e negativo, laddove il romanticismo risplende.
Pensati per una donna che non rinuncia al sogno e alla sofisticatezza che questa stampa sa regalare a chi la indossa. Anche Anna Molinari per Blumarine riprende macro checks bianchi e rosa sull’abito in voile. Il mondo rurale, della fotografa Tina Modotti, viene interpretato con spirito libero e ribelle, sublimato dalla dolce poetica che contraddistingue il brand.
Moderne e anticonformiste le lolite di Altuzarra che si ispirano alla protagonista Lula di Cuore Ribelle, pellicola firmata da David Lynch. Il leitmotiv di stagione diventa avventura e iperfemminile. Pantaloni e gonne bordate di volant sono fissate da maxi cinture floreali, che strizzano il punto vita. La riviera francese e la sua spensieratezza sono qui interpretati con grande maestria.
La California degli anni ’50, i pool party ed è subito estate.
Thom Browne diventa story teller di un’era, quando lo stile di Hollywood dominava dall’alto della sua collina e dettava le mode nel nuovo continente. Abitini da cocktail trompe-l’oeil e tailleur bon ton declinati in dolci nuance pastello costituiscono un ensemble perfetto.
Un abbraccio alla femminilità più pura per Au jour le jour.
La stoffa quadretti vichy nelle varianti del rosso e giallo canarino fa capolino su lunghe gonne con rouches, chemisier accollati e grembiulini. La stampa viene interpretata con gusto retrò e impreziosita dal mix con bagliori metallici di paillettes e microstampe floreali.
Il gingham impazza in tutte le sue varianti nella nuova collezione di House of Holland.
Stivaletti stringati figli della Rivoluzione incontrano vestitini che scoprono le spalle con balze e rouches dall’allure country chic, mentre al collo, maxi foulard sono fermati con fibbie in plexi creando un gioco di contrasti.
Nel maxi cocktail che celebra l’Italia, firmato Dolce&Gabbana, non poteva mancare la stampa quadretti Vichy.
Che sia scelta come fantasia di base di shopper portate a mano e riccamente decorate o su camicie bordate da eleganti pizzi neri, la stoffa Dolce e Gabbana a quadretti è un vero elogio al Bel Paese.
- Quale sarà la tendenza per il prossimo anno? Gli stilisti hanno voluto sorprenderci, divertendosi a reinterpretare il più classico dei mood: il floreale domina sulla moda delle pre-collezioni 2018.
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