Il grande ritorno del velluto. Dai total look ai complementi, il tessuto must have dell’inverno farà capitolare anche le più scettiche.
Foto Etro
La moda, si sa, è ciclica come la storia umana secondo la concezione del filosofo napoletano Giambattista Vico. E i grandi classici tornano in voga a stagioni alternate.
È il caso del “vellus”- velluto, il tessuto più nobile di sempre. Basta il nome per narrare storie d’altri tempi, evocare scenari lontani e accarezzare la fantasia con la sua ricercata e avvolgente lucentezza.
Di origine orientale, le tracce si fanno risalire alla leggendaria via della seta, forse nella regione del Kashmir. Introdotto successivamente in Europa dagli arabi, il termine velluto nasce in Italia nel secolo XII, quando la sua lavorazione, iniziata a Palermo e a Venezia, tanto si afferma e si perfeziona da venire esportata fino alle rive del Bosforo, a Costantinopoli.
Di ordito o di trama, è una delle stoffe più apprezzate da secoli. Per arredare interni opulenti e per confezionare abiti da mille e una notte. Impossibile non pensare ai magnetici manti delle dame di corte.
Emblema di agiatezza e pregio, è il drappo aristocratico per eccellenza.
Al punto che Riccardo II di Inghilterra, suo grande amante, nel 1399 dichiarò che nessun altro tessuto avrebbe mai sfiorato la sua pelle e che in esso sarebbe stato seppellito. Ebbene sì!
Foto Roberto Cavalli
Piacevole sia alla vista che al tatto, prezioso ed elaborato, è il protagonista indiscusso delle nuove collezioni autunno inverno 2016/2017. Scelto dagli stilisti perché capace di accarezzare il corpo delicatamente, esaltare sinuosità sofisticate che trascendono il tempo. E donare charme. Morbido, caldo e e finemente seducente.
Foto Lanvin - Credits mytheresa.com
Fa molto “chic and rich”, casual dandy da giorno, in completo ultra charmant da sera. La proposta più posh è l’abito o il tailleur, un total look che veste dalla testa ai piedi. Ma anche i complementi giocano una parte di rilievo.
Dalla mantella alla pochette, la velluto mania torna alla ribalta proprio come negli anni ’80-’90 e prima ancora nei favolosi sixties.
Foto Fendi
Le passerelle impongono di indossarlo in modo esclusivo, un look all over per un outfit monocromatico dall’effetto distinto e risoluto.
Ma non su tutte funziona e fa sentire a proprio agio. Anzi, potrebbe dare un effetto di pesantezza. Ecco allora che basterà puntare sul dettaglio. Tronchetti, boots, mules e flat shoes rigorosamente in velluto. Dalle Pumps Aquazzurra alle splippers Kenzo, il velvet imperversa anche sulle scarpe. Per regalare quel tocco di regalità anche al pezzo più casual.
Scarpe KENZO ; Immagine YSL credits mytheresa. Com
Dall’imperante Street Style fino alle sfilate di Etro, Prada, Costume National, Alberta Ferretti, Armani e ancora Lanvin, Roberto Cavalli, Sain Laurent il velvet incanta. Lo hanno scelto proprio tutti. Tanto blu, grigio beige fino al vitaminico giallo limone. Sempre attuali le tonalità del rosso fino al Burgundy e al vinaccia.
Giorgio Armani celebra il nero spazzando via ogni nuance. Nero come non-colore e velluto come materiale. Un ritorno per Re Giorgio nella
Scelta assolutista di una collezione total black velvet di infinita eleganza. E perché, dice a fine sfilata, in fondo “Il velluto nero ti rende la metà di quello che sei, una cosa che le donne adorano“.
Ma perché ci piace tanto? Perché oltre a scaldare e abbellire il corpo, il velluto scalda e abbellisce l’anima.
Foto Prada
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