Scogliere rocciose, grotte dove la luce del sole si insinua tra le onde e un’acqua dalle tonalità che solo il Tirreno sa regalare. Sto arrivando a Capri, un pomeriggio di giugno.
L’occasione è l’inaugurazione della nuova boutique de Grisogono, che dal 2014 illumina l’isola con le sue creazioni e che da quest’anno ha scelto un nuovo indirizzo nel cuore dell’isola, via Camerelle 16/c.
Risalgo le stradine incorniciate dagli agavi e dalle Bougainvillea, ogni angolo mi parla di bellezza: le terrazze sospese baciate dalla luce, il profumo avvolgente delle cialde dei bar della Piazzetta e le pennellate di blu tra il cielo e le case arroccate intorno. Di colpo il campanile rintocca e mi desta dalla magica atmosfera; sulla terrazza dell’Hotel Quisisana, affacciata al tramonto, mi aspetta l’intervista con Mr Fawaz Gruosi, o meglio, la mente, il cuore e l’anima della Maison de Grisogono. E il sogno comincia…

L’anno scorso a settembre durante la Biennale des Antiquaires di Parigi, de Grisogono ha annunciato l’acquisizione di “The Constellation”, uno degli ultimi e più preziosi diamanti grezzi scoperti. Una pietra di rilevanza internazionale, 813 carati, acquistata da lei all’inizio del 2016 per 63 milioni di dollari. Ci sono delle novità in merito alla scelta del taglio di questa meraviglia?
Stiamo procedendo lentamente. Sappiamo di avere una pietra che ha un potenziale enorme e presumo al 90%, perché non si è mai sicuri fin quando non si è terminato, che, una volta ultimato il taglio e la lavorazione, potrebbe arrivare intorno ai 350 carati. Quotidianamente ci sono passi microscopici per evitare di fare qualsiasi errore. Ci vorranno ancora 7-8 mesi per arrivare alla conclusione. Per intanto a settembre presenteremo al pubblico un diamante di 164 carati* (D Flawless) ed dovrete attendere il periodo tra marzo-giugno del prossimo anno per vedere The Constellation montato in un gioiello.
Nella foto il diamante grezzo The Constellation di 813 carati (D – TIPO 2A e Mr Fawaz Gruosi nel suo atelier ginevrino. * Pensiamo che il diamante di 164 carati di cui ci ha parlato Mr Gruosi derivi dalla pietra principale ricavata dal grezzo di 404 carati scoperto in Angola all’inizio del 2016 e presentato al Festival di Cannes l’anno passato.
Noi della Maison de Grisogono ci consideriamo gioiellieri, non mercanti di pietre. Quindi non vendiamo pietre preziose, ma lavoriamo sulla creatività e sul design. Seguendo questa filosofia stiamo già lavorando sul collier che monterà il diamante di 164 carati. Sarà un gioiello importante, perché deve essere all’altezza della gemma e sono molto ansioso di vedere il risultato finale! Ci saranno delle sorprese che non posso rivelarle per quanto riguarda un’altra pietra che farà parlare di sé nel prossimo futuro.

Sembra che i diamanti l’abbiano ammaliata più delle pietre di colore!
Ho creato de Grisogono scegliendo sì diamanti ma, lo sa, io amo i colori! E soprattutto le pietre di colore: rubini, zaffiri e smeraldi.. Ora stiamo cominciando a possedere una quantità abbastanza importante anche di diamanti ma siamo sono all’inizio. Vedremo la luce intorno al 2018. Intanto dobbiamo approvvigionare 14 negozi in più, oltre a quello che facciamo abitualmente. E ribadisco che non mi interessa solo la pietra in se stessa ma il progetto, il lavoro e il concetto per darle la giusta importanza e realizzare un gioiello indimenticabile.
de Grisogono Boutique – Capri, via Camerelle 16/c
Secondo la sua esperienza come procede l’andamento del mercato dei diamanti?
Attualmente è leggermente in discesa; certo non per l’eccezionale. Se osserviamo cosa sta succedendo nel mondo: Isis, Trump, la Russia, la Siria, la Corea, c’è una destabilizzazione mondiale con conseguenze sui mercati finanziari. Ma, sebbene possa sembrare poco piacevole ammetterlo, noi come de Grisogono, (non so gli altri gioiellieri) abbiamo aumentato le vendite per l’eccezionale. Vale a dire che fino a 3 – 4 anni fa vendevamo un pezzo a 1,2 fino a 1,5 milioni, tutto d’un colpo siamo arrivati fino a 8 – 10 milioni per un gioiello. Oggi si sta ripetendo una situazione come quella avvenuta durante la seconda guerra mondiale, magari non viene divulgato, ma come gioielliere lo so.

“I diamanti, quelli eccezionali, – mi spiega Mr Gruosi – possono essere un ottimo investimento ed una garanzia per il futuro, un diamante che oggi vale 10 milioni, tra 10 -12 anni,
varrà tre volte tanto.
Il motivo risiede nella rarità e qualità ovviamente, se pensiamo ai diamanti di colore o ai rubini…
Per darle un’idea, quando cominciai questo mestiere, negli anni ’90, un rubino di 10 carati di ottima qualità, non riscaldato, si comprava a circa 3000 dollari al carato; quella stessa pietra oggi si trova tra 1 milione mezzo e i 2 milioni al carato.
Non è uno scherzo, basta guardare le aste”.

Nel 1996 Fawaz Gruosi introduce nelle collezioni de Grisogono una pietra divenuta emblematica della Maison: il diamante nero. Una scelta che si è rivelata di grandissimo successo. Tutti vorrebbero saperne di più e scoprirne i segreti …
Si, è vero i diamanti neri sono stati un grande successo, però vorrei raccontarle gli inizi della mia avventura e occorre tornare indietro nel tempo. Durante i primi due anni in cui scovai i diamanti neri, ho cominciato nel 1993, disponevo di poche risorse, circa Fr. 16.000 svizzeri. Mi presi dei rischi enormi. All’epoca nessuno voleva ritagliare il grezzo di un diamante nero. Due erano le ragioni: la prima perché la gente sosteneva che non valeva nulla e la seconda perché ritagliarlo era un terno al lotto. Come ben saprà, un diamante osservato al microscopio rivela tutte le sue qualità o difetti, mentre un diamante nero ovviamente no. In Europa nessuno voleva ritagliarli e quindi andai in India. Cominciai a produrre alcuni gioielli in puro stile de Grisogono, vale a dire importanti, che montavano quei diamanti inconsueti e misteriosi, allora sconosciuti e che facevano scalpore. Dopo circa due anni, ero quasi lì per lasciar perdere, perché ero preoccupato e demoralizzato. Chiesi a due giornalisti di scrivere un libro sulla natura dei diamanti neri, di fare ricerche per 6 mesi e quando fu pronto lo inviai, regalandolo, a tante conoscenze ed amici. In quell’occasione, è successo il miracolo! Alcuni gioiellieri cominciarono ad usare i diamanti neri per le loro creazioni. La stampa dell’epoca mi bombardava, dall’Australia al Canada per avere informazioni. Mi ricordo di aver passato quell’anno al telefono per rispondere alle domande dei giornalisti. Fu un successo incredibile, ovviamente non solo per i diamanti neri, ma per tutte le nostre creazioni. Da lì siamo partiti e siamo arrivati fino ad oggi, qui a Capri.
Nella foto una parure de Grisogono della collezione di alta gioielleria Love on the Rocks, presente a Capri durante l’inaugurazione della nuova boutique in via Camerelle 16/c. La collana e gli orecchini sono un tripudio di smeraldi dal caratteristico taglio boule.
Uno degli altri simboli di de Grisogono è il taglio briolette. Per secoli è stato appannaggio dei soli diamanti, ma lei riesce a declinarlo quasi su ogni pietra della natura!
È vero. Nell’antichità era utilizzato moltissimo in India. Mi ha sempre appassionato ed ho sempre creduto fortemente nella sua essenza. Nei gioielli de Grisogono lo trova in svariati colori, dal giallo al bianco (diamanti), ed quasi in tutte le nostre collezioni dagli orologi fino ai gioielli.
· de Grisogono – Grappoli orologio gioiello – Movimento al Quarzo – Cassa in oro bianco, 598 tormaline paraiba incastonate a neve- (8,50 cts), , 56 apatiti blu taglio briolette (51,90 cts )e 14 diamanti taglio briolette (circa12,30 cts) – Quadrante: oro bianco con 258 tormaline Paraiba (2.00 cts), – Bracciale: Galuchat– Chiusura in oro bianco con 138 tormaline Paraiba ( 2.60 cts).
· de Grisogono – Grappoli orologio gioiello – Movimento al Quarzo – Cassa in oro bianco con 598 zaffiri blu incastonati a neve (8,95 ct) e 70 zaffiri blu taglio briolette (circa 47 ct), – Quadrante: in oro bianco con 258 zaffiri blu (1.95 ct), lancette in oro bianco – Bracciale: in Galuchat – Chiusura in oro bianco con 138 zaffiri blu (2,05 ct).
· de Grisogono – Grappoli orologio gioiello – Movimento al Quarzo – Cassa in oro rosa con 598 ametiste incastonate a neve (7,35 cts) e 70 ametiste taglio briolette (48 cts) – Quadrante: in oro rosa con 258 ametiste (1.55 cts), lancette in oro rosa – Bracciale: in Galuchat – Chiusura in oro rosa con138 ametiste (1,70 cts).
Quali sensazioni le trasmette il taglio briolette?
Io non sono un gemmologo e non ho mai studiato gemmologia. Non ho mai fatto nient’altro che guardare le pietre, quasi tutti i giorni, per 48 anni. Sono gli occhi…Mi spiego: quando hai 10 diamanti davanti a te, o 10 rubini oppure 10 zaffiri, c’è n’è sempre 1 o 2 che ti trasmettono delle sensazioni diverse dalle altre. La stessa cosa avviene quando disegno. Sono nel mio ufficio e creo, senza bisogno di stare a studiare. È il mio occhio a darmi la sensazione, e so che è quella giusta. Talvolta mi capita di essere criticato, anche dai miei collaboratori all’interno della mia società.

Potrebbe farci un esempio?
Oggi indosso l’orologio New Retro Tourbillon. Quando realizzai il primo modello di New Retro da uomo, mi dissero che secondo loro la dimensione era eccessiva. Ma le vendite hanno dimostrato il contrario, è stato un successo…Tra l’altro con il nuovo New Retro Tourbillon, presentato a Baselworld 2017, ci siamo classificati tra i tre migliori orologi dell’anno per questa categoria, notizia di ieri, e verrà poi eletto il migliore nei prossimi mesi. È una cosa che mi rende felice. Perché noi non produciamo orologi come per esempio Rolex o Franck Muller, ma creazioni “gioielli”, semplici e diversi.

Da dove arriva l’ispirazione?
Non mi pongo mai la domanda: “cosa fare”. Mi ispira tutto quello che vedo, ovviamente non succede tutti giorni. L’ispirazione per il New Retro Tourbillon è arrivata da un orologio vintage che avevo visto, datato circa 1918-1920.

Quali sono per Fawaz Gruosi le quattro qualità che il gioiello deve possedere per avere successo?
Deve essere diverso, differente da tutti gli altri e portabile. Tornando ai miei esordi, per esempio, io andai controcorrente in un’epoca dove era il minimalismo ad imperversare. Agli inizi le clienti apprezzavano i miei gioielli, li definivano splendidi, ma sostenevano che non fossero per loro. Accadde poi che una di loro, che poi è divenuta mia grande amica, una delle ex mogli dell’ Aga Khan, che amava molto le mie creazioni e le acquistava di sovente, le indossasse in giro per il mondo con una naturalezza tale che anche quelle signore che avevano titubato agli inizi, tornarono dopo qualche mese, rassicurate e acquistarono. In generale le mie clienti sono donne che hanno un carattere forte, perché le novità spesso possono spaventare, così come l’avanguardia creativa.

Fawaz Gruosi ed il colore. Un intensa relazione, un caleidoscopio di tonalità, un “amour fou” che si esprime quasi in ogni sua creazione. C’è un colore in particolare in cui le piace perdersi osservando una gemma?
Ho incominciato circa vent’anni fa ed ho sempre detestato i gioiellieri che parlano di pietre “semi preziose”, anche quando definiscono una bella ametista. È vero che il mondo funziona così, però per me non esiste differenza. Sono tutte pietre che arrivano da Madre Natura. In più la monotonia non mi è mai appartenuta. Così fin dall’inizio ho utilizzato lo zaffiro giallo, l’ametista, anche la rubellite (tormalina rossa) che allora per esempio il pubblico non conosceva.
Io faccio tutto quello che mi piace, a volte succede, come le dicevo prima, che anche i miei collaboratori mi pongano delle domande e mi mettano in dubbio. Ma il giorno dopo, puntualmente capisco che è giusto fare quello che sento. Non mi sono mai posto la domanda di quanto costasse realizzare un design particolare e come realizzarlo più a buon mercato. Sarebbe una follia! Mi interessa invece che la creazione sia perfetta in ogni dettaglio. Prendiamo per esempio un paio di orecchini, da indossare a teatro. Se la signora che li indossa porta lo chignon, quegli orecchini devono essere un gioiello a 360 gradi, perfetti non solo frontalmente, ma anche sul retro. Devono essere sensuali al tatto e portabili. Osservando la manifattura dei gioielli de Grisogono si capisce che c’è tanto amore. Io concepisco il gioiello, e anche l’orologio, come un’opera d’arte, realizzarlo è come dipingere un quadro.

L’artista, il creativo, il designer e quindi il grande gioielliere è anche un sognatore.
La realtà si nutre di sogni… Qual è il sogno di Fawaz Gruosi per il futuro?
Il mio sogno…ricominciare da zero. Anche se ora è troppo tardi…
Avere il coraggio di iniziare tutto da capo con un approccio totalmente diverso da tutti altri. Quella sensazione meravigliosa che provi quando sei consapevole di osare creando qualcosa e capisci che la gente resta scioccata. E poi col tempo quell’oggetto entra a “far parte del mondo”.
A marzo 2021 Fawaz Gruosi ha inaugurato la sua nuova maison di alta gioielleria, il marchio omonimo ha scelto Londra come destinazione per la prima boutique.
Leggi qui l’articolo sul nuovo marchio di Fawaz Gruosi