La incontro un pomeriggio a Ginevra.
È in partenza per tornare a Parigi e sono la sua ultima intervista della giornata.
Émilie Moutard-Martin è una Maestra d’Arte, o meglio una Plumassiere, nome così bello da proferire in francese che perderebbe la sua allure se tradotto in italiano.
Seduta ad attendermi è una giovane donna dagli occhi scuri e vivaci, nei quali brillano pagliuzze di creatività.
Un sorriso radioso le illumina il viso, in piena sintonia con la filosofia della sua ultima creazione realizzata insieme alla Maison Piaget.
L’orologio, l’Altiplano Feather Marquetry, uno degli esemplari di rara bellezza della collezione Art and Excellence, sul tavolo accanto a noi, batte il tempo delle mie domande, partecipando anche lui alla nostra conversazione.
È circondato da tante delicate ed eteree piume dalle sfumature del mare e della foresta, quelle con cui Émilie è solita lavorare e che ogni tanto lei sfiora spiegandomi il suo Mestiere.
In un istante sono trasportata in una realtà dove materia e luce si fanno tutt’uno, grazie a gesti e rituali antichi che arrivano dal periodo dei re di Francia.
Il Mestiere d’Arte è un lavoro profondo, richiede una dedizione e una creatività senza confini, esperienza, ricerca e costante passione.
Émilie li racchiude in se stessa con una semplicità disarmante che la rende bellissima.
Ai nostri giorni quante plumassiere perpetuano questo antico Mestiere d’arte?
A stento superiamo la decina! Al tempo della monarchia il nostro Mestiere era salvaguardato da corporazioni, specifiche e ben definite. Nel mondo molte persone lavorano le piume, se pensiamo ai popoli dell’Amazzonia e delle Papuasia. Ma solo in Francia è un vero Mestiere d’arte!
Come ha iniziato?
Credo che il cammino artistico sia influenzato dalla nostre esperienze. Ho studiato psicologia, poi ho sentito che dovevo prendere una strada diversa. Mi ero appassionata moltissimo alla fisicità delle creazioni realizzate a mano dagli artigiani nel campo della moda e dell’orologeria.
Nella Gallery:
Piaget – Orologio Altiplano Feather Marquetry Ref. G0A40595 – Cassa in oro bianco con 78 diamanti taglio brillante – Logo Mythical Journey inciso sul fondello. Lavorazione con piume sul quadrante- Diametro della cassa: 38 mm- Movimento meccanico a carica manuale ultra- piatto di Manifattura Piaget 430P. – Funzioni: Ore, minuti, circa 43 ore di riserva di carica, 21.600 alt./ora.- Cinturino in raso nero con fibbia ardiglione in oro bianco. N°01/18
Non è la prima volta che collabora nella creazione di un orologio Piaget?
Il nostro rapporto di collaborazione è iniziato nel 2015. Ci siamo dedicati alla creazione di un orologio Altiplano (Ref. G0A40595), adornando il quadrante con piume per creare una serie esclusiva nella collezione “Secrets & Lights – A Mythical Journey by Piaget”. Allora il tema era la rosa, un fiore che da sempre incarna una delle ispirazioni della Maison.
Quest’anno invece il tema era diverso, con l’Altiplano Feather Marquetry siete andati alla scoperta della Luce. Quali e quante fasi sono necessarie per realizzare un’opera d’arte come questa?
Il tema nasce sempre in casa Piaget. Il team creativo e i designers realizzano i primi sketch. Da lì inizia un viaggio che percorriamo insieme per mano, scambiandoci idee e riflessioni per giungere all’opera completa che deve soddisfare entrambi.
Quando entra in gioco il Mestiere d’arte della Plumassiere?
Innanzitutto per la scelta. Per realizzare il quadrante dell’orologio Altiplano Feather Marquetry, presentato al SIHH2017, ho preferito tre tipi di creature diverse: pavone, anatra e gallo. Seleziono le piume una ad una, secondo dei criteri come densità, texture e sfumatura. Lavate e stabilizzate con il vapore sono poi pronte per essere tagliate, a mano. Di alcune, per esempio, utilizzo solo le estremità perché possiedono una particolare nuance necessaria per completare lo schema di colori e geometrie disegnato nello sketch. Non bisogna mai dimenticare l’armonia dell’insieme, per ottenerla sono necessari movimenti accurati e ovviamente una visione artistica.
Dove trova le sue ispirazioni?
Mi ispiro ad aneddoti, frasi e anche parole. Ma allo stesso tempo a mia volta racconto, attraverso il Mestiere d’Arte , un’altra storia. È un vocabolario gestuale e poetico che vive grazie a due elementi, per me fondamentali, la luce ed il movimento.
Potrebbe farci un esempio?
Quando la piuma non è iridescente, è come sdraiata alla luce e possiede infinite declinazioni. Talvolta la parte accanto alla coda per esempio reagisce diversamente rispetto ai raggi di luce. Quindi a seconda dell’emozione da trasmettere, si sceglie una parte o un’altra, anche di dimensioni infinitesimali.
Dagli esordi come modista, all’apertura del primo atelier nel 2012, fino all’onore del Grand Prix de la Création de la Ville de Paris nella categoria “Mestieri d’Arte”. E ora la collaborazione con l’orologeria Piaget. Quell’intuizione dopo gli studi si è dimostrata un successo! Qual è il sogno di una plumassiere?
Riuscire a portare lo sguardo dell’uomo su un materiale così naturale come le piume. Hanno un infinito potenziale creativo anche quelle più comuni. Per esempio, all’interno del quadrante di Altiplano Feather Marquetry ho utilizzato una tecnica speciale sulle piume del gallo che sono meno pregiate di quelle del pavone.
Quale tecnica?
Ho steso una foglia di argento sulla superficie della piuma. Il risultato è qui davanti a lei. Attraverso l’applicazione di un materiale prezioso e nobile viene riportato alla luce un materiale così comune, svelandone la texture e la sua vera essenza. È la piuma ad essere il vero tesoro, per me!
Osservo l’orologio sul tavolo. Tra le mille illusioni ottiche del suo quadrante mi sussurra che il tempo dell’intervista è finito.
Proprio come un battito d’ali.
Ma il mio sguardo è come ipnotizzato su quelle sfumature. Parlano, esprimono la luce ed io sono in ascolto.
La fata parigina mi guarda divertita e mi dice che posso, se lo desidero, scegliere una piuma, tra gli esemplari che svolazzano sul tavolo…Scelgo pavone, puro magnetismo.
Tutta la sua essenza è racchiusa in una piccola teca di vetro, sulla mia scrivania, ora, mentre vi scrivo.
Sfumature iridescenti di un ricordo perfetto.