Sole poche ore e si alzerà il sipario della nuova edizione Baselworld 2018, la fiera dove tra importanti marchi orologieri convergono anche realtà dell’universo della gioielleria. Un connubio perfetto per svelare in anteprima la nuova avventura di Beniamino Crocco.
Se della Meccanica del Tempo Beniamino ha respirato fin dall’infanzia i valori trasmessi dal padre, fondatore del marchio Hublot, vissuti poi in prima persona durante il lancio del mitico Big Bang a fianco di Jean Claude Biver, la vendita del brand a LVHM nel 2008 gli ha permesso di esplorare altri territori della creatività. Dopo tre anni di ricerca e sviluppo, nasce così Dreamboule, un gioiello al femminile dove il design racconta quanto le passioni di famiglia possano ispirare i sogni della creatività.
Baselworld 2018 rappresenta l’inizio di una nuova avventura: Dreamboule. Una tappa importante ed una fiera che lei conosce bene, considerando la sua esperienza nel mondo dell’orologeria…
La prima volta che vidi Baselworld fu come visitatore in gioventù. Accompagnai mio padre, Carlo Crocco, che all’epoca si occupava ancora del marchio Hublot, azienda che aveva fondato nel 1979. In seguito, tornai alla fiera nel 2004 per motivi professionali. Quell’anno da Milano mi ero trasferito a Nyon per lavorare in azienda seguendo Jean Claude Biver e quindi Baselworld fu per noi la tappa fondamentale per il lancio del nuovo modello Big Bang che aveva richiesto circa due anni di sviluppo. Arrivai in azienda più o meno a metà del concepimento del Big Bang e poi lavorai in prima persona sullo sviluppo prodotto della linea Classic. Baselworld decretò il grande successo del Big Bang Hublot che rilanciò la marca in maniera determinante, complici un design ed un gusto completamente diversi. Fino ad allora mio padre aveva mantenuto i canoni ed i codici originari del marchio che se da un lato, stabilizzatisi, avevano reso il prodotto Hublot fedele e coerente alla filosofia del brand, dall’altro riducevano la possibilità di acquisire nuova clientela. Con l’avvento del Big Bang, oltre che dalla novità del prodotto orologiero e quindi del DNA, fu interessato anche il pubblico che aveva stili e gusti differenti.
Com’è nata l’idea per realizzare Dreamboule?
Sono sempre stato molto affascinato dalle boule de neige. La scintilla è arrivata da lì, circa tre anni fa, durante una vacanza in montagna con mia moglie Katerina. Ricordo una sera in cui nevicava ed eravamo tutti intorno al camino acceso mentre i nostri tre figli, Leone, Achille e Geronimo, giocavano con le torce ed illuminavano le boule de neige. È in quel momento che ho visto i loro riflessi e scintillii e ho avuto l’intuizione di ricreare questo mondo in piccolo, tanto che potesse essere indossato sempre, come un gioiello. Ho pensato quindi ad un “contenitore” prezioso in cui inserire scenari e storie, come dei piccoli fotogrammi, realizzati in oro e gemme.
Il termine fotogramma potrebbe far pensare che in Dreamboule rientri come ispirazione anche il tema della fotografia…
È un argomento che mi ha sempre appassionato! Quando viaggiavo, mi piaceva molto fotografare ed in particolare soffermarmi sui dettagli. La fotografia congela un istante in uno scatto che viene poi interpretato dall’osservatore in un modo del tutto personale. Con Dreamboule accade esattamente la stessa cosa: la persona che indossa il mio anello può immedesimarsi in uno scenario dove rivivono tanti protagonisti (molto spesso soggetti del mondo della natura) in costante dialogo. Insieme raccontano una storia che la donna può fare propria e rielaborare in una dimensione intima, soggettiva ed esclusiva.
Dreamboule – Nemo & Pearls – Superb Line 36 mm, Chic&Shine – Ref: 36.RGS.RGP.185.W.NEMO.S.PEARLS
Dreamboule – Emerald – Classic Line 28, Chic&Shine – Ref: 28.WGP.95.B.SLTR.E.BP
Dreamboule – Love – Classic Line 28, Lively&Lovely – Ref: Ref. 28.RGS.95.R.LV.R.R
Quanto rientrano i codici dell’alta orologeria nella realizzazione di Dreamboule?
Sicuramente l’approccio nella progettazione di Dreamboule è stato differente da quello che solitamente si applica nella gioielleria. Per il nostro team è stato determinante il concetto di assemblaggio di tutte le componenti dell’anello, realizzato attraverso il savoir faire dell’orologeria, che permette così di contenere il liquido ermeticamente nella boule in vetro zaffiro naturale. L’obbiettivo, raggiunto attraverso tre anni di studio, era quindi quello di utilizzare la tecnicità avanzata del mondo dell’orologeria per trasmettere un’emozione al pubblico finale. Dreamboule racchiude due variabili importanti: il design e la femminilità.
Per chi desidera poi uno tocco high-tech in più, proponiamo un accessorio aggiuntivo per la linea Superb (36 mm di diametro) in caucciù naturale che coprirà con una trama particolare la boule, rendendo ancora più intimo e segreto lo scenario custodito nell’anello.
In Dremboule convergono particolari savoir-faire, non solo quelli dell’orologeria. Ci racconta come nascono le delicate paillettes in oro 24 carati che si muovono all’interno della boule?
Quella particolare componente di Dreamboule è l’espressione dell’alto artigianato di un’azienda francese nei dintorni di Ginevra, dove la produzione di leggerissimi strati e foglie in oro avviene con metodi antichi, perpetuando nel tempo un saper fare unico. Fondata nel lontano 1680, l’azienda ha partecipato addirittura alle creazione di alcuni dettagli della Statua della Libertà. Il nostro team ha ottimizzato il loro prodotto, assolutamente esclusivo e di eccellenza. Abbiamo così aggiunto alcune fasi di lavorazione per ottenere impalpabili fiocchi in oro 24 carati che, una volta immersi nella Dream Solution, sono in grado di muoversi in maniera sinuosa e delicata. Come le paillettes, anche il nostro vetro zaffiro naturale ha richiesto diversi anni di ricerca e sviluppo per raggiungere qualità e affidabilità importanti: robustezza, antigraffio, antiriflesso, corretto indice di distorsione delle immagini, tutte qualità che non era facile ottimizzare insieme.
A Baselworld saranno presentate le due collezioni Dreamboule: la linea Classic caratterizzata da un diametro di 28 millimetri e la linea Superb, dal design più deciso ed esuberante, con un diametro di 36 millimetri. In entrambe compaiono spesso scenari colorati grazie alla vivacità delle pietre che ne sono protagoniste: zaffiri, radice di rubino, giada, quarzo rutilato, madreperla, pietra lavica.
Tutte le gemme che abbiamo scelto sono naturali, alcune hanno tagli sfaccettati, altre flat, a seconda delle collezioni, e tutte sono abbinate ad importanti carature di diamanti certificati. Le dimensioni delle pietre sono molto generose, perché raggiungiamo i 31 carati di media, arrivando fino ai 43 carati della linea Superb. Dopo l’anteprima di Baselworld, la prossima presentazione sarà in Italia. A Milano, nel quartiere di Brera, un luogo che mi è caro fin dalla fanciullezza, avremo gli uffici, lo show-room ed un laboratorio in cui potremo mostrare, dal vivo, ai nostri clienti anche l’assemblaggio di Dreamboule.
Se fin dall’infanzia ha avuto un grande maestro, suo padre, che le ha trasmesso la passione per la Meccanica del Tempo, chi l’ha condotta alla scoperta del mondo della gioielleria?
Sicuramente mia madre Daniela che da quarant’anni lavora nel settore. Lei mi ha trasmesso l’amore e la passione per questo mondo che negli ultimi anni mi ha davvero conquistato. Nel 2008, aprendo la boutique Nerone insieme a mia moglie Katerina, ho iniziato a progettare gioielli su misura per la nostra clientela. In seguito ho compreso che anche per una creazione di gioielleria, non solo per un segnatempo, si può ragionare in termini di design. Con Dreamboule ho avuto l’intuizione di unire i due mondi, maschile e femminile insieme, creando un prodotto completo. Lo vedo un regalo perfetto da parte di un uomo ma anche un gioiello che può essere acquistato da una donna contemporanea, indipendente, che se ne innamora.
In futuro ci saranno evoluzioni della collezione al maschile?
Penso proprio di sì! Vorrei avvicinarmi anche al mondo maschile proponendo un anello sicuramente di proporzioni, forme e design diversi. Ma con lo stesso concetto del contenitore prezioso.
Le manca il mondo delle lancette?
No, per il momento no. Anche se nella mente progetto sempre pensando al futuro. Potrebbe esserci la possibilità di un’eventuale orologio Dreamboule, non si sa mai. Mentre in questi giorni presentiamo le collezioni in anteprima a Basilea, io intanto sto già lavorando al prossimo step. Probabilmente nel 2019, se non a Baselworld sarà a Vicenza o a Las Vegas, uscirà un prodotto ancora più tecnologico e per il quale sarà necessario un deposito di brevetto. Ma per adesso nulla può essere svelato…