Immaginazione e ricerca per i dettagli. L’amore per i tessuti, la passione per la moda e un gusto semplice, ma raffinato.
Christian Pellizzari, giovane stilista trevigiano, si racconta e svela alcuni dettagli del suo brand.
Christian Pellizzari, classe 1981, sa bene quello che vuole. L’interesse per la moda, radicato fin da bambino, lo ha portato a trasferirsi presto a Firenze, per seguire gli studi presso il Polimoda. Dopo uno stage a Londra, ha l’opportunità di collaborare per quattro anni con Tonello, dove sviluppa la passione per le giacche sartoriali, sia da uomo che da donna.

La sua continua voglia di crescere e perfezionarsi lo spingono a Parigi per sperimentare e apprendere tutte le sfumature del design francese. Nel corso del suo soggiorno, collabora, in un primo momento, con la prestigiosa maison Vionnet e in seguito con Jay Ahr, reinventando il guardaroba da giorno della donna arricchito da un tocco sensuale e raffinato.
Grazie alle sue esperienze pregresse in ambito internazionale, Christian Pellizzari lancia nel 2010 nella capitale francese, la sua linea omonima affermando il suo stile e iniziando a presentare a stampa e buyer le prime collezioni.
Quattro anni dopo, debutta nel giorno di apertura della MFW Spring Summer 2015, all’Armani /Teatro a seguito dell’invito ricevuto da Giorgio Armani. Un’occasione unica e concreta che gli ha consentito di affermarsi come stilista indipendente nel panorama internazionale della moda.

Il suo stile parla molto di sé. Un mix che oscilla tra passato e presente, alta sartorialità artigianale e tecniche moderne di lavorazioni industriali.
Nell’ultima collezione A/I 2017, sono riproposti Hollywood e gli anni Trenta. Il design sontuoso dell’arredamento di star dell’epoca, viene reinterpretato in chiave contemporanea. La classicità degli abiti incontra elementi rubati al mondo militare, mentre i completi proposti in prezioso broccato si scontrano con le camicie over in satin dalle stampe che richiamano paesaggi hawaiani. Un ritorno immediato alla Golden Age.

A pochi giorni dal calcio di inizio della Milano Fashion Week, dove presenterà l’ultima collezione uomo Spring/Summer 2018, abbiamo avuto il piacere di intervistarlo per farci condurre all’interno del suo universo fatto di talento e creatività. E, d’altronde, dove non arrivano le parole ci pensano i capi a parlare.
Quanto è importante per te la scelta di un tessuto per creare una collezione?
Posso affermare che è fondamentale: per le mie collezioni parto sempre dai tessuti! Mi piace cercare negli archivi delle aziende storiche, individuare vecchi tessuti e reinterpretarli in chiave contemporanea… Oppure creare nuovi motivi e stampe, traendo spunto da un’immagine, dall’ispirazione del momento o da un ricordo.
Qual è il tuo pezzo chiave nelle collezioni che realizzi?
Faccio fatica a sceglierne uno solamente. Ultimamente, ho una passione per le camicie stampate: non toglierei mai quelle della mia ultima primavera/estate. E poi le giacche, con tessuti speciali e stampe particolari.
Da stilista dipendente a brand indipendente. Cosa è significato per te raggiungere questo importante traguardo?
Lavorare come dipendente per alcune delle più importanti aziende del settore moda mi ha dato la possibilità di apprendere tutte le basi per far funzionare un’azienda. Basi che adesso sto mettendo in campo per il mio brand. Essere indipendente è sicuramente una sfida da vincere giorno per giorno, con le mille difficoltà che questo momento storico presenta.
Da cosa ti lasci più ispirare quando disegni una collezione?
Dalle emozioni di quel momento e dai viaggi. Ultimamente in particolare, c’è tutto di me, ogni cosa che faccio, ogni dettaglio è legato alle mie sensazioni, ai luoghi che ho visitato e a quelli in cui ho vissuto.
Uomo e donna. In quale delle due linee è racchiusa maggiormente la tua identità?
In entrambe le due collezioni. Infatti l’una è complementare all’altra. Per scelte stilistiche mi piace utilizzare i tessuti della collezione uomo anche in quella femminile e viceversa.
Che cosa ti aspetti dal futuro?
Essere sempre più indipendente, poter continuare il mio percorso e l’evoluzione del marchio è per me molto importante. Un sogno è quello di aprire al più presto una boutique-atelier, dover poter mostrare ai clienti quello che facciamo, il lavoro che si nasconde dietro la costruzione di un abito, la ricerca delle stampe e tutti i processi che portano al prodotto finito.