La libertà del cristallo sintetico sulle tavole di Mario Luca Giusti.
È’ finita l’epoca dei calici in cristallo e dei servizi di piatti in porcellana. Lui, Mario Luca Giusti è l’uomo che ha rivoluzionato le nostre tavole sostituendo tutto questo con della plastica.
Bella, colorata, leggera, divertente, sebbene dalle forme classiche, e soprattutto infrangibile. No, non è uno scherzo.
Mario Luca Giusti, fiorentino doc, estroso, brillante e con atteggiamento e modi aristocratici, è riuscito in questa impresa: farci cambiare il modo di vivere la casa.
Mario Luca Giusti, com’è nata questa sua passione per la plastica?
“Non ho mai avuto una passione per la plastica. Dunque non è mai nata. Ho una passione per la materia che naturalmente non può avere valore se non si plasma negli oggetti. Come la storia ha avuto l’età del bronzo, noi viviamo l’età della plastica.
Una materia di cui l’uomo contemporaneo aveva bisogno. Una materia artificiale, frutto di trasformazione. E io l’ho usata a mio piacere trasformando gli oggetti che amavo. Li ho come violentati togliendo loro la pelle nella quale erano nati e li ho rivestiti di una materia nuova. Un’operazione moderna, italiana, giocosa, innocua.”
Il primo oggetto che ha creato in questo materiale?
“Il primo oggetto che ho fatto – e non creato – non ricordo quale sia stato e non me lo voglio ricordare. So solamente che ho sofferto ogni oggetto che ho voluto fare per il terrore che potesse nascere orribile ai miei occhi, che sono per me gli unici che contano. Non riesco a fare un oggetto che non mi piaccia. E se lo faccio poi soffro.”
Mario Luca Giusti, a cosa è dovuto tutto questo successo?
“Il successo? Quando è che lo si ha? E cosa è? Il successo mi meraviglia perché non l’ho mai cercato. Mi diverte quando la gente mi incontra e mi dice che sono stato bravo. Mi diverte meno quando mi dice che sono un genio perché nel momento in cui lo dice insulta Albert Einstein, che lo era veramente. Le definizioni di genio possono essere molteplici. Sicuramente sono dei geni quelli che cambiano la maniera di vivere dell’umanità, e io al massimo ho cambiato la maniera di apparecchiare la tavola di molti italiani. Più che un genio sono come direbbe Montale, un arredatore.“
Qual è la sua idea di tavola?
“La mia idea di tavola??? Ognuno si faccia la sua e io mi faccio la mia. Se io dico a lei quello che a me piace e come voglio la mia tavola lei mi ascolta, sorride e poi fa la sua. Così come le ha insegnato sua madre, o la televisione in molti casi. Io ho una mia idea che non è mai la stessa, perché per fortuna ogni giorno cambio, mi innamoro di una donna diversa, e la mia tavola si trasforma. E poi io mangio in cucina, solo e possibilmente con una luce al neon.”
Mario Luca Giusti, c’è qualcosa che non è riuscito a realizzare in plastica?
“Se qualcosa non si riesce a realizzare in plastica vuol dire che non andava fatto. La natura è sempre regina e non dobbiamo cercare di rubarle il potere. Ci faremmo male.”
Ora a cosa sta lavorando?
“Guardi, io ho sessant’anni e mi fa male una gamba. Perdo un po’ di memoria e questo mi fa un enorme piacere perché finalmente mi libero di una marea di scemenze portatemi dal “successo”, come lo chiama lei.
Devo lavorare su me stesso per capire bene che me ne devo andare e lasciare altri a inventarsi altro.
L’unica meraviglia di questo mondo sta nella nostra distruzione da cui poi rinasce la Vita Nuova. Industriali, sarti, pittori, poeti.
Tutti dovrebbero smettere di operare ad un certo punto della loro vita. Tutto ciò dovrebbe essere regolato da una legge dello Stato. Ma lo Stato è mediocre e dunque accetta la mediocrità. E tutti rimangono finché non ci pensa la morte a fare pulito. Io penso ad andarmene. Lo faccio per il vostro bene.“