Veneziano, classe 1974, Nicola Wolff, presidente e fondatore di 212Realty, illustra lo sviluppo del settore immobiliare residenziale made in USA.
The Ducker: «Da Venezia, città d’arte ricca di storia, oggi il suo business si divide tra metropoli avveniristiche come New York e Miami. E il suo gusto tutto italiano riscontra i favori della clientela. Quali sono stati i passi salienti della sua carriera?»
Nicola Wolff: «Il mio percorso professionale fonda le sue radici a Venezia, città dove ho trascorso la mia adolescenza. Mi riconosco sempre con piacere nell’indole estroversa e intraprendente che ancora oggi caratterizza la “gens venetiarum”. Ho mosso i primi passi professionali quando, laureato in Economia e Commercio a Milano e appassionato di mercati finanziari, sono entrato in Banca Akros come broker sui prodotti derivati e successivamente come sales sull’azionario estero. Successivamente sono approdato alla Lyxor Asset Management del gruppo Société Générale, società specializzata nella creazione di prodotti finanziari destinati alla clientela istituzionale. Nel 2004 si era aperta una posizione nella sede di New York, città dove mi sono traferito, dove ancora risiedo, e che ha ispirato il mio interesse per il mercato immobiliare.»
Setai Residences at 5th Avenue NEW YORK
TD: «Quando è nata 212Realty, società di cui è Presidente e Fondatore, e come si è evoluta nel corso del tempo?»
NW: «212Realty è nata nel 2008 come società di intermediazione dedicata esclusivamente alle vendite di immobili a New York. La crisi dei mercati finanziari non ha risparmiato neppure quello immobiliare e la mia società, dopo i successi del 2008, ha dovuto affrontare un periodo di grande incertezza in cui la sua stessa esistenza era in discussione. Parafrasando l’espressione “When the going gets tough, let the tough get going”, sono giunto alla conclusione che per garantirne la sopravvivenza dovevo offrire una serie di servizi complementari e specializzarmi in nuovi strumenti di investimento immobiliare. A partire dal 2010 ho esteso le attività di 212Realty alle locazioni, gestioni amministrative e alla consulenza espandendomi anche a Miami; dal 2012 sono entrato negli sviluppi residenziali e dal 2015 in quelli alberghieri. Oggi gestisco oltre 50 immobili, concluso non meno di 100 transazioni immobiliari, perfezionato non meno di 200 locazioni, sono socio di 6 alberghi (tot. 1,200 camere) e consigliere di un “investment club” che attualmente sta costruendo un condominio di 12 piani, 84 appartamenti e 2 spazi commerciali a Jersey City.»
Missoni Baia MIAMI
TD: «Quali servizi offre la figura del “One-Stop Broker” che lei ha coniato e come si posiziona sul mercato?»
NW: «Le categorie di servizi sono: consulenza, brokeraggio e gestione immobiliare. Fanno parte della consulenza: l’education, per cui ho scritto un manuale sugli aspetti più rilevanti di un investimento immobiliare negli Stati Uniti (scaricabile gratuitamente dal sito 212realty.com); la consulenza strategica centrata sulla pianificazione degli investimenti con l’individuazione degli asset in funzione delle esigenze e aspettative del cliente; servizi amministrativi come la predisposizione dei bilanci annuali. Il secondo servizio è il brokeraggio di immobili residenziali in vendita e in locazione. Il terzo è la gestione immobiliare (property management) che offre una serie di servizi post-vendita inclusi la manutenzione ordinaria, la gestione delle locazioni, la partecipazione alle assemblee di condominio, le relazioni sulla gestione al cliente. Il “One-Stop Broker” si posiziona sul mercato come una figura atipica, poiché sono rare le realtà che offrono un ventaglio così completo di servizi creati su misura del cliente, coprendo tutto il ciclo di vita di un investimento immobiliare.»
Palm Bay Tower MIAMI
TD: «La pandemia ha provocato una trasformazione delle condizioni economiche a livello globale e un contestuale cambiamento negli orientamenti degli investitori nel settore immobiliare. Qual è la situazione odierna e come pensa si evolverà nel 2022?»
NW: «Come ho scritto nella mia più recente newsletter, le ripercussioni della pandemia hanno penalizzato importanti settori dell’economia, ma un programma di sussidi alla popolazione, aiuti alle aziende e investimenti strutturali pluriennali hanno restituito fiducia e sostenuto la ripresa economica americana, confermando il mercato immobiliare degli Stati Uniti come una solida scelta d’investimento. Mentre Manhattan durante la pandemia aveva registrato una riduzione del numero di residenti, zone suburbane e località di vacanza hanno registrato un incremento delle vendite e locazioni con importanti aumenti dei valori immobiliari. Movimenti demografici simili si sono inoltre verificati nel sud della Florida dove più di 110 mila newyorkesi hanno trasferito la propria residenza.
Dopo quattro trimestri di consistenti diminuzioni di prezzo e di volumi scambiati, a partire da primo trimestre 2021 il mercato immobiliare di New York ha segnato un’inversione di tendenza, confermata anche nei trimestri successivi. Per il 2022 mi attendo una conferma del ritorno agli indici di prezzo e di mercato registrati prima della pandemia e, in corrispondenza al consolidamento del turismo, un’accelerazione verso nuovi massimi assoluti. Sono state le grandi città come New York, Los Angeles, Chicago e San Francisco a soffrire di più la pandemia. Mentre l’esodo dai grandi centri urbani ha infiammato i mercati immobiliari minori, le politiche economiche espansive volute dall’amministrazione Biden avranno come conseguenza un aumento dell’inflazione e dei tassi d’interesse e in questo scenario, è mia opinione, che New York performerà meglio di altre piazze, poiché caratterizzata più da all-cash buyers che da mortgage buyers come sono tipicamente i millenials e i first time home buyers.»