L’incontro con lo stilista Renato Balestra nella sua casa romana: ricordi, emozioni e la percezione del lusso.

Lo incontro nella sua splendida casa di Roma: un attico dal quale si può ammirare tutta la città. Ovunque fotografie di donne bellissime che negli anni Renato Balestra ha vestito. Lui, impeccabile con una giacca ovviamente blu Balestra, mi accoglie con la solita gentilezza e simpatia che lo contraddistingue.
Renato Balestra disegnò il suo primo abito da sera all’ultimo anno di ingegneria.
La prima volta che ha preso una matita in mano per creare un abito?
“Lo ricordo perfettamente, ero all’ultimo anno di ingegneria. È stato per fare un piacere ad una mia amica che non riuscendo a trovare un abito da sera come lo desiderava mi chiese di disegnarlo. Non li avevo mai fatto e pensavo proprio di non esserne in grado comunque feci uno schizzo e glielo diedi un po’ titubante. Dopo un mese seppi che la sartina che lo aveva realizzato aveva mandato il mio disegno a Milano è così venni chiamato da una casa di moda.”
Grazie ad una casa di Alta Moda milanese, Renato Balestra accettò di disegnare la sua prima collezione.
A quel punto cosa fece?
“Per sei mesi non mi feci vedere. Pensavo che questa signora della casa di moda fosse un po’ matta. Io non conoscevo assolutamente questo mondo, non guardavo neanche come si vestivano le donne. Poi preso dalla curiosità la incontrai. Lei mi propose di disegnarle tutta la collezione e mi offrì quanto io non avrei mai guadagnato da ingegnere. Accettai!”
La prima sfilata Renato Balestra?
“La feci in casa per amici americani.”
Tanta emozione?
Tanta quanta ne provo oggi. Strano vero?
Io non mi sono mai abituato. Pensi che ancora oggi ogni volta che mi metto a disegnare, spesso di notte, cominciano a venirmi mille dubbi. Non sono una persona sicura di se stessa. Sono fatto così. Ma d’altronde un grande diceva “Detesto le persone sicure di se stesse perché non creano”. Allora ho pensato di non essere messo poi così male!”
Abiti dell'ultima collezione di Renato Balestra, mostrati dalla sua storica assistente Sabrina Baldi
Fra le molte dive, principesse e first lady, Renato Balestra incontra e veste la bizzarra Imelda Marcos amante dell’Alta Moda e dei gioielli di lusso
Lei ha vestito il mondo: dive del cinema, principesse e first lady. La più bizzarra?
“Ne ho vestite tante. Tutta Hollywood, e non solo, è passata da me. Una che ricordo sempre con piacere è Imelda Marcos. Non conoscendo le vicende politiche ho vissuto i miei viaggi nelle Filippine come un sogno. Lei non era capricciosa. Ordinava tantissimi abiti e se le piaceva un modello ne faceva fare di diversi colori. Aveva una collezione di gioielli meravigliosa e si diceva fosse più bella di quella della regina d’Olanda.”
Certamente non le mancavano le scarpe!
“Ma quella è una leggenda. Ne aveva tante ma perché all’epoca ad ogni abito veniva abbinata la sua scarpa. Erano altri tempi!”
Che effetto le fa veder sui giornali i suoi abiti indossati dalle dive?
“Si, mi piace molto specie se sono indossati bene. Io ho un ego molto rigido per cui non mi accontento mai. Penso che potrei fare molto meglio. Cerco sempre di migliorarmi”
La passione del blu per Renato Balestra nasce da tanti piccoli dettagli
Com’è nato il famoso blu Balestra?
“È nato in tanti modi. Ricordo mia madre che raccontava di me da piccolo e diceva che mi dava cinque o sei vestiti e io sceglievo sempre quello blu. Mi è sempre piaciuto questo colore e giacche da uomo sono sempre state difficile da trovare così ho iniziato ad usare i tessuti da donna, che facevo tingere di questo colore, per farmi fare delle giacche.”

Dal lusso ai sogni. Per Renato Balestra libertà e forza fisica sono elementi fondamentali per fare tutto ciò che vuole
Cos’è il lusso per Renato Balestra?
“Il lusso per me è la libertà di fare ciò che voglio! Non mi interessano aerei personali, yacht o cose simili. Pensi che una volta un ricco arabo voleva comperarmi. Mi avrebbe dato tanti soldi ma voleva mettere anche tante clausole. Ci pensai e decisi di rifiutare: io ho già tante case, una barca non mi interessava perché soffro il mare. Pensi che non ho neanche un autista perché non sopporto l’idea di una persona che mi attende in auto mentre io magari sto mangiando al ristorante.”
Un sogno che vorrebbe si realizzasse?
“Restare giovane! O meglio continuare ad avere la forza fisica per fare tutto ciò che voglio, perché il corpo lo può fare, mi risponde. Vedo con terrore quando sarò limitato. Purtroppo arriverà quel giorno ma io faccio di tutto per far si che arrivi il più tardi possibile: faccio ginnastica, seguo un’alimentazione corretta e faccio anche esercizi di memoria. Tutto per restare attivo!”

Di tutto il mondo che ha frequentato su chi può veramente contare?
“Gli amici veri sono sempre pochi in una vita e se hai successo ancora di più. Si proclamano tutti amici!. Uno vero è dei tempi dell’Università, però ha la mia età quindi se avessi un problema di notte chiamarlo mi creerebbe qualche problema.”