Fusione di materia e sartorialità. Capi unici, creati a mano, capaci di gratificare la ricerca di esclusività.
Il suo lavoro va al di là del tempo, fluttuando tra passato e futuro. Sartoria Latorre afferma il suo stile essenziale, dove dettagli e tessuti coesistono in modo pacifico ed equilibrato.

La sartorialità s’impara per osmosi.
Essere circondati fin da bambini da un alto senso estetico diffuso, invita facilmente a farlo proprio. Alberto Latorre giocava con i bottoni delle giacche create dal padre Michele. Anni dopo creò, assieme ai fratelli Vito, Luciano e Alessio, il brand Sartoria Latorre, portando avanti, con nuovo stimolo imprenditoriale, la tradizione della sartoria maschile e della manualità, punto di forza riconosciuto e apprezzato dai buyer di tutto il mondo, oltre che da una cerchia di importanti clienti internazionali, che si fanno produrre abiti su misura.

Un patrimonio di famiglia può diventare una rivoluzione?
La risposta di Alberto Latorre arriva misurata e precisa, con il tono di chi ha chiari gli obiettivi.
La creatività a volte comincia da un patto, come quello stretto tra il maestro Leonardo De Michele e papà Michele Latorre, quando andava a bottega, all’età di sei anni, a Locorotondo, per imparare quell’antico e nobile mestiere del sarto.
Una storia che si trasforma in sartoria su misura nel 1965, per diventare un’azienda e trasformarsi in un patto tra famiglie.
Così a raccontare la storia di quell’avventura siete voi figli, gli eredi di quella scuola di vita che è la bottega fatta di forbici, tessuti e mezzalune di legno?
Sì, siamo noi quattro figli. Mio padre, fondatore, lavora ancora in azienda, come sempre, ma siamo noi che allunghiamo le liste dei clienti e lanciamo la sfida più in là, sui mercati americani, cinesi, coreani e giapponesi.

Com’è cominciata la rivoluzione?
Con le collezioni che rimescolano uno stile che si distingue per il suo essere sartoriale, essenziale e pulito.
Un pezzo simbolo di Sartoria Latorre?
La giacca creata e realizzata con ditale, ago e filo, con una meticolosità certosina anche nelle esecuzioni dei più piccoli dettagli: le asole sono aperte cucite a mano, punto dopo punto. Il risultato è pura eleganza, vestibilità e stile senza tempo.

Come s’impara il gioco di squadra?
Con umiltà. Siamo cresciuti insieme, da fratelli e amici. E adesso badiamo a non pestarci i piedi, ciascuno rispetta i suoi ruoli.
Quanto costa lavorare tutti sotto lo stesso tetto?
Da noi non potrebbe funzionare altrimenti. I disegnatori sono seduti vicino ai tagliatori e agli sviluppatori. Nel mezzo un “discussion table”, dove portare idee ed energia.
E la creatività si tramanda o si coltiva?
Io in azienda curo tutta la parte marketing e comunicazione. Non sono io il creativo. Ma da noi ha sempre significato molto organizzazione e struttura.
Come vede il lusso?
Come il regno dei dettagli, degli oggetti unici e personalizzati.

Quanto c’è della sua terra in ciò che fa?
Tutto. L’ambientazione mediterranea dove è nato il marchio. Le luci e i colori si riflettono su tutti i capi, creando delle texture sempre fresche e innovative.
Può sintetizzare i punti di forza della sua collezione Sartoria Latorre SS2017?
Le linee sono pulite e morbide, volumi ben definiti, materiali naturali e preziosi, quali il lino, il cotone e la lana. Le texture sono soffici e piacevoli al tatto, quadri e micro fantasie si alternano a regimental e lavorazioni tono su tono.
La color card fa riferimento alle tonalità del cielo e del mare: il blu, l’ottanio e l’azzurro carta da zucchero, sono accostati in modo perfetto a nuance più soft e neutre, come il marrone, il sabbia e il grigio.
Le proposte: giacche decostruite, formali, abiti da giorno e una parte cerimonia, con una nuova introduzione del Drop 9.
Collezione SS 2017
Quali sfide attendono il suo settore?
Oggi si discute molto su questo argomento, ma penso che noi dobbiamo esercitare un altro tipo di comunicazione nella diffusione dei valori alle nuove generazioni, che sono i nostri nuovi acquirenti. Creare una nuova rivoluzione culturale dove si educa al bello e al piacere di apprezzare l’arte del cibo, e l’elogio della bellezza di indossare un capo sartoriale per riportare l’eleganza come espressione di equilibrio, che non ha bisogno di spiegazioni. Come la bellezza è universalmente riconosciuta, anche l’eleganza, quella su misura, che esalta le proporzioni della persona, che esprime la personalità di chi la indossa, è quel certo “je ne sais pas quoi”, fatto di dettagli, unici e irripetibili.

Un sogno nel cassetto?
Incontrare Robert De Niro e poterlo vestire, perché rispetta quel carisma che è insito nel nostro brand: onestà e franchezza.
Un giorno felice?
Quello con la famiglia e con i miei figli, che sono la continuità e la mia rivoluzione tranquilla.

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