Si intitola “L’Asie rêvée” ed è la straordinaria ed imperdibile mostra che fino al 14 febbraio la Fondazione Baur – Museo delle Arti dell’Estremo Oriente ospita nel cuore di Ginevra.
Costituita nel lontano 1964, la fondazione nacque per volontà di Alfred Baur, imprenditore svizzero che recatosi in Oriente per lavoro, si innamorò perdutamente delle tradizioni e della cultura asiatica, arrivando a collezionare un numero sorprendente di oggetti d’arte provenienti da Cina e Giappone. Quest’anno, per la prima volta, il museo celebra l’Oriente da un nuovo ed entusiasmante punto di vista, non solo quello del Collezionista, ma quello del Gioielliere, il celebre Alfred Cartier, capostipite dell’epopea della Maison Cartier di Parigi. Una infatuazione, quella della griffe Cartier per la corrente stilistica asiatica, che ritroviamo nei preziosi gioielli esposti a Ginevra. Pagode indiamantate, chiari di luna in madreperla, fenici scintillanti, dragoni di giada e gemme multicolori fioriscono come boccioli in un paesaggio da sogno. La magia di Cartier seduce. Dinanzi a queste creazioni i tesori preziosi provenienti dalla Fondazione Baur raccontano anch’essi le meraviglie di Cina e Giappone instaurando un dialogo inedito. Tra porcellane imperiali, sete ricamate, antichi kimono, netsuke di avorio della più antica tradizione giapponese, le meravigliose broches di Cartier risplendono di intrecci di coralli e diamanti e sui bracciali rivivono fiori di pesco in rubini. I tesori della collezione Baur portano una nuova luce e una inedita interpretazione delle collezioni di gioielli di Cartier. Un connubio di infinite forme, stili e materiali preziosi svela nuove e magiche ispirazioni della maison parigina, simbolo di eccellenza della più alta gioielleria del XX secolo.
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